Rls e i lavori in quota (in sicurezza)

di Andrea Farinazzo

I lavori in quota sono una delle attività dove il rischio di infortunio è altissimo. È fondamentale garantire la sicurezza nelle attività con rischio di caduta dall’alto, la formazione e l’addestramento dei lavoratori esposti al rischio, cioè come utilizzare correttamente le attrezzature e i dispositivi di protezione collettivi e individuali messi a loro disposizione dai datori di lavoro per operare in sicurezza durante le lavorazioni in quota in condizioni di rischio di caduta dall’alto.

Cosa significa lavorare in quota?
Il D.Lgs. 81/08 noto anche come Testo Unico Sicurezza sul Lavoro (TUSL) definisce i lavori in quota come un’attività lavorativa che espone il lavoratore al rischio di caduta dall’alto da una quota posta ad un’altezza superiore ai 2 metri rispetto ad un “Piano Stabile”.

Cosa si intende per piano stabile?
Il legislatore ad oggi non ha definito il termine di piano stabile, tuttavia però è ormai diffuso considerare come “stabile” un piano o superficie di appoggio che non possa subire alcun effetto a causa della forza di gravità, ossia, possiamo considerare come piano stabile, ad esempio:

  • Il terreno
  • Il pavimento di un edificio.

Quale è la normativa di riferimento per i lavori in quota?
Il testo unico tratta i lavori in quota nel Capo II del Titolo IV: tale Capo è rubricato “Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro nelle costruzioni e nei lavori in quota”. Il legislatore ha ben chiaro che moltissime attività svolte nei cantieri per la costruzione di opere sono lavori in quota, così come che la maggior parte dei lavori in quota sono svolti in attività di costruzione e manutenzione di sistemi di sollevamento. Nel testo si stabilisce che, qualora il lavoro non possa essere svolto a partire da un luogo “adatto allo scopo”, il datore di lavoro scegli e le attrezzature più idonee per svolgere i lavori in quota, rispettando però i seguenti criteri:

  • dando priorità alle misure collettive di protezione collettiva (DPC), rispetto alle misure di protezione individuale (DPI);
  • scegliendo le attrezzature di lavoro con dimensioni confacenti alla natura dei lavori in quota da eseguire, alle sollecitazioni prevedibili e garantendo una circolazione priva di rischi;
  • identificando il sistema di accesso per i lavori in quota in rapporto alla frequenza di circolazione, al dislivello e alla durata dell’impiego.

In sintesi il Testo Unico Sicurezza sul Lavoro richiede di scegliere le modalità di esecuzione dei lavori in quota in base all’effettiva esposizione al rischio, quindi anche in base alla frequenza di accesso; tutto ciò comporta che:

  • se una scala a pioli può essere ritenuta adatta
  • per svolgere lavori in quota occasionali;
  • per contro, lavori in quota svolti in modo frequente o ordinario richiedono dei sistemi di accesso più sicuri ed ergonomici rispetto alla suddetta scala a pioli.

Quali sono le attrezzature che possono essere utilizzate per l’effettuazione in sicurezza dei lavori in quota?
Per l’esecuzione dei lavori in quota in sicurezza si possono utilizzare diverse attrezzature o “opere provvisionali”

Le principali sono:

  • i ponteggi fissi;
  • i trabattelli;
  • le piattaforme aeree (PLE)

