Congresso IndustriAll Global Union: uniti per un futuro più giusto

di Chiara Romanazzi

Doveva svolgersi a ottobre dell’anno scorso a Città del Capo, ma a causa della pandemia il Terzo Congresso di IndustriAll Global Union “UnitedForAJustFuture” (Uniti per un futuro più giusto) si è svolto in videoconferenza il 14 e 15 settembre.
Sebbene non sia stato possibile svolgerlo in Sud Africa, Industriall Global ha voluto comunque dedicare alcuni momenti al Paese. Difatti, il congresso si è aperto con le immagini che hanno ripercorso la storia sudafricana, caratterizzata dalle lotte contro l’apartheid sia da parte del sindacato che dei movimenti studenteschi dal 1973 in poi, che hanno portato alla creazione della Repubblica Sud Africana nel 1994 con il Presidente Nelson Mandela. Inoltre, durante le brevi pause congressuali, IndustriAll Global ha trasmesso delle particolari musiche sudafricane.

GRANDE PARTECIPAZIONE
Si sono collegati circa 700 delegati e 2mila osservatori provenienti da 350 sindacati di 144 Paesi, che rappresentano 50 milioni di lavoratori nel mondo. Il 40% dei delegati registrati erano donne, come prevede lo statuto di IndustriAll Global, e il 6% erano giovani.
Il Presidente Jorg Hoffman, nella sua relazione introduttiva, ha ricordato che l’attuale crisi è la peggiore dalla Seconda guerra mondiale, che milioni di persone nel mondo sono senza reddito, che soffrono di problemi sanitari, di discriminazione, che non hanno accesso all’acqua e che sono senza una casa.
Hoffman ha comunicato che mentre nell’Unione europea il 70% delle persone è vaccinato, in Africa solo il 2% della popolazione è coperto da vaccinazione, pertanto è assolutamente necessario che si debba avere accesso ai vaccini, indipendentemente dal potere di acquisto. Ha inoltre ricordato che in Paesi come in Myanmar, in Bielorussia, in Sud America, in Africa, Afghanistan, vengono calpestati ogni giorno i diritti umani basilari, per i quali è necessario che i sindacati aderenti a IndustriAll Global debbano unirsi e lavorare insieme per la protezione sociale.

GLI INTERVENTI ESTERNI
Sia i componenti di Segreteria di IndustriAll Global che gli ospiti che sono intervenuti al Congresso, come il Presidente sudafricano Cyril Ramaphosa, il Primo Ministro della Svezia, Stefan Lovfen, il Segretario Generale del CSI Sharan Burrow, il Presidente dell’ILO Guy Rider, hanno sottolineato come la pandemia abbia aumentato le disuguaglianze, e hanno posto l’accento sul dover affrontare al più presto la minaccia del cambiamento climatico in modo che nessun Paese venga dimenticato; che bisogna raggiungere l’obiettivo di rendere il mondo climaticamente neutrale con il coinvolgimento di sindacati e lavoratori onde evitare che vi siano molte perdite di posti di lavoro; che bisogna affrontare la parità di genere sia nella società che nel mondo del lavoro; che ci sia parità salariale, parità razziale, che le donne partecipino sempre di più nella vita sociale e lavorativa e che bisogna mobilitare i Paesi per la ratifica della convenzione 190 dell’ILO contro le molestie nei confronti delle donne. Inoltre, si è posta l’attenzione sul fatto che si debba avere un lavoro dignitoso e rispettoso dell’ambiente.

GLI EMENDAMENTI
Durante questo congresso sono stati discussi e votati numerosi emendamenti statutari, molti dei quali hanno riguardato la percentuale di partecipazione delle donne nelle riunioni e negli organismi di IndustriAll Global. Mentre si è raggiunta l’obbligatorietà di partecipazione del 40% delle donne durante le riunioni e gli organismi di IndustriAll come il Comitato Esecutivo e il Congresso, non è stata approvata la stessa obbligatorietà di quota per la composizione del gruppo dirigente e per i revisori dei conti del sindacato industriale mondiale.
Valter Sanches, ormai ex Segretario Generale di IndustriAll Global, nella sua relazione ha illustrato l’aumento delle disuguaglianze sociali nel mondo, la difficoltà di accesso ai vaccini per i Paesi più poveri, la mancanza di accesso alla previdenza sociale e diverse proteste contro le alleanze corrotte tra i governi e le multinazionali, come in Korea, in Turchia e in Colombia.
Inoltre, poiché lo svolgimento da remoto di questo congresso poneva in difficoltà i Paesi in via di sviluppo, Valter Sanches ha spiegato come IndustriAll abbia aiutato i delegati dei Paesi più poveri ad abbonarsi alla banda larga e a dotarsi di strumenti tecnologici per poter partecipare attivamente alla seduta congressuale.

