Sei ore di sciopero e assemblee informative in ogni luogo di lavoro. E’ la protesta messa in atto dai metalmeccanici di Fim Fiom e Uilm per far cambiare idea a Federmeccanica e Assistal sullo stop alla trattativa per il rinnovo del contratto, a causa della chiusura della parte datoriale che vuole concedere aumenti sui minimi contrattuali basati esclusivamente sull’inflazione.
Il confronto infruttuoso è avvenuto lo scorso 7 ottobre nella sede di Confindustria, a Roma. La posizione è stata dichiarata “irricevibile” dalle organizzazioni sindacali.
“Abbiamo deciso di scioperare per difendere il contratto nazionale di lavoro, messo in discussione da Confindustria e utilizzato strumentalmente per affossare tutti i rinnovi contrattuali” ha dichiarato Rocco Palombella, Segretario generale della Uilm, nel corso di una conferenza stampa tenuta dai sindacati l’8 ottobre nella sede di Corso Trieste. Le sei ore di sciopero sono state suddivise in due immediate e quattro da tenersi il 5 novembre, ovvero a un anno esatto dalla presentazione della piattaforma.
AUMENTI LEGATI ALL’IPCA
Prevedere un aumento dei minimi salariali legati esclusivamente all’inflazione vorrebbe dire, stando alle previsioni dell’Istat, meno di 40 euro nei prossimi tre anni.
“Non è accettabile che i metalmeccanici abbiano i minimi salariali più bassi in Italia”, ha specificato Palombella. “E non sarebbe tollerabile che in otto anni, dal 2016 al 2024, i lavoratori prendessero aumenti salariali irrisori. Dobbiamo rinnovare il contratto prevedendo aumenti salariali, fondamentali per il rilancio del Paese”.
“Dopo undici mesi di trattativa e tredici incontri, non siamo mai entrati nel merito e non si è prodotto nemmeno un documento – ha aggiunto – In caso di mancato rinnovo, Federmeccanica e Assistal si assumono una grave responsabilità nei confronti degli 1,4 milioni di lavoratori e tutto il Paese. Non accetteremo mai che per l’ennesima volta siano i lavoratori a pagare la crisi”.
TORNATE AL TAVOLO SENZA PREGIUDIZIALI
“Noi vogliamo tornare al tavolo, ma vogliamo avviare una seria trattativa di merito senza pregiudiziali, come non è accaduto finora, e rinnovare un contratto dignitoso per una delle categorie più importanti di questo Paese. Non arretreremo mai di fronte a questa deriva liberista che vuole mettere in discussione quanto abbiamo conquistato con la lotta negli anni” conclude il Segretario dei metalmeccanici della Uil.