Un anno di Stellantis in attesa del nuovo Piano industriale

Il 16 gennaio 2022 è una data importante per il settore dell’automotive, poiché esattamente un anno fa nasceva Stellantis. “È stato un periodo molto complicato – ha detto il Segretario generale Uilm, Rocco Palombella – e per tante ragioni non abbiamo potuto effettivamente verificare gli impegni assunti da Tavares”. Sicuramente la pandemia ha continuato a giocare un ruolo non indifferente, ma a questo problema se ne sono aggiunti di altri, inaspettati, come la mancanza dei semiconduttori.

MODELLO ORGANIZZATIVO
“I francesi hanno da subito dato un’impronta diversa agli stabilimenti – continua il Leader dei metalmeccanici della Uil – a cominciare dal modello organizzativo, proprio quello che in FCA era considerato un punto di forza dagli americani e che, invece, i nostri colleghi europei hanno cominciato lentamente a smantellare”.
Secondo Palombella un altro nodo riguarda invece l’internalizzazione di attività che necessitano di manodopera specializzata e che una volta inglobati in Stellantis rischiano, da una parte, di far sparire le aziende terze e, dall’altra, di non dare continuità a quel tipo di lavoro. “Una condizione che non abbiamo negoziato”, aggiunge.

UNA LUNGA ESPERIENZA
“Ho come la sensazione che Tavares stia provando a capire fino a che punto possa spingersi salvo poi fermarsi quando la situazione rischia di esplodere. Non possiamo però continuare così – sottolinea il Segretario generale Uilm – dobbiamo provare a rimuovere alcune convinzioni e a prendere anche il meglio delle esperienze. Tutto si può dire tranne che i nostri stabilimenti non fossero performanti, che non producessero modelli di qualità e che l’Italia non abbia una lunga esperienza nella vendita di autovetture”. Inoltre, come ha spiegato Palombella c’è anche il problema legato al settore della componentistica: circa l’85% dei componenti utilizzati nelle autovetture a combustione non sarà più necessario per quelle elettriche. “La transizione rischia quindi di creare una perdita enorme di posti di lavoro, per questo motivo è necessario programmare bene il futuro per cercare di tutelare tutti i lavoratori. Servono impegni concreti, quelli che chiederemo a Stellantis ma anche al Governo italiano”.

IL RUOLO DEL GOVERNO
Il Leader dei metalmeccanici prima di tutto, quindi, si augura che il Governo Draghi continui nel tempo e che soprattutto faccia chiarezza circa la direzione che intende assumere per tutelare un settore altamente strategico per il nostro Paese. “Non approvare gli ecoincentivi è stato un messaggio sbagliato”, sottolinea. “Da una parte il Governo dice di essere interessato e preoccupato delle ripercussioni occupazionali che la transizione ecologica può avere, dall’altra però i provvedimenti sono lenti e diluiti nel tempo. Questo potrebbe spingere Stellantis a non impegnarsi come ci si aspetterebbe nel nuovo Piano Industriale che verrà presentato il 1° marzo”.

UN PO’ DI NUMERI
In tutto il 2021 sono state prodotte poco meno di 700mila auto, record negativo con oltre 40 mila in meno rispetto al 2020. La capacità installata è di 1 milione di auto.
La produzione dei veicoli commerciali (Sevel) ha fatto invece registrare un +3,1% rispetto al 2020.
L’unica produzione che non ha subito significative fermate è stata la 500 elettrica a Mirafiori che ha superato livelli del 2019.

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