“La mobilità a motore guarda avanti”. È il titolo del Forum sull’automotive che si è svolto a Milano il 21 marzo scorso e a cui ha preso parte il Segretario generale Uilm, Rocco Palombella.
La tavola rotonda “Fare sistema per rompere il muro dell’ideologia” moderata dal noto giornalista Pierluigi Bonora ha visto la partecipazione, tra gli altri, di Paolo Borchia, eurodeputato, membro della Commissione Ue Industria, Ricerca ed Energia, Gianluca Benamati, vicepresidente Commissione Attività produttive, Commercio e Turismo della Camera e Claudia Porchietto, vicepresidente Gruppo Forza Italia alla Camera dei Deputati.
SETTORE STRATEGICO
“Dal Governo e da tutta la politica nazionale non vediamo un’attenzione adeguata su un settore strategico come quello dell’automotive”, ha esordito Palombella nel suo intervento. “Questo – ha continuato – rende forte il rischio di produrre effetti irreversibili. Il tema fondamentale della transizione ecologica si sta affrontando in un modo non strutturale, senza un progetto né una visione nazionale continuativa con misure straordinarie per questo settore”.
Il leader dei metalmeccanici della Uil ha poi ricordato: “La pandemia ci ha fatto scoprire ulteriormente come il nostro sistema industriale sia vulnerabile ed estremamente dipendente dall’estero, con i conseguenti stop produttivi periodici sempre più frequenti. Deve essere messo a punto un piano nazionale dell’auto che ridisegni totalmente l’intera filiera, avendo come obiettivo imprescindibile la salvaguardia occupazionale e il futuro produttivo. Noi siamo pronti a fare la nostra parte”.
IL CONTESTO DIFFICILE
“Stiamo attraversando tre cambiamenti epocali contemporaneamente – ha continuato Palombella – alla pandemia si sono aggiunti la mancanza di materie prime, la transizione ecologica e gli effetti della guerra in Ucraina. Servono misure urgenti altrimenti rischiamo conseguenze devastanti”.
Dello stesso avviso i suoi colleghi di Fim e Fiom presenti alla tavola rotonda per ricordare anche come i metalmeccanici di Cgil Cisl e Uil stiano da tempo lavorando, insieme a Federmeccanica, alla costituzione di un tavolo strutturale dove discutere con il governo per costruire soluzioni concrete. “Il governo continua a ignorare il nostro grido di allarme – ha ribadito duramente il Segretario generale Uilm – ma, dopo anni di deindustrializzazione e ridimensionamento di intere filiere industriali ora ritenute fondamentali come l’alluminio e la siderurgia, deve invertire in fretta. I fondi previsti dal Pnrr devono essere utilizzati nella giusta direzione”, ha concluso.