di Guglielmo Gambardella
È stato un incontro utile quello tenutosi lo scorso 13 ottobre a Bruxelles sul settore della cantieristica navale nell’ambito del Dialogo Sociale previsto dall’ordinamento del Parlamento europeo. L’incontro ha visto la partecipazione della Uilm con i sindacati europei affiliati a IndustriAll, i rappresentanti delle imprese associate a Sea Europe e il rappresentante della D.G. “Grow” per la mobilità ed industria energetica dell’Unione Europea.
LA CANTIERISTICA IN EUROPA
Il meeting è stato preceduto una riunione preparatoria ristretta ai soli sindacati in cui è stato fatto il punto della situazione sul settore rispetto alle diverse entità nazionali: sono intervenuti i rappresentanti di Francia, Polonia, Olanda, Finlandia, Belgio, Portogallo, Finlandia, Spagna, Norvegia e Italia. In questa sessione sono state rappresentate le difficoltà della cantieristica in Europa che ha subito pesantemente gli effetti del Covid-19, a causa delle restrizioni, e del conflitto in Ucraina che ha fatto lievitare il presso dell’energia e delle materie prime. Un settore strategico che genera 1 milione di posti di lavoro e un volume economico di circa 128 miliardi di euro, ma che deve affrontare le sfide della transizione digitale e ambientale con grandi rischi industriali, ma anche occupazionali, se non gestite con il giusto approccio sociale.
POLITICA DISATTENTA
I sindacati sono stati tutti concordi che il settore cantieristico, negli ultimi anni, non abbia ricevuto la stessa attenzione, da parte della politica europea, dedicata invece a quello automobilistico e ferroviario; in quest’ultimi due settori sono stati costituiti gruppi di esperti per lo studio delle evoluzioni dei due settori e già previsti interventi a loro sostegno. Nella cantieristica navale negli ultimi 10 anni, a causa della crisi, più di dieci cantieri sono stati chiusi o sono falliti in Europa con la perdita di 10mila posti di lavoro.
A Mark Nicklas, capo unità della DG Grow Mobility dell’UE, la Uilm ha evidenziato, nel corso della riunione a Bruxelles, l’importanza della cantieristica navale che, in questa particolare fase storica, assume maggiore strategicità per l’Europa fondamentalmente per due aspetti: la capacità di costruire navi cosiddette “speciali” per la costruzione dei parchi eolici off-shore funzionali per raggiungere gli obiettivi della neutralità carbonica e la costruzione di navi per la Difesa funzionali al controllo dei mari, in particolare quello Mediterraneo, in un momento in cui la situazione geopolitica è salita a livelli di massima allerta per i numerosi conflitti esplosi negli ultimi mesi.
LE CRITICHE DALLA UILM
La Uilm non ha lesinato, anche in questa occasione, critiche nei confronti della politica della Commissione Europea nell’aver fissato gli ambiziosi obiettivi ambientali senza aver definito indirizzi di politica industriale e strumenti a sostegno dell’industria europea.
La discussione fra i sindacati europei proseguirà nel prossimo appuntamento del Shipping Sectoral Network industriAll Europe che si terrà a Kiel in Germania il prossimo 28 novembre.