Ex Embraco-Acc: procede il piano ministeriale di salvataggio

Il piano di salvataggio concepito dal Ministero per la ex ACC di Mel (Belluno) e la ex Embraco di Chieri (Torino) continua attraverso la creazione di una società a partecipazione pubblica di produzione di componenti per elettrodomestici. “È un progetto purtroppo non privo di rischi, come del resto ogni piano di rilancio, ma ha l’ambizione non solo di ridare una speranza a settecento lavoratori, ma anche di costruire una nuova realtà industriale in un settore tradizionalmente molto importante per l’economia italiana”. Lo ha dichiarato Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm responsabile del settore degli elettrodomestici, al termine dell’incontro convocato il 12 novembre in videoconferenza dal ministero dello Sviluppo economico e presieduto dalla sottosegretaria Alessandra Todde, che di recente ha preso in mano la vertenza.

COSA PREVEDE IL PIANO
Non è stata solo confermata la missione dell’ACC di Mel (Belluno), che vedrà ampliata la produzione di compressori per frigoriferi, con 38 milioni di investimenti, ma è stato anche specificato che per l’ex Embraco di Torino è prevista la produzione di motori per altre applicazioni, innanzitutto per elettrodomestici, quali lavatrici o asciugatrici, in aggiunta a quella di motori per compressori. Si tratta di 18 milioni di investimenti preventivati, l’attività dovrebbe essere avviata entro il terzo trimestre del 2021, in anticipo rispetto ai tempi inizialmente immaginati.

VELOCIZZARE L’OPERAZIONE
“Abbiamo chiesto a Governo e Regioni – conclude Ficco – di velocizzare l’operazione, poiché anche Piemonte e Veneto possono dare un contributo essenziale, con la speranza che l’Unione europea nel frattempo non voglia bocciare quella garanzia statale necessaria alla piena continuità operativa della ex ACC”.
Infine, la Uilm ha chiesto di dare l’opportunità ai lavoratori della ex Embraco di accedere a una procedura di esodo volontario e incentivato, adoperando risorse del fondo a suo tempo stanziato dalla Embraco in favore dei lavoratori, fermo restando che per noi è essenziale l’assorbimento di tutti i lavoratori al netto esclusivamente di coloro che dovessero scegliere di andar via, se appunto riusciremo a ottenere la apertura della predetta procedura.

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