di Andrea Farinazzo
Si è svolta il 19 settembre a Roma, presso il Teatro Italia, l’Assemblea Nazionale Uil dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza, obiettivo “Zero Morti Sul Lavoro”, con la presenza di più di mille RLS/RLST arrivati da ogni parte dell’Italia.
L’apertura dei lavori è stata fatta da Emanuele Ronzoni, Segretario organizzativo Uil che ha ribadito il concetto della campagna “Zero Morti Sul Lavoro”.
Basta, con queste stragi! La Uil ha avviato da tempo la campagna Zero morti sul lavoro perché pensiamo che sia un obiettivo raggiungibile e pensiamo vada percorso con tutti gli strumenti possibili. È necessaria una attenzione maggiore dei governi regionale e nazionale su questa tematica. La nostra è una Repubblica fondata sul lavoro, lo dice la nostra Costituzione, per questo dobbiamo rimettere al centro di tutte le politiche il lavoro, la sua sicurezza e la qualità della vita delle lavoratrici e dei lavoratori, motore dell’economia del Paese.
L’intervento di apertura è stato della Segretaria confederale Ivana Veronese con delega alla sicurezza sul lavoro, dove ha evidenziato le richieste fatte dalla Uil in merito alla Sicurezza Sul Lavoro:
- Emanare una strategia nazionale di prevenzione e protezione.
- Varare un modello di qualificazione delle imprese cona la patente per operare e lavorare a punti.
- Garantire l’accesso all’anagrafe degli RLS/RLST alle organizzazioni sindacali.
- Rafforzare le competenze e formare degli RLS/RLST, dando nuovo impulso al ruolo della rappresentanza sulla salute e sulla sicurezza.
- Attuare la formazione obbligatoria per i datori di lavoro.
- Esclusione dagli appalti pubblici le aziende che non rispettano i CCNL sottoscritti dal sindacato e che non rispettano le norme su salute e sicurezza.
- Investire nella ricerca e in prevenzione almeno il miliardo e mezzo dell’avanzo di gestione INAIL che ogni anno finisce nella tesoreria dello, quale concorso alla finanza pubblica.
La sicurezza sul lavoro deve divenire un dibattito culturale, si ha più bisogno di più attenzione da parte del Governo per impegni presi in passato e non rispettati, come il protocollo sulla gestione delle alte temperature nei luoghi di lavoro, neanche preso in considerazione. La campagna Zero Morti sul Lavoro, con le testimonianze del Presidente della Repubblica Mattarella e di Papa Francesco ha avuto una grande riconoscimento e una grande importanza di divulgazione. Molte sono state le interviste per gli RLS/RLST che erano sul palco per portare le loro esperienze sul luogo di lavoro e di come veniva gestita la sicurezza nel loro luogo di lavoro.
Per noi della Uilm, il 19 settembre è intervenuto Giuseppe De Giorgi operaio dell’ex Ilva di Taranto, ora Acciaierie d’Italia, che ha spiegato il percorso e il ruolo degli Rls all’interno dello stabilimento dove in un primo periodo, con la famiglia Riva, gli rls non erano ben visti, ma con il passare del tempo si è passati a risolvere le problematiche che si presentavano investendo nelle migliorie.
Dopo il processo di commissariamento si è passati a una gestione economica non salvaguardando la prevenzione, essendo presenti molte società in appalto al suo interno vi sono problematiche sulla sicurezza nelle lavorazioni che svolgono, come per esempio le società di multiservizi che necessita un grado di professionalità elevata e un percorso di informazione e addestramento per fare in modo che non vi siano incidenti sul posto di lavoro.
Sul piano di presenza dell’amianto in stabilimento su 5mila tonnellate da smaltire, dal 2012 a oggi ve ne sono ancora 4mila tonnellate. Chiediamo che la bonifica venga preventivata nell’immediato cosi da eliminare il problema e chi vi siano i benefici pensionistici per quelle persone che sono state esposte all’asbesto, con una nuova Legge che vada a tutelare i lavoratori che sono stati coinvolti in questo processo lavorativo.
Nelle dichiarazioni finali il Segretario generale PierPaolo Bombardieri ha spiegato che “quello che sta accadendo è tanto doloroso quanto inaccettabile, in molti casi si tratta non di infortuni, ma di omicidi sul lavoro. La costernazione e i proclami ad affrontare la questione da parte della politica, purtroppo, non sono sufficienti: per fermare questa strage servono azioni e provvedimenti concreti e coraggiosi. Ecco perché oggi siamo tutti qui, abbiamo deciso di mobilitarci con i nostri Rls e Rlst, che sono un presidio fondamentale nei luoghi di lavoro e per i quali servirebbe un sovrappiù di prerogative e agibilità, nell’ottica di un rafforzamento della prevenzione”.
La sicurezza sul lavoro deve essere un investimento per il presente volto al futuro, dove le persone ogni giorno debbono tornare a casa dai propri cari, per la vita è un bene di tutti noi.
La sicurezza è una carezza alla vita e se non puoi farlo in sicurezza non lo fare.