Dopo otto mesi di lotte e di dura vertenza, il 9 dicembre è stato finalmente raggiunto al ministro dello Sviluppo economico un preliminare di accordo con Elica che scongiura i licenziamenti e traccia un futuro per la fabbrica italiana, le cui produzioni saranno incentrate sui modelli di cappe di alta gamma. “L’intesa – spiega Gianluca Ficco, Segretario nazionale Uilm – è stata immediatamente sottoposta al voto dei lavoratori ed è stata approvata con un ampissimo consenso”. Hanno votato 469 lavoratori pari all’86% del totale ed al 93% dei presenti al voto. A favore dell’accordo si sono pronunciati 426 dipendenti (90,9%) contro 32 (6,85%), astenuti 11 (2,3%).
LA VERTENZA
La vertenza era sorta il 31 marzo 2021, quando la Direzione di Elica aveva annunciato ben 409 esuberi su una platea di 560 dipendenti fra gli stabilimenti di Cerreto d’Esi e di Mergo, entrambi in provincia di Ancona. Con l’accordo appena citato, nell’ambito di un piano che durerà 36 mesi, le potenziali eccedenze sono ridotte a 150 e soprattutto si pattuisce che saranno affrontate con un percorso di ammortizzatori sociali e di uscite incentivate esclusivamente volontarie, così da scongiurare del tutto i licenziamenti coatti. La fabbrica di Cerreto cesserà l’attività, ma i suoi dipendenti verranno tutti trasferiti nella vicina Mergo. “Inoltre – aggiunge Ficco – sul sito lasciato da Elica è previsto un piano di reindustrializzazione, che speriamo possa offrire opportunità occupazionali ai lavoratori di Elica che volessero approfittarne, giacché è previsto un piano di ricollocazione esterna su base volontaria”.
COSA SI PREVEDE
Più in particolare è previsto che a partire da marzo, o da un mese successivo da definire, Elica faccia ricorso per 24 mesi al contratto di solidarietà, prorogabili per altri 12 mesi, con una riduzione massima dell’orario di lavoro del 25%, riconoscendo peraltro un trattamento di miglior favore sulla maturazione dei ratei degli istituiti salariali indiretti, nonché un ticket pasto giornaliero di 6 euro. In ogni caso c’è l’impegno esplicito che fra tre anni il personale si attesti a 400 dipendenti occupati a tempo pieno. Quanto agli incentivi per le uscite volontarie, è prevista un’integrazione alla indennità di naspi per coloro che possono agganciare la pensione durante il relativo periodo di fruizione, mentre per gli altri sono previsti incentivi fino a un massimo di 75mila euro.
INTESA IMPORTANTE
“Si tratta – conclude Ficco – di un’intesa molto importante, poiché non solo nell’immediato scongiura i licenziamenti, ma in prospettiva getta le basi per un futuro stabile. La fabbrica di Mergo riceve infatti una nuova missione produttiva, concentrandosi sui modelli di alta gamma, che torneranno o verranno prodotti per la prima volta in Italia, quali ad esempio i piani cottura aspiranti Nikola Tesla o le cappe così dette ceiling. Ora è nostro compito come sindacato vigilare sulla sua corretta e puntuale applicazione negli appositi tavoli di confronto periodici che abbiamo appositamente costituito”.