Lo scorso 8 novembre si è svolto presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy l’incontro di aggiornamento sulla situazione del polo siderurgico di Piombino. Questo si è reso necessario a chiarire la confusione generata da diverse notizie apparse sulla stampa nei giorni precedenti e dalle dichiarazioni aziendali.
METINVEST E DANIELI
Il Ministero ha comunicato che ci sono le condizioni per far partire un altro impianto siderurgico con un’altra impresa con soci Metinvest e Danieli, non in competizione con l’attuale JSW ma che si occuperebbe di “laminati piani” lasciando a JSW la produzione di laminati lunghi e rotaie.
Secondo il Mimit il progetto pone le basi – tra le due imprese – per assorbire gli oltre 1.600 lavoratori dell’area oggi in capo a JSW, e si darebbe anche occupazione a ulteriori 700 lavoratori per l’indotto. A stretto giro inizierebbe un cronoprogramma per la definizione degli impegni e portare a compimento l’operazione entro il primo trimestre del prossimo anno, ovvero due distinti accordi di programma che vedono coinvolti Governo, Aziende (Metinvest/Danieli e JSW) e Istituzioni locali. L’investimento è stimato in oltre due miliardi di euro.
I NODI DA SCIOGLIERE
I nodi da sciogliere sono ancora molti, tra cui – fondamentale – i contributi pubblici da assicurare ai due gruppi siderurgici: dopo l’esclusione dell’ingresso di Invitalia nel capitale JSW, il Ministero intende utilizzare gli strumenti agevolativi ordinari, tra cui il contratto di sviluppo (che JSW ha già firmato ma resta sospeso in attesa dell’accordo di programma). È in corso una valutazione anche sull’utilizzo dei finanziamenti europei per la ricostruzione dell’Ucraina. L’altro nodo da sciogliere è quello logistico, per definire come collegare il futuro stabilimento Metinvest.
LA REAZIONE DEL SINDACATO
Fim Fiom e Uilm, preso atto delle comunicazioni del Ministero ed avendo compreso questo fatto nuovo e le sue potenzialità, rispetto all’attuale situazione, hanno manifestato comunque preoccupazione per la transizione da affrontare e la necessità di strumenti idonei a garantire reddito e occupazione in continuità. Essendo in previsione la scadenza dell’attuale cassa integrazione, il sindacato ha espresso anche la necessità che l’azienda e le istituzioni avviino la necessaria proroga.
Fim Fiom Uilm ritendono necessario inoltre confrontarsi sugli impegni manifestati ed essere messi a conoscenza quanto prima del percorso degli accordi di programma e, soprattutto, discutere i due piani industriali.