NUOVO GRUPPO DIRIGENTE
Abbiamo inoltre votato il nuovo gruppo dirigente costituito dal presidente, che continua a essere il tedesco Jorg Hoffman, il segretario generale, che è l’ex segretario generale aggiunto, il norvegese Atle Hoie, e come segretari generali aggiunti: il turco Kemal Ozkan (che era segretario generale aggiunto anche nel precedente mandato), la sudafricana Christine Olivier e il giapponese Kan Matsusaki. La votazione del nuovo gruppo dirigente è avvenuta tramite apposita piattaforma online e ha registrato il 96,5% di voti favorevoli.
Il neoeletto segretario generale, Atle Hoie, nel suo discorso ha evidenziato come i diritti alla contrattazione e alla sindacalizzazione vengano continuamente calpestati nel mondo e che i tre principi chiave per far funzionare IndustriAll Global sono: unità, trasparenza e democrazia.
Il nuovo gruppo dirigente ha dichiarato di voler continuare a fare campagne contro l’avidità delle multinazionali che in diverse parti del mondo controllano i mercati mondiali ed esercitano pressioni sui governi per massimizzare i propri profitti.

IL PIANO DI AZIONE
Durante questo congresso abbiamo anche discusso e approvato il nuovo piano d’azione del sindacato industriale mondiale per i prossimi quattro anni. Tra gli argomenti presenti nel piano, e di cui abbiamo ampiamente discusso durante la seconda giornata di lavori congressuali, c’è la lotta per la democrazia, che è in crisi in molti Paesi del mondo (a tal proposito abbiamo ascoltato le testimonianze dei colleghi del Myanmar, della Bielorussia e dell’Africa Subsahariana), la giustizia fiscale, l’impegno alla promozione per i diritti delle donne, la lotta contro il lavoro precario e per avere fabbriche più sicure in tutto il mondo, il consolidamento del potere sindacale soprattutto nei confronti delle multinazionali con la necessità di avere degli accordi quadro mondiali vincolanti.
Nel corso della discussione ha preso la parola anche il nostro Segretario generale, Rocco Palombella, il quale ha toccato tantissimi temi: dalla gestione della pandemia, e la messa in sicurezza dei lavoratori nelle fabbriche, all’annoso problema delle multinazionali; dalla questione di genere all’importante traguardo raggiunto con il rinnovo del CCNL dei metalmeccanici del 5 febbraio scorso, e infine la vera emergenza nazionale: la salvaguardia di salute e sicurezza sul lavoro. In ultimo, Palombella ha ricordato come oltre a rafforzare i diritti fondamentali citati “sarebbe auspicabile l’assunzione di un impegno congressuale legato alla raccolta di fondi per l’acquisto di medicinali e vaccini per i Paesi in via di sviluppo. Il Covid si sconfigge solo se riusciamo a vaccinare l’intera umanità”.

LE RISOLUZIONI APPROVATE
Abbiamo infine approvato diverse risoluzioni che hanno riguardato situazioni difficili in numerosi Paesi del mondo. Abbiamo ad esempio approvato una risoluzione in cui abbiamo condannato il governo militare presente in Myanmar ormai da febbraio di quest’anno, e per il quale l’ONU aveva dichiarato la giornata per il Myanmar proprio per il 15 settembre, secondo giorno del Congresso di IndustriAll Global Union.
Abbiamo approvato una risoluzione sull’Afganistan dove, come sappiamo, si è insediato un “governo” di talebani, che sta ledendo i diritti umani fondamentali, in particolar modo nei confronti di donne e bambini, cancellando i diritti che erano stati acquisiti soltanto 20 anni fa.
Abbiamo inoltre approvato una risoluzione che riguarda l’Algeria, dove il governo militare ha posto fine a tutti i diritti democratici ottenuti con le convezioni ratificate; un’altra risoluzione ha riguardato la Bielorussia, dove i sindacalisti vengono perquisiti e arrestati. Infine, abbiamo approvato una risoluzione promossa dal Comitato donne del sindacato industriale mondiale, che condanna ogni forma di sessismo e di violenza.
Il primo appuntamento importante con la nuova squadra dirigente di IndustriAll Global è previsto per il 15 dicembre, giorno in cui si riunirà per la prima volta il nuovo Comitato esecutivo, a cui la Uilm parteciperà in rappresentanza dell’Italia.

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