L’Editoriale

Carissimi lavoratori,

siamo riusciti finalmente a raggiungere il nostro obiettivo: rinnovare il più importante Contratto Nazionale di Lavoro nonostante si siano verificate situazioni gravi e imprevedibili durante tutta la lunga fase di trattativa.

La nostra è stata l’organizzazione che si è assunta la responsabilità di elaborare una piattaforma dopo una consultazione capillare su tutto il territorio nazionale. Il 27 giugno 2019 a Roma, in via dei Frentani 4, abbiamo approvato l’ipotesi di piattaforma durante nostro Consiglio nazionale. Un percorso chiaro, di grande rispetto nei confronti dei lavoratori iscritti e non iscritti, ma soprattutto un’assunzione di responsabilità nei confronti di tutta l’organizzazione.

Il 4 settembre 2019 la nostra piattaforma è diventata “unitaria”, nonostante tra noi Fim e Fiom ci fossero posizioni divergenti. La tensione non è mancata, in modo particolare con la Fim che riteneva la richiesta di incremento salariale dell’8% nel triennio/quadriennio molto alta mentre si sarebbe accontentata dell’Ipca, che da previsioni doveva attestarsi intorno al 2%.

Il 5 novembre 2020 è un’altra data da ricordare, poiché presso il Cnel, in una affollata assemblea, è stata presentata la corposa piattaforma e illustrata ai vertici di Federmeccanica-Assistal.

Non basterebbe questo numero di Fabbrica società per raccontare passo passo tutto il percorso che da quel 5 novembre ci ha portato al 5 di febbraio 2021. Sono trascorsi 15 mesi di intenso confronto, con in mezzo lo scoppio di una crisi sanitaria senza precedenti. La trattativa, che ha subìto il lockdown, è ripresa a fine giugno con uno stato d’animo completamente cambiato, una condizione sociale ed economica di grande incertezza che ci porteremo avanti ancora a lungo. 

Tuttavia, io ci ho creduto e non ho mai perso la speranza, nonostante non abbia mai ricevuto alcun incoraggiamento da una parte dei nostri cugini di Fim e Fiom.

La situazione sembrava peggiorare di volta in volta e sembrava impossibile che il negoziato potesse concludersi, anche la stampa la considerava un’impresa impossibile. Noi però non abbiamo mai mollato, fino agli ultimi giorni di trattativa durante i quali ci siamo imposti di non alzarci dal tavolo prima di raggiungere un’intesa. 

Alla fine avevamo ragione: sono state premiate coerenza e determinazione. Siamo riusciti a negoziare con lealtà, perché non abbiamo mai smesso di credere che fosse possibile rinnovare il contratto dei metalmeccanici.

Quando la situazione del nostro Paese è peggiorata ho avuto il timore che avrebbe trascinato il nostro contratto, ma siamo stati bravi a evitare che ciò avvenisse, ad assumerci le nostre responsabilità. 

Il valore dell’intesa realizzata con Federmeccanica-Assistal non ha precedenti, sia per il contesto in cui è avvenuta, sia per il risultato che abbiamo ottenuto. Nessuno ci credeva, ma noi siamo riusciti a ottenere il 6% dell’incremento salariale, pari a 112 euro nel triennio e mezzo per il quinto livello.  

Abbiamo riformato in modo radicale l’inquadramento professionale, fermo ormai da 43 anni e che guarderà alle prossime generazioni di lavoratori.

Abbiamo implementato la difesa di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro; abbiamo rafforzato anche la formazione come diritto individuale e la partecipazione; abbiamo lavorato per migliorare la tutela delle donne per quanto riguarda la parità di genere e la violenza sulle donne nei luoghi di lavoro;
abbiamo migliorato le politiche attive del lavoro e il sistema degli appalti. Insomma, è un contratto che guarda al futuro e garantisce un incremento salariale degno di una categoria così importante. 

Noi abbiamo rispettato l’impegno assunto. Il contratto ha un marchio preciso: quello della Uilm. Abbiamo trovato una controparte molto dura e determinata, ma alla fine abbiamo raggiunto un dignitoso ed equilibrato compromesso. 

In questi giorni sottoporremo l’accordo all’approvazione da parte del nostro organismo più importante, il Consiglio nazionale, poi ci auguriamo di poter realizzare una grande assemblea insieme a Fim e Fiom e successivamente la parola spetta ai lavoratori con una consultazione generale nel rispetto di tutte le norme anti-Covid. 

Siamo estremamente soddisfatti di aver portato a casa un risultato non scontato, che possa essere da stimolo per il sistema Paese e per tanti altri contratti ancora da rinnovare, a partire da quello degli degli statali.

Mi auguro che il nostro sacrificio sia utile per tutti, che sia un’iniezione di fiducia e una prova di grande concretezza delle relazioni industriali e del grande valore che il sindacato continua ad avere.

Un grazie sincero a tutti. 

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