Come deciso dal coordinamento unitario di Fim Fiom Uilm lo scorso 26 giugno, l’8 luglio nei territori di Fabriano, Comunanza (AP) e Carinaro (CE) i delegati sindacali, in rappresentanza di circa 2mila lavoratrici e lavoratori, hanno chiesto e avuto un incontro con i prefetti, mentre a Varese e Siena la medesima iniziativa è programmata per il 15 luglio.
TUTTO TACE
Il facile silenzio di Whirlpool e del Mise rispetto alla richiesta del sindacato di convocazione di un tavolo per confrontarsi su quanto dichiarato lo scorso aprile dal Board americano, circa la possibile revisione strategica dell’asset industriale in tutta l’area Emea (europa, Medio Oriente e Africa) continua.
“Whirlpool – spiega Gianluca Ficco, Segretario nazionale Uilm – già in passato ci aveva dato gravi segnali di disimpegno che avevamo denunciato al Governo. Poi la breve ripresa economica, seguita alle chiusure da covid, aveva rilanciato anche la produzione di elettrodomestici. Con il ritorno della crisi nel nostro continente la possibilità dell’abbandono è quasi senza precedenti per una grande multinazionale leader del suo settore. Il conflitto in Ucraina provoca effetti economici dei quali in governo deve assumersi responsabilità trovando il modo di salvaguardare gli approvvigionamenti, mantenere la produzione e salvare la occupazione”.
La scelta della vendita o di altre opzioni ibride è sempre più possibile. Infatti, l’accordo di cessione al gruppo concorrente turco Arçelik della totalità delle attività produttiva e commerciale di Russia e Kazakistan, rafforza drammaticamente la preoccupazione ai 5mila dipendenti Whirlpool. Questa dismissione, di un’area che rappresenta il 10-15% del fatturato del gruppo in area Emea, segue la chiusura di fatto di altri due stabilimenti, uno virtuale che ha coinvolto il settore impiegatizio di Cassinetta e Fabriano con 300 uscite, l’altro lo stabilimento di Napoli, con 357 addetti.
OTTIMA SALUTE, MA…
“Ricordiamo – dicono Fim Fiom Uilm in una nota unitaria – che il gruppo gode di ottima salute economica e finanziaria. Lo scorso febbraio ci hanno presentato dati consuntivi del 2021 molto positivi (+13% le vendite e + 16% il fatturato Emea). Tutti i prefetti hanno ascoltato questo drammatico scenario rispetto ai siti produttivi territoriali, impegnandosi a contattare il Mise per sollecitare al più presto un incontro. Le risorse del PNNR – concludono – devono essere destinate, non solo per sostenere nuovi progetti industriali, ma anche per rafforzare tessuti industriali in cui il nostro paese mantiene un forte leadership”.