Ex Ilva: incontro insoddisfacente, continua la mobilitazione

“Dopo circa 50 giorni dall’ultimo incontro al ministero dello Sviluppo economico con il ministro Giancarlo Giorgetti nulla è cambiato in concreto, anzi la situazione peggiora di giorno in giorno”. Così Rocco Palombella, Segretario Generale Uilm, al termine dell’incontro di venerdì 14 sulla vertenza dell’ex Ilva.
“Proseguono i licenziamenti discriminatori” sottolinea il leader Uilm, che denuncia un clima repressivo nei confronti dei lavoratori e dei rappresentanti sindacali, il continuo accumularsi di ritardi per quanto riguarda gli investimenti ambientali e manutentivi, l’aumento del numero dei lavoratori in cassa integrazione. A questo si aggiunge la drammatica situazione dei lavoratori dell’indotto, con ritardi di diversi mesi del pagamento degli stipendi, e dei lavoratori in Ilva AS che, oltre a vedersi mettere in discussione la prospettiva occupazionale, sono stanchi di aspettare un piano di formazione.

Sit-in al Mise il 14 maggio 2021

L’INGRESSO DI INVITALIA
“Un mese fa si è verificato il tanto atteso ingresso dello Stato all’interno di Acciaierie d’Italia ma per ora non c’è stato alcun cambio di passo – esorta Palombella – Ancora non si è nemmeno riunito il nuovo Cda e sembra che i 400 milioni versati da Invitalia siano già stati spesi”.
Il Ministro Giorgetti ha dichiarato di voler anticipare i tempi per il controllo della nuova società da parte di Invitalia, previsto per maggio 2022, un elemento sicuramente positivo per la prospettiva, ma la Uilm ha ribadito che il Governo deve vigilare sull’attuale gestione per mettere fine a una situazione divenuta oramai insostenibile.

Sit-in al Mise il 14 maggio 2021

PIANO SULLA SIDERURGIA
“Il tanto annunciato piano nazionale della siderurgia, funzionale alla salvaguardia e al rilancio dei diversi siti, continua ad essere una chimera” prosegue. “Nonostante le nostre ripetute richieste di avviare una discussione, continuiamo a fare incontri inutili” aggiunge Palombella. “Ora è indispensabile continuare una fase di mobilitazione generale che riguarderà il futuro della siderurgia e le tante vertenze aperte e non risolte da troppi anni” conclude.

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