Nella tarda serata del 20 ottobre Whirlpool ha informato le Segreterie nazionali di Fim Fiom Uilm del fatto che sono in corso trattative con due potenziali acquirenti per la interezza delle attività europee. Circa 10 le manifestazioni di interesse per i 10 stabilimenti, di cui 5 in Italia, ma al vaglio appunto solo “due potenziali investitori strategici” interessati a rilevare le operazioni europee.
La cessione sarebbe, infatti, “in fase di valutazione finale”.
IL SECONDO MIGLIOR ANNO
La multinazionale ha presentato anche i dati del terzo trimestre 2022 che registrano, causa rallentamento della domanda, un calo dei ricavi per l’area stessa, di circa il 9% rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno. “Sebbene i nostri risultati del terzo trimestre siano stati influenzati da continue condizioni macroeconomiche avverse e dai livelli elevati di inflazione che hanno provocato un rallentamento della domanda, rimaniamo sulla buona strada per realizzare nel 2022 il secondo miglior anno nei nostri 111 anni di storia”, ha spiegato Marc Bitzer, presidente e Ad di Whirlpool Corporation presentando i dati. Guardando al futuro, ha aggiunto, “vediamo che queste sfide persisteranno anche nella prima metà del 2023, ma crediamo di aver messo in atto le azioni giuste che ci permetteranno di attraversare l’attuale contesto, portando avanti la trasformazione del nostro portafoglio e garantendo forti rendimenti agli azionisti”.
Whirlpool, si legge ancora nella trimestrale, “è strutturalmente migliorata ed è ben posizionata per affrontare l’attuale contesto e beneficiare delle condizioni favorevoli della domanda a lungo termine”.
L’azienda ha assicurato “un piano di continuità per l’Europa qualora gli esiti delle negoziazioni non dovessero positivamente concludersi”. Tuttavia, il comportamento fin qui tenuto dalla multinazionale fa temere il sindacato che la vendita possa avvenire senza alcuna garanzia per l’Italia. Anche per questo motivo è stato chiesto un incontro al Ministero dello Sviluppo economico con lo scopo di restituire centralità all’intero settore degli elettrodomestici con l’obiettivo di salvaguardare l’occupazione in Italia.
WHIRLPOOL NAPOLI
Per quanto riguarda il sito di Napoli, sempre al Mise è stato siglato il 21 ottobre un verbale di intesa tra Ministero, Prefetto di Napoli, Comune di Napoli, Commissario della Zes (Zona speciale economica), Regione Campania e organizzazioni sindacali. Nel verbale il Comune conferma il mantenimento della vocazione industriale dell’area. Il Commissario della Zes Campania dichiara la disponibilità, in presenza delle idonee condizioni normative, ad acquisire la proprietà del sito di via Argine entro il 30 novembre 2022, al fine di mettere in sicurezza lo stabilimento con l’impegno di cederlo in un secondo momento al soggetto che si occuperà della reindustrializzazione (con il vincolo di assorbire tutti i lavoratori alle medesime condizioni economiche e normative della società di provenienza).
Le Istituzioni si impegnano ad accompagnare il progetto, anche con il coinvolgimento di Invitalia, affinché i tempi di assunzione di tutto il bacino rimangano nei limiti del periodo coperto dagli ammortizzatori sociali.
La cessione ai privati dello stabilimento ex Whirlpool di Napoli sarà invece contestuale alla definizione di un accordo di programma al Mise con i sindacati sul progetto occupazionale e industriale del sito di via Argine. Il Mise conferma che convocherà il tavolo di crisi relativo alla reindustrializzazione una volta insediato il nuovo governo e comunque entro il 30 novembre 2022.