DPI DA UTILIZZARE PER LE CADUTE DALL’ALTO
I dispositivi anticaduta e i sistemi di arresto caduta come tutti i sistemi di sicurezza sono indispensabili per proteggere i lavoratori e la protezione individuale di coloro che effettuano attività in quota. L’obiettivo è quello di evitare che avvengano cadute accidentali e che potrebbero comportare la morte: qualora la persona dovesse scivolare, il sistema anticaduta tutela sicurezza e salute e blocca la discesa. È costituito da diverse protezioni quali imbragatura/cintura o cinghia antinfortunistica, punto di attacco o punti di ancoraggio, cintura di posizionamento, cordino, moschettoni, fune anticaduta e elementi di collegamento. Tutto ciò è fondamentale per lavorare in sicurezza in caso di lavori ad alta quota, che potrebbero comportare gravi danni. La scelta deve prendere in considerazione primariamente sistemi di protezione collettiva la progettazione del layout degli ancoraggi da fissare alla struttura. Bisogna disporre questi elementi è in relazione ai DPI utilizzati dagli operatori.
Nei lavori in quota qualora non siano state attuate misure di protezione collettiva come previsto dal decreto legislativo 81/08 all’articolo 111, comma 1, lett. a), è necessario che i lavoratori utilizzino idonei sistemi di protezione idonei per l’uso specifico composti da diversi elementi, non necessariamente presenti contemporaneamente conformi alle norme tecniche, quali i seguenti:

  1. a) assorbitori di energia;
  2. b) connettori;
  3. c) dispositivo di ancoraggio;
  4. d) cordini;
  5. e) dispositivi retrattili;
  6. f) guide o linee vita flessibili;
  7. g) guide o linee vita rigide;
  8. h) imbracature.

imbracatura: “costituisce l’elemento di presa del corpo dell’operatore e ne deve garantire l’arresto in condizioni di sicurezza in caso di caduta e il successivo sostegno in sospensione.

Deve avere bretelle adeguate ai movimenti che deve fare l’operatore e cosciali di adeguate dimensioni e imbottiti, conformi alla norma sul posizionamento, confortevoli per il sostegno in sospensione, con attacchi anticaduta anteriore sternale e/o posteriore dorsale, in base alla valutazione dei rischi”. Inoltre l’imbracatura “deve avere incorporata una cintura di posizionamento comoda e imbottita, per garantire adeguato sostegno e trattenuta nelle operazioni di lavoro con funi, con attacchi sia laterali che centrale addominale”. E può “avere un sedile incorporato nei cosciali, nel caso di uso per lunghe operazioni in sospensione”;

cintura bassa di posizionamento con cosciali: “può costituire l’elemento di presa del corpo dell’operatore, in sostituzione dell’imbracatura completa, per le sole operazioni di trattenuta e/o di posizionamento non esposte al rischio di caduta dall’alto e/o di ribaltamento. Non è idonea ad arrestare in sicurezza cadute libere”;

connettore: “elemento di connessione apribile e bloccabile. Può avere varie forme, di cui il tipo più usato è il ‘moschettone’”. “Il bloccaggio della leva di chiusura può essere di tipo automatico o manuale, da scegliere in base alle esigenze operative”;

cordino: “elemento di collegamento e/o di prolunga, in genere utilizzato tra l’imbracatura e il punto di ancoraggio”. A causa della sua possibile bassa elasticità non deve costituire da solo un sistema di arresto della caduta. “Può costituire parte di un sistema di protezione anticaduta, per esempio in abbinamento ad un assorbitore di energia”;

cordino di posizionamento: “elemento di collegamento della cintura di posizionamento (sia di tipo integrato nell’imbracatura anticaduta che di tipo con cosciali) alla struttura di sostegno o di trattenuta”. Deve essere conforme alle norme tecniche e “avere lunghezza adeguata al luogo di lavoro e alla struttura di sostegno ed essere dotato di un sistema di regolazione rapida della lunghezza. Non è adatto ad arrestare cadute libere di altezza superiore a 0,5 m”;

assorbitore di energia: “dispositivo a funzionamento passivo per arrestare in modo progressivo una caduta libera, capace di dissipare l’energia cinetica della caduta tramite una deformazione della sua struttura. Deve “garantire una forza residua di arresto del corpo inferiore a 6,0 kN” (chilo newton) durante tutto il tempo dell’arresto della caduta”;

anello di fettuccia: “anello di fettuccia chiuso per cucitura di due lembi, che serve a realizzare punti di ancoraggio intorno a strutture portanti, o a prolungare punti di ancoraggio strutturali;

discensore: “si tratta del dispositivo che permette all’operatore di calarsi lungo la fune di lavoro. Deve essere conforme alle norme tecniche ed “avere un sistema di sicurezza automatico che interrompe la discesa in caso di abbandono della presa da parte dell’operatore.

