“Nell’ultimo incontro al ministero dello Sviluppo economico siamo riusciti almeno a fare un’operazione verità. Sono emerse due posizioni opposte, la nostra e quella di Acciaierie d’Italia. Per l’azienda il problema è solo finanziario, mentre noi abbiamo messo in luce tutti i problemi legati alla sicurezza degli impianti, alla cassa integrazione di oltre 5mila lavoratori, al dramma che vivono i lavoratori in A.S. e quelli degli appalti, alla produzione che di questo passo non raggiungerà mai i 6 milioni di tonnellate annui necessari per la sostenibilità dell’azienda. Posizione che è stata presa in considerazione dai Ministri Giorgetti e Orlando presenti al tavolo. La prospettiva da qui a 10 anni che ci è stata raccontata la ascoltiamo, ma quello che ci interessa è sapere cosa succede oggi? Cosa si fa domani?” Così il Segretario generale Uilm, Rocco Palombella, a margine dell’incontro che si è svolto il 23 giugno scorso alla presenza dei Ministri, del presidente e dell’ad di Acciaierie, e di Invitalia.
UN POLMONE FINANZIARIO
“Sappiamo che c’è un problema di liquidità – ha aggiunto – e i Ministri ci hanno assicurato che faranno il possibile per trovare un polmone finanziario, allo stesso tempo però occorrerà verificare passo passo se Acciaierie d’Italia modificherà il suo atteggiamento, metterà in sicurezza gli impianti, e utilizzerà le risorse per recuperare il terreno perso”.
Infatti, l’ex Ilva è da tempo in una situazione di estrema drammaticità così come il sindacato ha più volte denunciato con oltre 5mila lavoratori in cassa integrazione solo a Taranto.
C’era bisogno che la politica riprendesse la capacità di discutere per trovare delle soluzioni rispettose di ambiente, salute e occupazione assicurando un futuro produttivo al Paese. “La transizione ecologica – dice ancora Palomalbella – può essere un’occasione formidabile: aiutarci ad accelerare il percorso di risanamento dello stabilimento di Taranto nel passaggio da un sistema produttivo all’altro”.
PROSSIMO INCONTRO
“Per questo – spiega – abbiamo stabilito anche un prossimo incontro prima della pausa estiva, per dare il via a un percorso di verifica e fare reciprocamente la nostra parte per migliorare la condizione di tutti i lavoratori e affrontare una volta per tutti i problemi. Il tema è di merito – conclude – e una cosa di certo non possiamo fare: rimanere fermi”.