Nell’incontro del 27 luglio al ministero dello Sviluppo economico, al quale ha partecipato il Ministro Giorgetti, i vertici italiani e finlandesi di Wartsila hanno confermato la decisione di chiudere l’attività produttiva nel sito di Trieste e di voler continuare con la procedura di licenziamento di 451 lavoratori. “È una decisione grave e inaccettabile che ha visto la contrarietà di tutte le parti coinvoltE, a partire dalle istituzioni locali e nazionali”, lo hanno dichiarato Bruno Cantonetti, Segretario nazionale Uilm, e Antonio Rodà, Segretario generale Uilm Trieste-Gorizia.
La risposta del sindacato non si è fatta attendere: il 4 agosto si faranno otto ore di sciopero in tutti i siti del Gruppo e, a fine agosto, si terrà una manifestazione cittadina a Trieste.
ASSET STRATEGICO
La tensione è alle stelle a Trieste, dove il top manager di Wartsila Hakan Agnevall ha ribadito di voler mantenere il presidio del Service di Ricerca e Sviluppo. Il Ceo ha aggiunto di riconoscere la gravità della procedura per i lavoratori e il territorio, ma ha ribadito la necessità di proseguire con il progetto annunciato.
La delegazione sindacale ha chiesto unitariamente di rivedere questa posizione e ritirare la procedura di licenziamento dato il valore strategico dei motori marini in tutta la filiera della cantieristica. Lo stesso Giorgetti non ha apprezzato quello che ha ritenuto uno “schiaffo al governo”.
“Riteniamo – continuano i sindacalisti della Uilm – che la continuità produttiva sia una condizione indispensabile per poter continuare a discutere. C’è l’assoluta necessità di tutelare un asset strategico per la navalmeccanica del nostro Paese”.
DIFENDERE LA FABBRICA
“Difenderemo la fabbrica – hanno concluso Cantonetti e Rodà – per cercare di garantire un futuro a tutti i dipendenti della Grandi Motori e al nostro importante comparto industriale. Riteniamo positiva la presenza del Ministro Giorgetti, ci aspettiamo a breve la messa in campo di ogni azione da parte sua per una soluzione positiva di questa vertenza, che salvaguardi l’occupazione e garantisca la continuità produttiva”.