Nell’ultimo coordinamento unitario, le organizzazioni sindacali di Fim, Fiom e Uilm hanno condannato fermamente gli atteggiamenti posti in essere dalla direzione aziendale di Sirti. “L’azienda – si legge nel comunicato – ha attaccato ancora una volta le libertà sindacali, provando a decidere in maniera unilaterale quali dovessero essere i suoi interlocutori al tavolo della trattativa e tenendo fuori, in maniera del tutto arbitraria, le Rsu elette dai lavoratori che fanno parte del Coordinamento unitario”.
IN ATTESA DEL PIANO INDUSTRIALE
Le organizzazioni sindacali hanno spiegato che avevano provato a smussare alcuni temi, come quello dei lavoratori inviati in trasferta da sud al nord (e viceversa) senza un confronto con i territori, e auspicano la ripresa della discussione e del tavolo della trattativa.
Nel confronto andato avanti per mesi, da settembre a dicembre 2020, era stato faticosamente raggiunto un accordo di massima sul nuovo piano sociale (a seguito di un esubero di 764 lavoratori dichiarato il 3 marzo 2020) e un accordo sul Fondo nuove competenze per riqualificare e riconvertire i lavoratori della stessa Sirti nel momento in cui deve essere riprogettata la rete nazionale.
“Inoltre – continuano nel comunicato – siamo ancora in attesa del piano industriale, più volte richiesto, anche alla luce delle ultime gare che hanno visto aggiudicarsi la fibra per gli anni 2021-2025 a Solution 30 in Piemonte e a Cogepa Spa in Campania, nelle Marche e in Umbria, ma senza ottenere mai né risposte né dati”.
LA DELUSIONE DEI SINDACATI
Fim Fiom Uilm si sono quindi detti “delusi” da tali atteggiamenti assunti dai dirigenti della Sirti, soprattutto nell’ultimo anno, e hanno deciso di non tollerare in nessun modo le ingerenze aziendali sui diritti sindacali auspicando la ripresa di un confronto serio e maturo nell’interesse di tutti i lavoratori che da ormai 20 mesi sono in regime di ammortizzatori sociali.