Può avere un sistema di bloccaggio sulla fune, che facilita il posizionamento. Può essere utilizzato anche per la manovra della fune di sicurezza scorrevole da parte di un assistente.

In relazione alla valutazione dei rischi è consigliabile un dispositivo con funzione antipanico”;

dispositivo assicuratore: “dispositivo che permette di far scorrere una fune a bassa velocità e che la frena se viene sottoposta a forte e rapida trazione”. “Può essere utilizzato per la manovra della fune di sicurezza scorrevole da parte di un assistente o come dispositivo di bloccaggio anti-ritorno nei sistemi di recupero manuali”;

bloccante: “dispositivo che può scorrere su una fune in un solo verso, mentre si blocca sulla fune stessa nel verso contrario. Serve a costituire un punto fisso lungo una fune, spostabile per tutta la lunghezza della fune stessa. Il carico applicato sul dispositivo determina il bloccaggio del meccanismo di presa sulla fune”. “Nel lavoro con funi non deve essere usato per arrestare cadute libere, in quanto il suo meccanismo potrebbe danneggiare gravemente la fune. Si utilizza per la risalita diretta delle funi e per il bloccaggio anti-ritorno nei sistemi di recupero manuali;

anticaduta scorrevole: si tratta di un dispositivo anticaduta di tipo guidato su linea di ancoraggio flessibile;

MARCATURA E NORME TECNICHE DEI DPI ANTICADUTA
La marcatura CE garantisce il libero movimento all’interno del mercato europeo dei prodotti che rispondono alle normative previste dalla legislazione UE (ad es. in fatto di sicurezza, di salute, di protezione ambientale) e rappresenta un indicatore chiave della conformità di un prodotto a tale legislazione. Il marchio CE è apposto dai fabbricanti sui loro prodotti. Attraverso l’apposizione del marchio CE su un prodotto, i fabbricanti dichiarano sotto la propria responsabilità che il prodotto in questione è conforme a tutte le normative legali in vigore in Europa. È responsabilità del fabbricante verificare che i prodotti che egli sta mettendo in vendita sono conformi alla legislazione di riferimento o ‐ qualora necessario ‐ di incaricare un organismo notificato di verifica della conformità di procedere con gli opportuni controlli. Non tutti i prodotti in vendita all’interno dell’UE devono apporre il marchio CE. I Dispositivi di Protezione Individuali devono essere marcati CE.

Sistemi individuali contro le cadute
I sistemi individuali per la protezione contro le cadute proteggono l’utilizzatore contro le cadute dall’alto evitando o arrestando la caduta libera. Essi comprendono:

  • Sistemi di trattenuta;
  • È un sistema individuale per la protezione contro le cadute che evita le cadute dall’alto limitando lo spostamento dell’utilizzatore.

Sistemi di posizionamento sul lavoro
È un sistema individuale per la protezione contro le cadute che permette all’utilizzatore di lavorare sostenuto, in tensione o in sospensione, in modo tale da evitare la caduta libera.

Sistemi di accesso mediante corda
È un sistema individuale per la protezione contro le cadute che permette all’utilizzatore di raggiungere e lasciare il luogo di lavoro in tensione in sospensione, in modo tale da evitare o arrestare la caduta libera.

Sistemi di arresto caduta
È un sistema individuale per la protezione contro le cadute che arresta la caduta libera e limita la forza d’urto sul corpo dell’utilizzatore durante l’arresto della caduta. Un sistema di arresto caduta è un sistema individuale per la protezione contro le cadute che arresta la caduta libera e limita la forza d’urto sul corpo dell’utilizzatore durante l’arresto della caduta.

