Si è tenuto il 21 aprile a Palazzo Chigi l’incontro tra il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, e i tre Segretari generali di Cgil Cisl e Uil in vista della presentazione alla Camera del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che dovrà essere inviato alla Commissione Europea entro il prossimo 30 aprile. La Uil ha innanzitutto posto una questione di metodo manifestando al governo l’impossibilità di esprimere, pur ormai alle porte della presentazione del PNRR, un giudizio compiuto sullo stesso non avendo ricevuto alcun testo e non essendoci quindi stata la possibilità di un confronto.
DIALOGO SOCIALE
“Abbiamo chiesto al Presidente del Consiglio come intende confrontarsi con le parti sociali, rammentando gli impegni che la Commissione europea pone in termini di dialogo sociale con le stesse”, si legge nel documento della Uil che prosegue: “Alcuni governi europei hanno deciso di allegare ai loro piani le posizioni delle parti sociali. Abbiamo avanzato la proposta al Presidente Draghi che ha accettato previa verifica. Per dare seguito a tutto ciò, tuttavia, avremo bisogno di un piano ‘scritto’ per valutare cosa è cambiato rispetto alla versione presentata dal precedente Governo”.
NEXT GENERATION
Il Segretario generale PierPaolo Bombardieri, ha rappresentato la nostra idea di Next Generation quale occasione per parlare di temi europei, del rifinanziamento di Sure, dell’emissione dei social bond e del superamento del patto di stabilità. Scelte – come quella di Sure – che, tuttavia, dipendono dai governi nazionali, come ha dichiarato lo stesso Commissario europeo al Lavoro Schmit in un incontro tenutosi nella giornata di ieri con il sindacato europeo. “Abbiamo, pertanto, invitato il Governo a un impegno diretto in Europa su questo tema. Abbiamo chiesto al Presidente se il PNRR sia collegato al recente DEF: a una prima lettura ci sorge qualche dubbio, soprattutto per quanto concerne le politiche ambientali”, commenta Bombardieri.
IL RUOLO DELLE PARTI SOCIALI
La Uil ha insistito per ricevere chiarimenti sulla Governance e sul coinvolgimento delle parti sociali nello sviluppo e soprattutto nell’implementazione del Piano. Abbiamo ribadito che non è nel nostro interesse far parte della cabina di regia che determinerà le scelte economiche e i trasferimenti, tuttavia, restiamo convinti che, per ognuna delle sei missioni, la declinazione dei progetti avrà impatti limitati se quest’ultimi non saranno accompagnati dalle necessarie riforme. La presenza delle riforme è strettamente connessa all’erogazione dei fondi da parte della Commissione europea.
PROPOSTE
Nel concreto delle proposte, in primo luogo è stato chiesto, come già fatto nel precedente piano, un cronoprogramma degli interventi quale condizione necessaria per richiamare tutti agli impegni temporali e all’assunzione delle responsabilità che ne derivano. Il secondo tema puntualizzato è che per noi il Lavoro viene prima di tutto. Alcune esperienze europee ci dimostrano che misure, progetti e declinazioni dei singoli piani di riforma sono state accompagnate da previsioni dell’impatto occupazione delle stesse. Chiediamo che ciò avvenga anche nel nostro PNRR sui singoli progetti.
Ci sono poi altri temi, oltre al lavoro, che vanno affrontati però prima degli altri e uno su tutti è quello della riforma del fisco. Non è certo il condono delle cartelle esattoriali quello che ci aspettavano. Tutta la Uil vuole parlare di donne, giovani e mezzogiorno per analizzare e comprenderne le ricadute concrete e non solo percentuali.
“Ascoltiamo e rappresentiamo tutti i giorni le persone che stanno attraversando momenti difficili e vorremmo dire loro, con grande senso di responsabilità, che siamo tutti coinvolti in un progetto che riguarda il nostro futuro”, spiega Bombardieri. “Per fare un patto – conclude – c’è necessità di avere la stessa visione. Noi siamo pronti ad assumerci la nostra responsabilità ma con molta franchezza per questi motivi abbiamo bisogno fin da subito di qualche elemento in più”.