Giovedì 16 dicembre 2021 è una data che resterà nella storia del Paese, questo è certo. È il giorno in cui Cgil e Uil hanno portato in diverse piazze italiane migliaia di lavoratori per dire al governo che la narrazione del “tutto va bene” non funziona. “Noi vogliamo aprire una breccia dando voce a chi non ce l’ha”, ha detto il Segretario generale Uil, Pierpaolo Bombardieri. “Abbiamo il dovere di rappresentare quella parte di società che abbiamo incontrato ed è in difficoltà. Lo sciopero è la nostra risposta democratica alle sofferenze e al disagio sociale”.
IL GOVERNO AIUTA I RICCHI
“Su fisco, condono, bonus 110% e delocalizzazioni il governo aiuta i ricchi – ha detto Bombardieri a il Manifesto il giorno prima dello sciopero – le richieste di partecipazione sono superiori alle attese”.
Nel frattempo, a due giorni dallo sciopero, è arrivata la convocazione di Draghi. Il governo aveva promesso di convocare i sindacati due volte sulle pensioni: una per discutere di come allargare gli interventi previdenziali in manovra per soli 600 milioni e una per cominciare la trattativa su una modifica strutturale della Fornero. “Siamo stati convocati solo sulla seconda – spiega il Leader della Uil – e la promessa era che la convocazione arrivasse a inizio dicembre. Quindi il dialogo con il governo prosegue ma servono risposte molto diverse da parte loro”.
L’Italia della protesta è fatta soprattutto di pensionati che non ce la fanno ad arrivare a fine mese, lavoratori a cui la cassa integrazione sta scadendo, giovani che mandano curriculum senza avere risposta. “Vogliamo aprire una breccia e dare voce a chi non ce l’ha e ha pagato la pandemia, avvertendo governo e politica che non va tutto bene, che c’è un problema che riguarda tanta parte del Paese”, aggiunge Bombarieri nella sua intervista.
LE QUESTIONI INDUSTRIALI
Ma il 16 in piazza c’era anche una fetta importante del sindacato dell’industria, tra cui naturalmente i metalmeccanici. “Siamo qui per rivendicare i temi confederali e la discussione con il governo su fisco e pensioni – ha detto il Segretario generale Uilm, Rocco Palombella – ma anche e soprattutto per portare le nostre istanze: parliamo di multinazionali che delocalizzano, di vertenze ataviche che non trovano soluzione nell’indifferenza generale, della gestione di una transizione ecologica che creerà un disastro occupazionale se non governata; e poi – continua il leader dei metalmeccanici della Uil – la sofferenza del settore dell’automotive, la mancanza di materie prime e semiconduttori; le problematiche di Leonardo Aerostrutture. Insomma, sono mesi che chiediamo di essere ascoltati. È arrivato il momento che la politica avvii un dialogo costruttivo con tutte le parti sociali. Dobbiamo agire e in fretta”. Ora. Insieme per la giustizia.