Cari lavoratori,
siglato l’importante rinnovo contrattuale ci siamo immediatamente dedicati alla gestione delle vertenze che erano rimaste momentaneamente in sospeso non per nostra volontà, ma esclusivamente per la responsabilità di chi ha voluto creare una crisi di governo che ha purtroppo limitato la possibilità di trovare una soluzione a crisi industriali ormai divenute drammatiche.
Abbiamo subìto, quindi, oltre un mese e mezzo di blocco dell’azione del Parlamento e del Governo, e di conseguenza degli incontri e delle discussioni con i ministeri con cui abbiamo sempre interloquito. Mentre scriviamo i ministeri sono ancora privi di viceministri, sottosegretari e funzionari. Nonostante questo, subito dopo il giuramento del nuovo Governo, abbiamo chiesto e ottenuto incontri per la Whirlpool di Napoli e per l’ex Ilva.
Per quanto riguarda la nostra attività, a valle della firma per l’ipotesi di rinnovo contrattuale del 5 febbraio scorso, abbiamo programmato subito diversi Consigli regionali e territoriali.
Abbiamo anche avuto il desiderio, considerata la grande importanza dell’evento, di realizzare la discussione e l’approvazione dell’ipotesi del rinnovo in presenza. Ci siamo subito attivati inviando la richiesta a Prefetto e Questore di Torino, ma nonostante tutto l’impegno e l’organizzazione messa in campo per garantire il rispetto delle norme anti-covid, abbiamo ricevuto nel giro di qualche giorno il diniego dal Questore e il via libera dal Prefetto. La considero una cosa di una gravità inaudita, ancora una volta ci dimostriamo un Paese in preda alla burocrazia.
A quel punto abbiamo dovuto ripiegare su una conference call che è stata comunque un successo data la grande partecipazione, e alla quale ha preso parte ed è intervenuto anche il Segretario generale della Uil, PierPaolo Bombardieri. Il dibattito è stato importante e abbiamo registrato il voto unanime di tutto il Consiglio a favore dell’ipotesi di accordo. Anche se per pochi minuti, abbiamo fatto riapparire il sorriso sui volti dei nostri dirigenti territoriali.
Successivamente ci siamo dedicati alla programmazione dell’assemblea nazionale Fim Fiom Uilm (detta Assemblea dei Cinquecento), un organismo che non rientra negli statuti delle organizzazioni ma che abbiamo istituito negli anni passati con il compito di valutare i contenuti dell’ipotesi di rinnovo.
Grazie alla nostra intuizione lo abbiamo fatto a Roma, in piazza dell’Esquilino, proprio lì dove il 5 novembre scorso realizzammo una manifestazione con sciopero a sostegno della piattaforma unitaria. Anche l’assemblea è pienamente riuscita, c’è stata una grande presenza della nostra organizzazione, la piazza si è tinta di blu ancora una volta con bandiere, cappellini, striscioni, mascherine della Uilm.
Abbiamo purtroppo dovuto limitare il numero delle presenze, a causa della pandemia, ma è stato comunque un successo e tutti i delegati intervenuti dal palco hanno approvato con entusiasmo i contenuti del rinnovo contrattuale.
Oltre al mio discorso, sono intervenuti il Segretario generale della Uilm Lecce, William Maruccia, il Segretario generale della Uilm Cesena, Fabrizio Ronconi, e la delegata dell’Abruzzo, Monica di Cola. Posso dire con certezza che sono stati tra i migliori interventi, appassionati e interessanti.
L’unica nota stonata dell’evento, purtroppo, è che ha avuto poco risalto sui media a causa dell’attenzione tutta spostata sulla crisi di governo e questo ci dispiace, non tanto per lo sforzo compiuto, ma per il valore che la firma di questo contratto ha e gli effetti su oltre 1 milione e 400mila lavoratori.
Da quel momento in poi si è deciso di dare il via alle riunioni sui territori e al fitto programma di assemblee, già in corso e che si concluderà entro la prima decade di aprile. Abbiamo previsto, nonostante le limitazioni, il referendum nei giorni 13-14-15 aprile. Sarà anche questo un impegno straordinario, poiché abbiamo molti lavoratori in cigs e smart working. Ma noi vogliamo fare un’azione capillare di coinvolgimento e informativa per avere il conforto dei lavoratori.
Siamo convinti che durante le assemblee i lavoratori apprezzeranno molto lo sforzo che abbiamo compiuto nel realizzare – in un periodo di crisi pandemica, di governo, industriale e sociale – un contratto che rimarrà nella storia, certamente come uno dei più importanti della categoria.