L’Editoriale

Carissimi lettori, 

a fronte di una primavera al di sotto delle temperature stagionali, questa seconda quindicina di giugno abbiamo avuto una impennata della temperatura che ha fatto registrare anche 40°, soprattutto al Settentrione.

La temperatura si è fatta incandescente anche per l’aumento dell’attività vertenziale, con conseguenti iniziative e manifestazioni messe in campo sia dalle categorie che dalla confederazione. 

Ormai da un mese e mezzo attendevamo la sentenza del Consiglio di Stato sull’ex Ilva e mai come in questo caso abbiamo temuto il peggio. Il destino del risanamento ambientale di Taranto, la salvaguardia della salute e il mantenimento dei livelli occupazionali, nonché la produzione di acciaio in Italia, erano appesi a una sentenza del Consiglio di Stato che, alla fine, ha accolto il ricorso promosso da Acciaierie d’Italia e Ilva AS.

Sentenza che almeno per il momento ha confermato la produzione dell’area a caldo, fermo restando il rispetto degli investimenti previsti dall’AIA e dal piano ambientale approvato dal Ministero dell’Ambiente prima dell’accordo sindacale del 2018. 

Subito dopo la sentenza, insieme ai Segretari generali di Fim e Fiom abbiamo chiesto di realizzare un incontro al Ministero dello Sviluppo economico, a fronte delle tensioni che si stavano determinando negli stabilimenti di Genova e Taranto. La convocazione è finalmente arrivata per l’8 luglio. 

Positivo è stato l’accordo realizzato nei giorni scorsi dalle strutture sindacali di Melfi per quanto riguarda Stellantis. Un accordo unitario, firmato anche dalla Fiom, per la prima volta dopo 11 anni. L’intesa prevede, da un lato, la fermata di una delle due linee e, dall’altro lato, l’inizio di una transizione tecnologica che prevede l’installazione di una piattaforma elettrica a partire dal 2024 per la produzione di quattro nuovi modelli.

C’è stato un grande impegno e l’assunzione di responsabilità da parte delle nostre strutture che sono riuscite a costruire un accordo con zero esuberi, infatti la gestione della transizione avverrà utilizzando gli ammortizzatori sociali. 

Il tavolo automotive, che si è riunito dopo due anni di attesa, è stato ancora una volta una iniziativa più dettata dalle pressioni effettuate dal sindacato che dalla reale volontà del governo.
 

Il tavolo si è concluso con la richiesta del viceministro Gilberto Pichetto Fratin a tutti i partecipanti di comunicare entro dieci giorni le proposte su come organizzare questo tavolo, che rappresenta 350 miliardi di euro di Pil (circa il 20%), 1 milione 200mila addetti. 

Cgil Cisl e Uil hanno organizzato tre grandi manifestazioni il 26 giugno a Bari, Firenze e Torino, dove hanno partecipato i tre Segretari generali.

PierPaolo Bombardieri ha preso parte alla manifestazione di Bari, dove c’è stata una grande partecipazione e la presenza di tutta la Uil è stata determinante.

Nonostante il caldo che ha sfiorato 40°, Piazza della Libertà è stata colma di manifestanti che rivendicavano il blocco dei licenziamenti, la salvaguardia dei posti di lavoro, la coesione e la giustizia sociale per l’Italia di domani. 

Le manifestazioni hanno lasciato il segno e sono arrivate fino alla Presidenza del consiglio, infatti il Presidente Mario Draghi ha immediatamente convocato i tre Segretari generali e ha preso in considerazione le rivendicazioni che erano alla base della manifestazione.

Dopo una trattativa di circa sette ore è stata trovata una alternativa ai licenziamenti con la concessione di ulteriori 13 settimane di cassa integrazione non onerosa.

Dalle associazioni più rappresentative – Cgil, Cisl, Uil, Governo, Confindustria, Alleanza delle Cooperative e Confapi – è stato sottoscritto un Avviso comune a utilizzare la cassa prima di procedere a qualsiasi procedura di licenziamento.

Importante anche la creazione di una cabina di regia per poter affrontare le difformità eventuali che si potrebbero creare nella gestione di questi strumenti da parte della aziende. 

Ora però non mi resta che augurarvi buona lettura…

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