La sicurezza sul lavoro nel rinnovo del Ccnl dei metalmeccanici

di Andrea Farinazzo

Con il rinnovo del Ccnl dei metalmeccanici si è proseguiti nel voler migliorare il percorso della salute e della sicurezza all’interno degli ambienti di lavoro.
Ruolo fondamentale lo avrà la Commissione nazionale della salute e sicurezza sul lavoro, che dovrà fare in modo che tutti i progetti inerenti alla materia vengano applicati all’interno delle aziende tramite linee guida e/o accordi per semplificare l’applicazione dei break – formativi e dei near – miss. Avrà il compito di gestire e proseguire il rapporto di collaborazione avviato con l’Inail, con la stipula dell’accordo firmato l’8 giugno 2018 sia per quanto riguarda la predisposizione di una banca dati statistica degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali nei vari settori dell’industria metalmeccanica, ma soprattutto in merito a rischi trasversali di tutti i comparti.
La commissione avrà anche il compito di monitorare e verificare la possibilità di implementare le linee guida, già sottoscritte l’8 ottobre del 2018, che dovranno essere aggiornate alla luce delle esperienza che si svilupperanno nei territori e nelle aziende, dovrà diffondere la conoscenza dei break  formativi attraverso la raccolta e la diffusione delle buone pratiche sia con l’organizzazione di eventi congiunti sia regionali che nazionali, sia attraverso una pubblicazione condivisa sul tema, rendendola disponibile sia alle aziende che alle strutture sindacali.
Sarà di fondamentale importanza lo sviluppo di linee guida, atte a fornire alle commissioni territoriali su formazione congiunta tra Rls – RSPP – Responsabili di linea sul Documento di valutazione del rischio e sul Documento unico per la valutazione dei rischi da interferenze e sul ruolo dei diversi soggetti, in merito al controllo, la prevenzione e gli interventi utili a diminuire la frequenza e la gravità degli incidenti e l’insorgenza delle malattie professionali.
La commissione nazionale, prendendo come esempio, alcune esperienze nei territori, potrà predisporre e diffondere la conoscenza di esempi virtuosi di sviluppo della formazione in materia di salute e sicurezza, come ad esempio l’approfondimento e la diffusione della Root Cause Analysis, strumento utile alla identificazione di cosa sia successo e di come sia successo e perché sia successo, il tutto tramite la regola dei cinque perché. In parole povere, la Root Cause Analysis è uno strumento progettato per aiutare a identificare non solo cosa e come si è verificato un evento, ma anche perché è successo. Solo quando si è in grado di determinare il motivo per cui un evento si è verificato essi saranno in grado di specificare le misure correttive attuabili che impediscono eventi futuri del tipo osservato. Lo strumento più semplice per andare a caccia della radice del problema è la tecnica dei “5 perché?”. Chiedere “Perché?” è la tecnica di apprendimento preferita da tutti i bambini di circa tre anni, che fanno impazzire i loro papà. È però anche un semplice, ma allo stesso tempo, potente metodo per individuare e comprendere le aree di miglioramento.

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Chiedendo ripetutamente “Perché?” (cinque è una buona regola, nulla e nessuno ci impedisce di fermarci prima o continuare), è possibile individuare la causa principale di un problema, scavando a fondo nei sintomi del problema stesso. Molto spesso la prima ragione apparente ci porterà a un’altra domanda. Tutto ciò ci permetterà di risalire alla causa ultima per la quale è avvenuto l’infortunio.
Sempre la commissione avrà un compito molto importante, ossia l’elaborazione di un vademecum per l’’invio dei lavoratori all’estero che tenga conto degli obblighi derivanti dal recepimento della Direttiva 2018/597 sul distacco. In tale ambito, si porrà particolare attenzione alle trasferte nei luoghi disagiati e pericolosi.

Nella realizzazione dei break formativi la commissione nazionale predisporrà indicazioni operative in merito a:

  • Come segnalare i quasi infortuni, i comportamenti insicuri, le condizioni di insicurezza;
  • Come poter verificare il corretto utilizzo dei dispositivi di sicurezza da parte dei lavoratori;
  • La formazione inerente alla gestione dei fermi macchina durante la manutenzione o per interventi su guasti.

Protocollo 24 Aprile 2020 CoViD 19

Prendendo spunto dall’esperienza dei Comitati per l’applicazione delle misure di prevenzione e protezione anti CoViD 19 di cui all’articolo 13 dell’Accordo del 24 aprile 2020, nella logica di favorire proposta e condivisione di obiettivi ed interventi, i soggetti più idonei e le modalità maggiormente efficaci, tenendo conto delle specificità dei diversi luoghi di lavoro, per perseguire anche in collaborazione con la Rsu il massimo coinvolgimento possibile dei lavoratori nella gestione della sicurezza in azienda.

Formazione Congiunta

La commissione oltre alla elaborazione di linee guida per la formazione congiunta RSPP/RLS, già sottoscritte l’8 ottobre 2018, proseguirà la propria attività nella predisposizione di moduli per la formazione congiunta RSPP/RLS/Preposti sui sistemi e modalità di segnalazione e rilevazione dei “quasi infortuni” e comportamenti insicuri.

Ambiente 

Nell’ambito degli incontri periodici tra il RLS e l’RSPP sarà possibile discutere di emissioni, trattamento dei rifiuti, di impatto energetico e di ambiente con il coinvolgimento dei rappresentanti aziendali che seguono i diversi temi in materia. 

Permessi Rls 

I permessi retribuiti che competono ad ogni rls di cui all’accordo interconfederale del 12 dicembre 2018 sono individuati con riferimento all’unità produttiva e sono pari a:

50 ore annue in unità produttive che occupano da 51 a 100 dipendenti;
70 ore annue in unità produttive che occupano da 101 a 300 dipendenti;
72 ore annue in unità produttiva che occupano da 301 a 1000 dipendenti;
76 ore annue in unità produttive che occupano oltre 1000 dipendenti.

In Sintesi

  • Diffusione della Root Cause Analysis “5 Perché”;
  • Analisi mancati Infortuni e Malattie professionali a livello aziendale;
  • Attivazione in azienda dei Break formativi (15-20 minuti retribuiti) in accordo con la RSU, così dove possibile esaudire il requisito della formazione come da accordo conferenza Stato – Regioni;
  • Competenze a RLS e RSPP sui temi dell’ambiente esterno, rifiuti, impatto energetico;
  • Analisi in azienda dei quasi infortuni e delle situazioni pericolose nell’intento di individuare opportune misure gestionali;
  • Gestione del protocollo CoViD – 19 in azienda in modo congiunto tra RSPP – RLS – RSU;
  • Accrescimento delle competenze e dell’azione della Commissione Nazionale, partendo dal lavoro svolto con Inail, per promuovere la prevenzione nelle aziende, sviluppando anche linee guida sui temi della sicurezza, vademecum per l’invio dei lavoratori all’estero;
  • Realizzazione di iniziative sia nazionali che territoriali con il coinvolgimento dei soggetti interessati alla gestione della salute e sicurezza;
  • Coinvolgimento anche delle RSU (oltre agli attori già previsti dal DL 81) nelle azioni nei luoghi di lavoro per un maggior coinvolgimento dei lavoratori sulla sicurezza;
  • Permessi retribuiti per RLS sono con riferimento all’unità produttiva.

La sicurezza sul lavoro è un bene di tutti, la si fa in squadra.

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