di Luigi Oddo
Meglio tardi che mai, è una frase ricorrente che assume valore quando si concretizza un risultato. Ad ogni uno il suo e a volte è utile una rinfrescata alla memoria per restituire ai dipendenti quanto non riconosciuto a suo tempo. In questo articolo voglio quindi ripercorrere l’attività vertenziale messa in atto a cura della Uilm di Udine verso la Metinvest, memore di aver dimenticato due importanti partite economiche.
Risale al disposto del ccnl del 2008, data del passaggio alla mensilizzazione, la cui previsione per il lavoratori in forza al 31 dicembre del 2008 era che a partire dall’anno 2009 andavano riconosciute nel mese di dicembre di ogni anno una erogazione di 11 ore e 10 minuti quale elemento individuale annuo di mensilizzazione non assorbibile. Sei mesi di trattative, con attività di sciopero dichiarate hanno indotto l’azienda a erogare gli arretrati di 15 anni agli aventi diritto.
TRASFORMAZIONE AL TEMPO INDETERMINATO
Altra dimenticanza quella delle “Tipologie Contrattuali”, ulteriore vertenza a tutela dei lavoratori in trasformazione al tempo indeterminato, forti del supporto contrattuale che recita: “Nel caso di trasformazione a tempo indeterminato, o di successiva assunzione a tempo indeterminato di lavoratore già impiegato a termine, ovvero in somministrazione si terrà conto complessivamente di tutti i periodi di lavoro effettuati dal lavoratore presso la medesima azienda, per lo svolgimento di mansioni, equivalenti ai fini dell’applicazione delle discipline di cui agli aumenti periodici di anzianità e alla mobilità professionale, purché non interrotti da periodi di lavoro superiori a 12 mesi.
Grazie alle tutele del nostro ccnl abbiamo ottenuto la corresponsione degli arretrati. Una considerazione è d’obbligo, visto che altre aziende sono in difetto su questa posizione contrattuale, sono davvero dimenticanze o speculazioni? In un contesto ove la precarietà insiste sempre più, aziende che vorrebbero una forza lavoro Freelance e magari pagata in Voucher, la vigilanza sindacale non può demordere.
UN PRIMATO
La dispersione della mano d’opera, le dimissioni volontarie sono divenute un fenomeno il luogo del normale cambio di azienda, la provincia di Udine annovera un primato: aziende si contendono lavoratori offrendo retribuzioni e condizioni ambientali più vantaggiose, a scapito di chi continua a speculare, una forma di giustizia spontanea che avvalora quando la nostra Uilm sostiene da tempo. Pagare meglio chi lavora, per fidelizzare le professionalità che sempre più sono difficili da reperire sul mercato, la provincia di Udine sebbene ricca negli ultimi anni ha perso circa 5mila giovani andati all’estero ove hanno trovato condizioni ambientali e economiche migliori.
Riflettano i sostenitori del liberismo fallito, che altra ricetta non c’è.