Sistemi di salvataggio
Un sistema di salvataggio è un sistema individuale per la protezione contro le cadute per mezzo del quale una persona può salvare sé stessa o altri e che evita la caduta libera.
Possiamo elencare a titolo non esaustivo i DPI anticaduta che fanno parte dell’attrezzatura equipaggiamento e permettono il controllo pe lavorare in condizioni di sicurezza e prevenire o proteggere dal rischio caduta: ancoraggio, casco, connettori, guanti, funi, corda, cordini di posizionamento, cordino, imbragatura anticaduta con spallacci fibbie e cosciali. È inoltre indispensabile saper valutare le condizioni, pulire, controllare e mantenere la perfetta efficienza dell’attrezzatura.
I connettori o moschettoni sottostanno alla norma EN 362, possono essere aperti o chiusi e permettono la connessione di due dispositivi, altri connettori, attrezzi, e accessori di vario genere.
Qui di sotto riportate esempi di check list da utilizzare dai lavoratori per poter operare in quota.

CHECK LIST PER IL RISCHIO DI CADUTA DALL’ALTO E IDONEITÀ OPERE PROVVISIONALI

Nei lavori in quota (sopra i 2 metri) sono state adottate adeguate impalcature o ponteggi o idonee opere provvisionali o comunque precauzioni atte ad eliminare i pericoli di caduta di persone o di cose?            Si       No

Le opere provvisionali sono allestite con buon materiale ed a regola d’arte, proporzionate ed idonee allo scopo e sono conservate in efficienza SI per la intera durata del lavoro?                                                                       Si       No

I piani di calpestio dei ponti e dei sottoponti sono completi di tavole idonee per spessore e lunghezza e le tavole son ben accostate tra di loro ed all’opera SI in costruzione?                                                                               Si       No

Si è provveduto ad evidenziare le parti di ponteggio non pronte per l’uso, in particolare durante le operazioni di montaggio, smontaggio o trasformazione, mediante segnaletica di avvertimento di pericolo generico e sono state delimitate con elementi materiali che impediscono l’accesso alla zona di pericolo?                           Si       No

Durante i lavori eseguiti in quota, quando non sono state attuate misure di protezione collettiva, i lavoratori utilizzano sistemi di protezione idonei per l’uso specifico?                                                                                Si       No 

Il ponte su ruote a torre (trabattello) ha le ruote saldamente bloccate?                                                           Si       No

CHECK LIST PER ATTREZZATURE DI LAVORO E D.P.I

l datore di lavoro ha messo a disposizione dei lavoratori attrezzature (macchine, apparecchi, utensili, impianti) conformi alle specifiche disposizioni legislative e regolamentari di recepimento delle direttive comunitarie di prodotto e ai requisiti generali di sicurezza, e tali attrezzature sono idonee ai fini della salute e sicurezza e adeguate al lavoro da svolgere?                                                                                                                                Si       No

Le attrezzature sono installate e utilizzate in conformità alle istruzioni d’uso e sono state oggetto di idonea manutenzione al fine di garantire nel tempo la permanenza dei requisiti di sicurezza?                               Si       No

Le attrezzature di lavoro sono state sottoposte a controllo iniziale al fine di assicurarne l’installazione corretta ed il buon funzionamento?                                                                                                                                        Si       No

Nell’uso delle attrezzature di lavoro sono state adottate adeguate misure tecniche ed organizzative al fine di ridurre al minimo i rischi connessi all’uso delle stesse?                                                                                     Si       No

Le attrezzature di lavoro prive di marcatura CE sono conformi ai requisiti generali di sicurezza?             Si       No

Il datore di lavoro ha sottoposto a verifica periodica le attrezzature elencate nell’allegato VII?                 Si       No

Sono stati forniti ai lavoratori i necessari e idonei dispositivi di protezione individuale?                             Si       No

I dispositivi di protezione individuale forniti sono stati sottoposti a controllo iniziale prima di eseguire la lavorazione?                                                                                                                                                                  Si       No

Connettori e/o moschettoni presentano marcatura ben visibile?                                                                       Si       No

Connettori e/o moschettoni sono stati sottoposti a controllo iniziale prima di eseguire la lavorazione?  Si       No

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