Fincantieri: i lavoratori approvano la piattaforma per l’integrativo
Oltre il 97% di consensi: è questo il risultato del voto dopo le assemblee svolte in tutti i siti, le sedi e le società controllate per la piattaforma di rinnovo del contratto integrativo di Fincantieri alla presenza dei coordinatori nazionali di Fim Fiom e Uilm. L’ampia partecipazione e l’esito del voto è un chiaro segnale di quanto il rinnovo del contratto aziendale sia sentito dalle lavoratrici e dai lavoratori. Una conferma della responsabilità che Fim Fiom e Uilm si dovranno assumere per ottenere il miglior rinnovo possibile e a Fincantieri che dovrà aprire un confronto nell’ottica di un risultato finale che vada nella direzione delle richieste dei lavoratori.
PRINCIPALI PUNTI
Nella piattaforma le richieste sono specifiche e vanno dalla conciliazione vita-lavoro, all’aumento salariale, dai meccanismi di partecipazione alle relazioni industriali fino alla tutela della salute e sicurezza.
Per quanto riguarda il salario, le richieste sono di circa 3.600 euro di salario aggiuntivo con una richiesta di adeguamento non inferiore al 35% del premio variabile, con effetti sui premi di partecipazione e di efficienza. Sullo smart working si continuerà con l’applicazione dell’accordo aziendale firmato il 17 luglio 2020.
Una piattaforma che vuole guardare anche al futuro e alla sfida della transizione, con la richiesta di investimenti sull’elettrificazione delle banchine dei porti italiani e sviluppo di progetti ecosostenibili per la motorizzazione ad idrogeno e fuel-cell in navi a guida autonoma di recente sperimentazione nel gruppo.
FINCANTIERI
In Italia Fincantieri occupa 10mila lavoratori diretti e oltre 25mila indiretti, con circa 400 ditte di appalto, in otto stabilimenti. Da Marghera a Genova Sestri Ponente, da Genova Riva Trigoso a Muggiano (La Spezia), fino ad Ancona, Palermo e Castellammare di Stabia. Una società che è uno tra i leader mondiali nella cantieristica e che ha superato le gravi difficoltà avute a causa della pandemia. Nel primo semestre 2021 ha registrato ricavi per tre miliardi di euro, un aumento del 28% rispetto al primo semestre 2020.
Un andamento positivo del settore di costruzione navi con un +32,5% rispetto al primo semestre 2020 e una piena ripresa delle attività produttive nei siti italiani che ha consentito di recuperare i volumi persi causa Covid.
Al 30 giugno il portafoglio ordini ammontava a 37 miliardi di euro, con ordini fino al 2029.
Per quanto riguarda la produzione si sono registrati volumi record, la consegna di sette navi da sei stabilimenti nei primi sei mesi del 2021 ed è prevista la consegna di altre tredici entro la seconda metà del 2021. Infine, per il 2022 è prevista la consegna di ventisette navi.
Ora si potrà avviare la trattativa con l’azienda per il rinnovo del contratto integrativo scaduto a fine 2019 e prorogato di due anni anche per effetto della pandemia.