di Luca Maria Colonna
Il 26 maggio 2021, presso la sede della Confapi a Roma è stata sottoscritta l’ipotesi di accordo per il rinnovo del Ccnl per le lavoratrici e i lavoratori addetti alla piccola e media industria metalmeccanica, orafa e alla installazione di impianti Unionmeccanica Confapi, scaduto il 31 ottobre 2020 e che interessa 360mila lavoratori e 34mila aziende. L’accordo, pur avendo parecchi aspetti in comune con quello sottoscritto il 5 febbraio scorso con Federmeccanica e Assistal e comunque rispettando il principio, fondamentale per il Sindacato, dell’equivalenza dei costi, ha individuato normative e soluzioni specifiche.
Il rinnovo avviene con solo sette mesi di “vacanza contrattuale” e i primi aumenti decorrono da giugno 2021. La scadenza è stata fissata al 31 dicembre 2024 riducendo la distanza temporale tra le scadenze tra i due CCNL dell’industria metalmeccanica.
INCREMENTI SALARIALI
Gli incrementi salariali sono del 5,7% che significa 93 euro al 3° livello e di 104 al 5°, mentre i “flexible benefits” che fino al 2021 sono stati erogati nella misura di 150 euro, dal 2022 diventeranno 200 euro e dovranno essere effettivamente a disposizione entro la fine di febbraio di ciascun anno.
Gli aumenti a regime sono leggermente inferiori a quelli di Federmeccanica e Assital, ma la differenza si ritrova tutta nella minore scopertura contrattuale, nel minore allungamento della durata del CCNL, nell’incremento dei “flexible benefit” a 200 euro e nell’aumento della contribuzione alla sanità integrativa da 60 a 96 euro annui e questo garantirà migliori coperture sanitarie per i lavoratori e le lavoratrici. Si è chiesto inoltre al “Comitato esecutivo” di EBMSalute di valutare la possibilità per i pensionati di continuare a fruire della sanità integrativa con un contributo a loro carico.
Comunque, i minimi tabellari del CCNL Unionmeccanica risultano e risulteranno anche a fine contratto leggermente superiori a quelli di Federmeccanica e Assistal.
ASPETTI NORMATIVI
Tra gli aspetti normativi, ci pare utile segnalare che Unionmeccanica e Fim, Fiom, Uilm hanno convenuto di istituire una commissione per la riforma dell’inquadramento professionale che avrà effetto dal prossimo rinnovo del CCNL e che non dovrà comportare né perdite né vantaggi per le aziende e i lavoratori.
Già da subito, le Parti hanno convenuto che i lavoratori addetti al ciclo produttivo che svolgono mansioni semplici che non richiedono conoscenze professionali ma solo un breve periodo di pratica dal 1° ottobre 2021 passeranno o saranno inquadrati alla 2a categoria. Inoltre, lo stesso avverrà per i lavoratori che svolgono attività manuali non collegate al ciclo produttivo che saranno inquadrati nella 2a categoria a decorrere dal 1° gennaio 2023.
E’ stato previsto un confronto con azienda cedente e subentrante per tutelare l’occupazione e i diritti economici e normativi dei lavoratori che “passano nel cambio appalto” assolutamente comparabile e compatibile almeno tra i CCNL della Categoria. Questo perché spesso avviene che questi cambi appalti avvengano tra aziende che applicano CCNL diversi.
Le Parti hanno deciso di stabilire alcune prime, basilari regole per lo svolgimento del lavoro agile, rinviando al superamento della fase emergenziale legata alla Pandemia la definizione di un quadro di regole completo.
Già nel testo sottoscritto vengono confermati il diritto a un trattamento economico e normativo non inferiore a quello per il lavoro in presenza e il diritto alla disconnessione al di fuori dell’orario di lavoro.
Si è definito che le ferie collettive saranno stabilite di norma entro il mese di maggio di ciascun anno.
Mentre in tema di malattia, laddove il precedente CCNL prevedeva particolari attenzioni per un elenco determinato di malattie gravi (emodialisi, morbo di Cooley, neoplasie e malattie cardiocircolatorie) si è prevista un’estensione a casi di analoga gravità.
E’ stato confermato il “diritto soggettivo alla formazione professionale”, entro il 2021 potranno essere utilizzate le ore residue del triennio 2017 – 2020 che per varie ragioni (pandemia inclusa) non siano ancora state svolte. Da giugno 2021 inizia inoltre un nuovo periodo che si concluderà a dicembre 2024, prorogabile a giugno 2025, per un nuovo monte ore, sempre di 24 ore per ciascun dipendente. Inoltre, i lavoratori o le lavoratrici che rientrano da un’assenza di almeno 6 mesi (5 mesi in caso di maternità) hanno diritto a chiedere di fruire al rientro di corsi di formazione professionale.
I contenuti dell’intesa confederale del 20 dicembre 2018 sono stati riportati nel testo contrattuale prevedendo che le donne vittime di violenza di genere e/o familiare, possano ottenere tre mesi aggiuntivi di permesso retribuito rispetto a quanto stabilito dall’articolo 24 del D. Lgs 80/2015 e che abbiano anche il diritto a richiedere il lavoro agile, il part time e nel caso, l’azienda abbia più sedi, il trasferimento se questi cambiamenti possono giovare alle condizioni e alla sicurezza della vittima.
Le Parti hanno inoltre sottoscritto un’apposita intesa per lo svolgimento dei “break formativi”, brevi interventi da svolgersi nei reparti produttivi per spiegare e richiamare l’attenzione dei lavoratori e delle lavoratrici sulle questioni legate alla salute e alla sicurezza sul lavoro.
ASSEMBLEE
Da subito e fino al 23 giugno si svolgeranno le assemblee per informare i lavoratori e le lavoratrici a cui si applica il CCNL Unionmeccanica Confapi di quanto previsto nell’ipotesi di accordo. Nei giorni 23, 24 e 25 giugno si svolgerà il referendum, ma – in considerazione della situazione pandemica – sarà possibile anche svolgere la consultazione al termine delle singole assemblee.
COOPERATIVE METALMECCANICHE
Anche le cooperative metalmeccaniche, sulla scia degli altri contratti nazionali, hanno firmato con Fim, Fiom e Uilm il 31 maggio scorso l’ipotesi di accordo di rinnovo, mettendo un ulteriore tassello del mosaico degli accordi del nostro settore che abbiamo realizzato in questi primi mesi dell’anno. Le cooperative interessate da questo rinnovo sono oltre mille per un totale di 13mila dipendenti e costituiscono realtà produttive importanti per l’industria italiana. Questo accordo prevede un aumento salariale medio di 112 euro nel periodo 2021-2024 andando nella direzione di Federmeccanica-Assistal.
Inoltre, con la modifica dell’inquadramento professionale, che entrerà in vigore dal primo gennaio 2022, si è voluto dare un segnale di positività per il futuro, accrescendo la formazione e l’aggiornamento dei lavoratori con lo sviluppo tecnologico e professionale.
Con queste ipotesi di rinnovo contrattuali proseguiamo a iniettare di fiducia e un quadro di certezze al settore industriale in una situazione complicata. Inoltre confermano la nostra impostazione che sostiene che si esce da questa crisi aumentando i salari e rafforzando i diritti e le tutele dei lavoratori.