Dopo la firma con Federmeccanica-Assistal, cosa succede nelle altre trattative per i rinnovi contrattuali?

di Luca Maria Colonna

La firma dell’ipotesi di rinnovo contrattuale con Federmeccanica e Assistal lo scorso 5 febbraio 2021, oltre a essere una buona notizia per un milione e mezzo di dipendenti metalmeccanici a cui si applica il CCNL, rappresenta un oggettivo incoraggiamento per tutti coloro a cui si applicano altri CCNL, perché dimostra che il rinnovo è un risultato realistico e realizzabile. Per questo, nonostante le difficoltà nell’organizzare gli spostamenti, le discussioni e i confronti per la recrudescenza della pandemia, sono state organizzate in modalità “da remoto” incontri di trattativa per comprendere, dopo la sottoscrizione dell’accordo di rinnovo, cosa intendono fare le altre Associazioni imprenditoriali. Altri incontri, inoltre, sono stati calendarizzati.

COOPERATIVE
Il 15 marzo la delegazione Fim, Fiom e Uilm ha “incontrato” da remoto i rappresentanti delle Cooperative metalmeccaniche, poco meno di 1.100 aziende secondo l’Inps, per quasi 13mila dipendenti, per discutere di un rinnovo contrattuale che, da quando è stato definito la prima volta nel 1994, si è basato sul principio della parità di costi economici e retribuitivi rispetto al CCNL principale, accompagnato da specificità “cooperative” per aggiungere tutele sociali per i lavoratori.
A conferma di questa impostazione consolidata, le “Centrali Cooperative” si sono dichiarate soddisfatte della firma con Federmeccanica e Assistal e hanno proposto di sottoporci un testo con il recepimento delle novità introdotte in quell’ipotesi di accordo in modo di svolgere la parte “preparatoria” del negoziato a distanza, rinviando in una fase successiva il confronto in presenza sui punti più rilevanti e la sottoscrizione dell’ipotesi di accordo.
Il fatto che gli aumenti decorrano con la retribuzione di giugno 2021 ci permetterà di svolgere il negoziato con tranquillità, ma anche con la certezza di un termine di conclusione oggettivo e non rinviabile. Il primo incontro preparatorio si svolgerà il 12 aprile.

RIFLESSIONE AUTONOMA
Si deve aggiungere che la classificazione professionale, uno dei perni del rinnovo del 5 febbraio, nel CCNL delle cooperative metalmeccaniche presenta già delle differenze: basti pensare che il primo livello già dal 1994 è inutilizzato, che non c’è il 5° super ma c’è il 9° livello. Questo significa che si dovrà sviluppare almeno in parte un’autonoma riflessione che ci impegnerà in una commissione che opererà dopo la firma del rinnovo.

CONFIMI
Il 22 marzo, le delegazioni contrattuali di Fim e Uilm, hanno incontrato sempre da remoto la delegazione di Confimi Impresa Meccanica, 1.500 aziende per 50mila lavoratori il cui CCNL, che non è firmato dalla Fiom, è scaduto il 31 maggio 2019. A novembre 2020 abbiamo definito un riallineamento salariale con un incremento dei minimi tabellari medi di 20 euro con decorrenza giugno 2019.
Come previsto in quello stesso verbale di riallineamento, le parti hanno riavviato il confronto decidendo congiuntamente che, sia pur nel rispetto dell’equilibrio tra i costi dei diversi contratti nazionali, vi sono però anche spazi per le innovazioni e le soluzioni specifiche. Per questo, anche in questo caso, si è deciso di proseguire da prima “a distanza” per poi immaginare la stretta conclusiva a fine aprile o inizio maggio almeno parte delle delegazioni in presenza, e altri collegati. L’appuntamento è per i giorni 20 e 21 aprile.

CONFAPI
La trattativa con Unionmeccanica Confapi si è svolta invece il 24 marzo, sempre da remoto. In questo caso il CCNL è scaduto a fine ottobre 2020 e riguarda 360mila dipendenti in quasi 34mila imprese. In precedenti incontri, quasi sempre in videoconferenza, l’Unionmeccanica aveva fornito la propria posizione sugli aspetti normativi, ma non aveva mai formalizzato la propria posizione sulle questioni economiche.
Nella riunione del 24 marzo, finalmente l’Unionmeccanica ha messo sul tavolo la disponibilità a definire aumenti contrattuali analoghi a quelli definiti il 5 febbraio, ma a condizione di tener conto delle differenze che oggi ci sono tra le due situazioni contrattuali: una minore vacanza contrattuale (a oggi solo 5 mesi), un valore dei minimi tabellari di circa 17 euro superiore a quello di Federmeccanica e Assistal e la necessità – per rispettare l’equivalenza dei costi contrattuali – di prevedere un congruo allungamento della durata contrattuale.
La delegazione sindacale ha preso nota delle questioni poste e ha ritenuto utile avviare una fase di riflessione e di valutazione, da prima all’interno delle singole Organizzazioni e poi insieme. Anche perché nel CCNL Unionmeccanica vi sono anche istituti che hanno valori inferiori rispetto a quelli della grande industria, i flexible benefits che valgono 150 euro o l’assistenza sanitaria EBMSalute che costa solo 60 euro e da minori prestazioni rispetto a mètaSalute.

ALTRI RINNOVI
Restano, infine, rinnovi contrattuali di cui ancora non si comprendono bene le prospettive: il CCNL degli orafi, argentieri e gioiellieri scaduto a giugno 2020, per il quale è previsto un incontro il 22 aprile nel quale dovremmo finalmente comprendere la concreta volontà della Controparte; quello dell’artigianato metalmeccanico, dell’installazione di impianti, orafo e del settore odontotecnico che occupa quasi mezzo milione di dipendenti in 120mila imprese e che è scaduto a fine 2018 (cioè più di due anni fa). Quest’ultimi in particolare, negli scorsi anni, approfittando della debolezza del sindacato nelle microimprese, sono stati capaci di sottrarsi al rinnovo contrattuale negando ai propri dipendenti il giusto riconoscimento economico e normativo.
Il rinnovo del CCNL con Federmeccanica e Assistal tuttavia ci fornisce un tempo, l’incremento dei minimi concordati con decorrenza giugno 2021 che per tutti i metalmeccanici, qualsiasi contratto gli venga applicato, deve rappresentare un momento di ripartenza dell’attività sindacale che deve sfidare gli egoismi, la miopia e le grettezze di qualche imprenditore che pensa di fare la produzione senza trattare equamente i propri dipendenti.

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