Il microclima e gli ambienti severi, gestione della sensibilità dei lavoratori

di Andrea Farinazzo

Negli ambienti severi, così come negli ambienti moderati in condizioni esterne agli intervalli di applicabilità dell’indice PMV/PPD, sarà necessario tenere conto dei rischi legati all’esposizione di soggetti particolarmente sensibili, caratterizzati da una alterata capacità di termo regolazione fisiologica:

  • donne in gravidanza;
  • soggetti affetti da patologie preesistenti che possono alterare la percezione termica, quali ad esempio patologie dell’apparato cardiocircolatorio o del sistema endocrino;
  • trattamenti farmacologici che influiscono sul sistema di termoregolazione.

Donne in gravidanza

In gravidanza, l’organismo femminile va incontro ad una serie di cambiamenti fisiologici: l’aumento del volume del sangue materno per un adeguato flusso sanguigno alla placenta, richiede una sufficiente idratazione. Il caldo può essere causa di disidratazione, con la perdita, attraverso la sudorazione, di liquidi e Sali minerali, preziosi per l’equilibrio materno-fetale.

Persone con malattie croniche

I soggetti ipertesi e cardiopatici sono particolarmente sensibili agli effetti negativi del caldo e del freddo e, in particolare, possono manifestare episodi di abbassamento della pressione arteriosa che possono causare anche perdita di coscienza in ambienti caldi o crisi ipertensive al freddo. In caso di esposizione lavorativa ad ambienti severi bisogna quindi tener conto di un’eventuale modifica del dosaggio farmacologico, sotto controllo medico.

Nei diabetici si verifica una globale alterazione nella reattività microvascolare, con conseguente ridotta vasodilatazione al caldo e ridotta vaso costrizione al freddo, condizioni esacerbate nei soggetti affetti da neuropatia periferica, i quali sembrano essere ancora più suscettibili all’esposizione a temperature ambientali estreme, che richiederebbero una rapida e valida attivazione dei meccanismi termoregolatori. Ne consegue, in un caso, una minore dispersione termica con rischio di incremento della temperatura centrale e il manifestarsi di patologie correlate all’esposizione ad alte temperature, tanto più se l’attività lavorativa dovesse comportare un elevato dispendio energetico, dall’altro un’eccessiva perdita periferica di calore con decremento della temperatura centrale.

I soggetti con grave insufficienza renale o dializzati sono maggiormente a rischio poiché, soprattutto nel caso di nefropatia diabetica, è riportata in letteratura una frequente associazione con ipertensione arteriosa e malattie cardiovascolari ad alta mortalità.

Persone che assumono regolarmente alcuni tipi di farmaci

Alcuni farmaci possono favorire disturbi causati da ambienti severi, perché interferiscono con i meccanismi della termoregolazione o perché influenzano lo stato di idratazione del soggetto. Ad esempio i farmaci assunti per:

  • ipertensione e malattie cardiovascolari
  • disturbi della coagulazione
  • malattie neurologiche
  • malattie psichiatriche
  • disturbi della tiroide
  • malattie respiratorie croniche

PATOLOGIE DELLA TERMOREGOLAZIONE

Alcuni ambiti lavorativi sono vincolati a condizioni di esercizio tali da configurarli come ambienti termicamente severi. In tal caso l’obiettivo da raggiungere non è il comfort termico, ma il mantenimento dell’equilibrio termico, per salvaguardare la salute e la sicurezza del lavoratore.

Un’attivazione intensa e prolungata dei meccanismi deputati alla termoregolazione dà luogo ad una condizione di stress termico, che può portare ad un cedimento di tale sistema di controllo, con conseguente insorgenza di manifestazioni patologiche da calore o da freddo anche gravi, conseguenti ad un progressivo ed inesorabile innalzamento (o riduzione) della temperatura centrale, che possono essere schematizzate nelle manifestazioni fisiopatologiche di seguito riportate.

ESPOSIZIONE AD AMBIENTI SEVERI CALDI

Fattori predisponenti estrinseci

  • Elevata temperatura ambientale
  • Elevata umidità relativa
  • Scarsa ventilazione
  • Esposizione diretta all’irradiazione solare
  • Pressione barometrica bassa
  • Vestiario inadeguato

Fattori predisponenti intrinseci

  • Scarsa assuefazione al caldo
  • Mancata assunzione di acqua e sali
  • Intensa attività muscolare
  • Assunzione di particolari farmaci
  • Condizioni patologiche: cardio vasculopatie, epatopatie, nefropatie, alcolismo, broncopneumopatie, disendocrinopatie.

ESPOSIZIONE AD AMBIENTI SEVERI FREDDI

Fattori predisponenti estrinseci

  • Abbassamento della temperatura ambientale
  • Aumento di ventilazione e umidità
  • Qualità e stato dell’abbigliamento

Fattori predisponenti intrinseci

  • Scarsa assuefazione al freddo
  • Costituzione gracile
  • Età avanzata
  • Sesso femminile
  • Etilismo
  • Denutrizione
  • Iposurrenalismo
  • Ipotiroidismo
  • Cardiopatie e nefropatie

La Sorveglianza Sanitaria – Art. 185 D.lgs. 81/08

La sorveglianza sanitaria dei lavoratori esposti agli agenti fisici viene svolta secondo i principi generali di cui all’articolo 41, ed è effettuata dal medico competente nelle modalità e nei casi previsti ai rispettivi capi del presente titolo sulla base dei risultati della valutazione del rischio che gli sono trasmessi dal datore di lavoro per il tramite del servizio di prevenzione e protezione.

Un riferimento è costituito dalla norma UNI EN ISO 12894:2002, che prevede l’attivazione della sorveglianza sanitaria preventiva e periodica per i soli aspetti microclimatici per persone esposte ad ambienti estremi. La norma definisce estremi i climi con temperature inferiori a 0°C o con indice WBGT superiore a 25°C, ferma restando la necessità di valutazioni più dettagliate che tengano conto anche dell’attività fisica e del vestiario.

ANAMNESI LAVORATIVA

  • Attività svolte;
  • Tempi impiegati;
  • Pause effettuate;

ANAMNESI FISIOLOGICA

  • Stato di gravidanza;
  • Contro indicata è l’assunzione di atropina e anticolinergici in genere, tiroxina, antidepressivi triciclici, antistaminici, fenotiazine, butirrofenoni, domperidone e alcuni diuretici, alcool e droghe;

ANAMNESI PATOLOGICA

  • Sintomi compatibili con stress da calore;
  • Patologie cardiovascolari e ipertensione, compresi i farmaci anti ipertensivi assunti;
  • Patologie gastroenteriche, respiratorie, cutanee e psichiche, diabete mellito;

ESAME OBIETTIVO

  • altezza, peso ed indice di massa corporea (sono maggiormente suscettibili persone in sovrappeso o persone di piccola taglia);
  • frequenza cardiaca a riposo seduto e supino, pressione arteriosa seduto e supino.

2 comments

  1. Buonasera, chiedo cortesemente informazioni, sono un lavoratore iperteso con pa 90/140 in cura con bivis 40/10 Lobivon tavastatina indapanide.
    Se posso lavorare in celle frigorifere a 3 gradi?
    Grazie

    1. Buona sera, in merito alle due condizioni fisiche, è il medico competente che deve esprimere idoneità a poter lavorare all’interno di suddetta cella frigorifera. In quanto solo lui in base alla sua anamnesi e alla sua cartella clinica può esprimere idoneità o non idoneità a lavorare all’interno della cella frigorifero.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *