Blocco dei licenziamenti prorogato al 21 di marzo: il premier Giuseppe Conte nel corso del nuovo confronto con Cgil, Cisl e Uil del 30 ottobre in videoconferenza ha annunciato la volontà di accogliere la richiesta reiterata in queste settimane dai sindacati, che erano arrivati anche a minacciare lo sciopero generale.
CONFRONTO SU ALTRI TEMI
“Bene la proroga del blocco dei licenziamenti fino a marzo”, hanno commentato prontamente dalla Uil spiegando poi che “contemporaneamente si avvia un confronto sulla riforma degli ammortizzatori sociali e sulle politiche attive del lavoro”. Non solo, perché Landini, Furlan e Bombardieri hanno poi scritto una lettere allo stesso Conte per calendarizzare un programma di confronto e di possibile lavoro comune sulle importanti scelte di politica economica, sociale e industriale da compiere in questa situazione inedita e straordinaria.
A tal fine – si legge nella lettera – a partire dalle proposte elaborate da Cgil Cisl e Uil, e da un metodo di confronto che si misuri fin dalla fase di progettazione delle scelte e dei provvedimenti, le organizzazioni sindacali hanno chiesto approfondimenti tematici su: l’utilizzo di fondi e finanziamenti europei (Next Generation Ue, Fondi 2021/2017, Fondi per la coesione, Mes, Sure); Decreto Ristori, legge di Bilancio e Nadef 2021; aggiornamento dei protocolli di sicurezza.
MESSAGGIO AL MONDO DEL LAVORO
Tra le altre cose, Conte ha concesso anche la cig gratuita alle imprese. In una “situazione complessa” come quella che il Paese sta vivendo, il governo “ritiene di dover fare uno sforzo finanziario ulteriore e dare un messaggio a tutto il mondo lavorativo di certezza e sicurezza”, ha sottolineato il presidente del Consiglio puntando l’accento sulla protezione sociale.
La ministra Nunzia Catalfo, ha parlato di “un segnale importante per lavoratori e aziende in un momento delicato come quello che l’Italia sta attraversando” e assicurato l’avvio a stretto giro di un confronto con le parti sociali per la riforma degli ammortizzatori sociali e il rafforzamento delle politiche attive del lavoro. Una questione su cui sia i sindacati che le imprese puntano da tempo.
“Uscire dalla crisi non sarà facile ma ci impegneremo con determinazione. Il governo ha fatto la scelta giusta”, ha ribadito Pierpaolo Bombardieri.