Decine di delegate e delegati di Fim Fiom Uilm provenienti da tutta Italia si sono ritrovati a Bologna, presso l’Arci di San Lazzaro, il 20 gennaio per discutere e votare l’ipotesi di accordo per il rinnovo del Ccnl Artigiani Area Meccanica, firmato lo scorso 17 dicembre. Questo contratto riguarda i dipendenti delle imprese artigiane metalmeccaniche, dell’installazione di impianti, dell’autoriparazione, orafe argentiere, del restauro e del settore odontotecnico. In totale si tratta di 500mila lavoratori occupati in 120mila imprese che attendevano il rinnovo dal gennaio 2018.
L’ARTIGIANATO IN ITALIA
L’Italia, ha ricordato il Segretario generale Uilm Rocco Palombella che era presente a Bologna, “è il primo Paese in Europa per numero di imprese artigiane con un fatturato totale pari al 9% del Pil nazionale”. In particolare, ha sottolineato il leader Uilm, nel settore metalmeccanico “uno dei comparti più importanti è quello dell’auto, con 185mila addetti e 77mila imprese, per un fatturato annuo di circa 14 miliardi di euro”.
Si tratta di “numeri che da soli danno l’idea dell’enorme patrimonio che abbiamo a disposizione”. Riguardo la filiera dell’auto, ha proseguito Palombella, “è quella che sta subendo in questo momento la mancanza di semiconduttori e che subirà, probabilmente, gli effetti della transizione ecologica se non verrà gestita bene dal Governo italiano”.
L’artigianato, quindi, ha continuato il numero uno della Uilm, “è il motore del futuro produttivo del nostro Paese, va salvaguardato e valorizzato così come abbiamo fatto con il rinnovo del CCNL del 17 dicembre scorso”.
IMPORTANZA ACCORDO
L’accordo ha trovato il sostegno unanime dei delegati e delle delegate di Fim Fiom Uilm. Un’intesa che vede tra i suoi punti principali, come ha voluto evidenziare Palombella, sulla scia del contratto Federmeccanica-Assistal, “l’incremento salariale sui minimi del 5% pari a 70 euro che sarà pagato in tre tranches, la riforma dell’inquadramento professionale e le otto ore di formazione continua”.
Il contratto appena rinnovato scadrà a dicembre 2022 e per questo Palombella ha dichiarato di “contare entro giugno di presentare la nuova piattaforma” perché “bisogna dare continuità al negoziato, per diminuire il gap salariale rispetto al contratto Federmeccanica-Assistal e invertire la tendenza”.
Negli ultimi dieci anni in Italia sono state chiuse 170mila imprese artigiane e il Covid ha aggravato una situazione già complicata. L’artigianato, secondo Palombella, “rappresenta l’anima del made in Italy, la storia e la cultura del nostro Paese, lo stile che il mondo ci invidia” e “il contratto è il primo tassello per la sua tutela”. Con questo accordo la totalità dei lavoratori metalmeccanici è coperta dal contratto nazionale. Un risultato storico per l’emergenza senza precedenti che stiamo vivendo da ormai due anni.