Elettrodomestici: accordo su Solaro per Electrolux, e Whirlpool opta per la turca Arçelik

Il 17 gennaio scorso sono arrivate due notizie sul fronte degli elettrodomestici: da una parte è arrivato l’accordo Electrolux per il piano di rilancio dello stabilimento di Solaro, un impegno per il futuro che garantirà 102 milioni di investimenti e soprattutto l’allocazione in Italia della nuova piattaforma di lavastoviglie; dall’altra Whirlpool ha comunicato il raggiungimento di un accordo per la nascita di una nuova società che vedrà la presenza del gruppo turco Arçelik con una quota del 75% e della stessa multinazionale americana con il 25%.

ELECTROLUX: IL MIGLIOR ACCORDO POSSIBILE
L’intesa con Electrolux è stata approvata in fabbrica a larghissima maggioranza dai lavoratori con l’80% di sì e il 20% di no: su 661 aventi diritto hanno votato in 576, esprimendo 5 bianche, 8 nulle, 453 sì e 110 no. “È un risultato che ci conforta sul fatto che abbiamo raggiunto il miglior accordo possibile, contemperando le esigenze di competitività, a cui Electrolux condizionava l’investimento, con quelle di garanzia sulle condizioni di lavoro”. Commenta così Gianluca Ficco, Segretario nazionale Uilm responsabile del settore elettrodomestici.

Electrolux chiedeva di incrementare il gettito produttivo orario delle linee di montaggio da 90 a 118 pezzi l’ora. “L’intesa raggiunta – racconta Ficco – prevede che il gettito passerà a 108 pezzi l’ora e che ci saranno 100 assunzioni fra gli addetti alla produzione, affinché i carichi individuali di lavoro e gli indici di salute e sicurezza restino invariati. Le assunzioni partiranno a inizio 2024 e poi proseguiranno man mano che entreranno in funzione le nuove linee; sulle assunzioni avranno un diritto di precedenza i lavoratori che hanno avuto un contratto a termine dal 2020 a oggi”.
Il dovere del sindacato sarà quello di vigilare affinché tutto ciò che è previsto nell’accordo si realizzi in fabbrica nel migliore dei modi. Inoltre, la Uilm non si stancherà di chiedere al Governo politiche industriali efficaci, perché un accordo del genere dovrebbe rappresentare non già un’eccezione, ma la regola per rilanciare l’industria e superare una fase difficile quale quella che stiamo attraversando. “Le imprese che investono in Italia, come Electrolux, meritano di essere sostenute e di trovare un ambiente ad esse favorevole”, conclude Ficco.

WHIRLPOOL: SERVONO GARANZIE
Per quanto riguarda Whirlpool, l’accordo con il Gruppo Arçelik prevede una quota del 75% ai turchi e del 25% alla stessa multinazionale americana. Secondo quanto pattuito, Whirlpool trasferirà il business europeo dei grandi elettrodomestici con i sette stabilimenti e tutta la forza lavoro, mentre Arcelik conferirà due stabilimenti produttivi rumeni.
La transazione dovrebbe concludersi nella seconda metà del 2023, successivamente alla valutazione sulle norme in materia di antitrust da parte della commissione europea.
Tutte le operazioni di questo genere comportano forti rischi industriali e occupazionali, a causa delle così dette sinergie e ottimizzazioni dei costi. E di fatto nel comunicato di Whirlpool questo è già previsto quando dice che “si prevede che le attività combinate genereranno sinergie di costi per oltre 200 milioni di euro”.
“Per questo – spiega Ficco – abbiamo chiesto con urgenza la convocazione di un tavolo ministeriale. È necessario avere garanzie sul mantenimento occupazionale dei 4.700 dipendenti e industriale con tutti gli stabilimenti e i centri ricerca, prima della costituzione della nuova società”. L’incontro con i vertici aziendali dovrebbe avvenire il 3 febbraio a Roma.

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