Contratto metalmeccanici: assemblee in tutta Italia in attesa del 5 novembre

Quella che ci lasciamo alle spalle è stata una settimana intensa. Il Segretario generale della Uilm, Rocco Palombella, ha tenuto una serie di assemblee a Vicenza, Bergamo, Pavia e Torino per finire con un attivo unitario Fim Fiom Uilm che si è svolto a Udine, il 19 ottobre.
Al centro della discussione non poteva che esserci l’argomento che ha rimbalzato tra giornali e agenzie di stampa nelle ultime settimane: la rottura del tavolo con Federmeccanica, avvenuto il 7 ottobre, sul rinnovo del contratto dei metalmeccanici, e lo sciopero di quattro ore in tutti gli stabilimenti programmato per il 5 novembre.

LA MOBILITAZIONE CONTINUA
“La nostra mobilitazione continuerà finché non sarà messo al sicuro il modello contrattuale nazionale”, ha ribadito Palombella dalla piazza di Udine, di fronte a una folla di lavoratori composti e a distanza, con bandiere e cappellini come d’abitudine, e in aggiunta mascherine a ricordarci che il virus è ancora in mezzo a noi. “Il contratto – ha continuato – è lo strumento fondamentale per la tutela della dignità del lavoro. Chi vuole superarlo vuole la deregolamentazione e l’arretramento dei diritti e delle garanzie dei lavoratori. Il rinnovo del contratto nazionale dei metalmeccanici, con aumenti salariali dignitosi, sarebbe un forte segnale in un clima di estrema incertezza e difficoltà. Si esce da questa profonda crisi solo con la salvaguardia di ogni posto di lavoro, rinnovi contrattuali e aumenti salariali”.
Ed è l’aumento dei minimi salariali lo snodo fondamentale per la ripresa del confronto. Nel rinnovo contrattuale del 2016 si era puntato sul welfare integrativo, su previdenza e assistenza sanitaria, formazione e altre importanti tematiche innovative rinunciando proprio agli aumenti salariali. “Ma ora è fondamentale e imprescindibile perché di solo welfare non si può vivere e bisogna garantire la dignità e il futuro dei lavoratori e del Paese”, ha ribadito il leader dei metalmeccanici della Uil.

Rocco Palombella in piazza a Udine per l’Attivo unitario

STOP AI LICENZIAMENTI
Nei giorni scorsi Palombella aveva lanciato anche una provocazione a Federmeccanica: “Siamo disposti a sacrificare nuovamente gli aumenti salariali a condizione che non ci siano licenziamenti nei prossimi tre anni”. Proposta subito rigettata dal direttore di Federmeccanica, Stefano Franchi.
“Sapevamo già che non l’avrebbe accolta”, ha sottolineato il leader Uilm. “Ora è chiaro a tutti che non vogliono né assicurare un rinnovo contrattuale dignitoso né evitare la perdita di migliaia di posti di lavoro. Con ancora più forza e determinazione, quindi, ci batteremo per riprendere la trattativa senza alcuna pregiudiziale sui contenuti della nostra piattaforma”.

LA PROPOSTA DEL GOVERNO
E Palombella si è detto contrario anche anche allo sblocco dei licenziamenti per fine anno, come paventato dal Ministro Patuanelli. “Non si farebbe che aumentare il disastro sociale e occupazionale già in atto – ha detto – Il Governo deve trovare ogni soluzione, coinvolgendo e ascoltando realmente le organizzazioni sindacali, per evitare conseguenze senza precedenti”.
“Lo sciopero generale del 5 novembre – ha poi aggiunto – sarà una giornata di lotta che dovrà coinvolgere non solo i metalmeccanici, ma anche cittadini, associazioni, partiti e organizzazioni che vorranno difendere insieme a noi il lavoro e uno strumento di tutela così importante come quello del contratto nazionale”.
Per Palombella è indispensabile il consenso e la partecipazione di tutti. All’orizzonte un obiettivo molto chiaro: ottenere un contratto dignitoso che preveda aumenti salariali giusti per una categoria forte, tra quelle che hanno fatto andare avanti il Paese anche durante il lockdown di marzo. “Siamo di fronte a uno spartiacque: la difesa dei contratti o un allarmante ritorno al passato”.

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