Il 2021 continua a essere colpito dalla emergenza sanitaria che già lo scorso anno ha messo tutti a dura prova. Qualcosa però sta cambiando con la campagna vaccinale che rappresenta anche il simbolo della speranza che ci permetterà di poter uscire da questa calamità. Cgil, Cisl e Uil vogliono ribadire con forza che la ripartenza in sicurezza per il nostro Paese è possibile. Per tale ragione quest’anno, per celebrare il 1° maggio, hanno scelto lo slogan “L’Italia Si Cura con il lavoro”. Ripartire in totale sicurezza, consapevoli che il lavoro e il vaccino sono l’unica medicina possibile per poter garantire un futuro migliore. E per veicolare questo messaggio sono previsti tre eventi in altrettanti luoghi simbolo del mondo del lavoro: presso la sede Amazon di Passo Corese, a cui andrà il Segretario generale Uil, PierPaolo Bombardieri; nell’acciaieria AST di Terni e all’Ospedale dei Castelli a Fontana di Papa in provincia di Roma.
LA SITUAZIONE ITALIANA
La pandemia ha gravemente colpito il nostro Paese facendo perdere nel 2020 il 9% del Pil, pari a circa 150 miliardi. Per il 2021 Confindustria e il Fondo Monetario Internazionale stimano una crescita del 4,1% e un ritorno ai livelli del 2020 solamente a fine 2022.
Sul fronte occupazionale in Italia nell’ultimo anno sono stati persi 945mila posti di lavoro, uomini e donne di ogni classe di età. Secondo l’Istat in Italia nel 2020 ci sono 1 milione di poveri in più, arrivando a 5,6 milioni di persone in povertà assoluta, quasi 1 italiano su 10.
FONDI EUROPEI
Per fronteggiare la crisi, il Consiglio europeo e la Commissione europea nel luglio scorso hanno approvato il Recovery Fund, 750 miliardi di fondi da destinare agli Stati europei. Per l’Italia inizialmente sono previsi 191,5 miliardi a cui si aggiungono 13 miliardi per il Fondo di Politica di coesione, allo scopo di rafforzare l’economia e l’occupazione nelle regioni maggiormente colpite dalla pandemia Covid-19.
Il Piano nazionale di riprese e resilienza italiano è costituito da sei missioni e 48 linee di intervento, che prevede l’utilizzo sia dei fondi del Recovery Fund che fondi statali.
Le missioni sono: digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura per un totale di 46,3 miliardi, poi rivoluzione verde e transizione ecologica per 69,8 e infrastrutture per una mobilità sostenibile per 31,9 miliardi. Inoltre ci sono istruzione e ricerca per 28,4 miliardi, inclusione, sociale e politiche per il lavoro per 27,6 miliardi e infine salute per 19,7 miliardi.
Dal marzo 2020, inizio della pandemia, è in vigore il blocco dei licenziamenti e sono 160 i tavoli di crisi aperti al Mise.
IMPRESE GIOVANI
Quasi una impresa “giovane” su quattro manca all’appello rispetto a dieci anni fa. Le attività condotte da under 35 – o con una prevalenza di giovani under 35 nella governance – iscritte ai Registro imprese, erano 697mila nel 2011 e sono passate a 541mila a fine 2020 (-22,4%). Un andamento che riguarda tutto il territorio nazionale: la Lombardia, ad esempio, passa da oltre 95mila imprese giovanili a 74mila, il Lazio da 64mila a 56mila. Perde terreno anche il Sud, dove l’incidenza delle imprese intestate a giovani è tradizionalmente maggiore: in Sicilia, ad esempio, sono diminuite di quasi in dieci anni. Il quadro emerge dall’analisi di Unioncamere-Infocamere per il Sole 24 Ore.
Dieci anni fa le imprese giovanili rappresentavano il 10% dell’intero universo delle imprese iscritte al Registro (6,1 milioni), mentre oggi si attestano all’8,9 per cento.
UNA RICORRENZA IMPORTANTE
Il 1° maggio è e resta una ricorrenza importante, oggi più che mai. Cgil Cisl e Uil saranno insieme per affermare la centralità del lavoro, ricostruire su nuove basi il nostro Paese e affrontare con equità e solidarietà le gravi conseguenze economiche e sociali della pandemia. Partecipiamo tutti, uniti, e condividiamo le nostre foto utilizzando l’hashtag #1M2021.