di Francesco Guida
È passato esattamente un anno da quando Stellantis annunciò a costruzione della prima gigafactory a Termoli, in Italia. Era giovedì 8 luglio 2021 e ad annunciarlo fu l’ad di Stellantis Carlos Tavares durante l’Elettrification day del Gruppo. La scelta di Termoli è stata fondamentale, poiché la più grande fabbrica di motori e cambi, come noto, a causa del processo di elettrificazione inevitabilmente dovrà subire una profonda trasformazione e riconversione. Costruire la gigafactory qui significa quindi dare fiducia ai lavoratori e alle professionalità di questa importante realtà limitando fortemente il rischio di chiusura definitiva nell’arco di pochi anni.
TRANSIZIONE ECOLOGICA
Lo scopo è anticipare e supportare la transizione ecologica e digitale, soddisfare il fabbisogno di batterie e componenti. Pochi giorni fa ho partecipato al primo incontro con l’azienda insieme al Segretario nazionale Gianluca con l’obiettivo di iniziare a entrare nello specifico di quello che avverrà a Termoli.
L’azienda ci ha dato le prime date del processo di trasformazione. A partire dal 2024 cesserà la produzione dei cambi, l’anno successivo terminerà la produzione dello storico e glorioso motore Fire, e dal 2026 ci sarà la partenza della gigafactory.
UN PROCESSO LUNGO
Il cammino sarà lungo e sussistono criticità da superare, a partire dal fatto che ACC s’impegni a riassorbire tutti i lavoratori attualmente impiegati a Termoli, a utilizzare ammortizzatori sociali di accompagnamento che dovranno cercare di rendere meno gravoso possibile questo periodo, ma soprattutto a dare la massima tutela possibile in termini di continuità normativa e salariale per tutti i lavoratori coinvolti. Ci siamo battuti per avere l’investimento e ora ci batteremo per avere le migliori condizioni possibili per i lavoratori, e su questo continueremo il confronto con la multinazionale.