Un nuovo piano industriale, ma i tempi del ritorno alla produzione si allungano. L’incontro in videoconferenza dell’11 settembre – per la presentazione del piano industriale – ha portato notizie positive, ma non è stato risolutivo per i lavoratori dell’ex Alcoa e per il futuro del sito di Portovesme.
Sider Alloys, confermando l’investimento di 150 milioni di euro per il revamping, ha comunicato di aver posticipato il riavvio produttivo a fine 2023, dodici mesi dopo rispetto a quanto previsto.
RITARDO DEL RIAVVIO PRODUTTIVO
Secondo il piano presentato da Sider Alloys nel gennaio 2022 saranno operative le prime celle elettrolitiche per arrivare a regime l’anno successivo con un’occupazione di 370 lavoratori.
Un progetto industriale che, secondo Guglielmo Gambardella, coordinatore nazionale Uilm del settore siderurgico, “necessita di ulteriori analisi e approfondimenti da parte nostra ma già l’aspetto dell’allungamento dei tempi per la sua completa realizzazione a fine 2023 non ci convince affatto”.
“Rispetto al ritardo del riavvio della produzione – aggiunge Gambardella – l’azienda si era impegnata al riavvio della produzione di alluminio entro 24 mesi dall’inizio dei lavori di revamping, invece i tempi si allungano di ulteriori 12 mesi, nonostante una parte dei lavori di ammodernamento sia stata già realizzata”.
VERIFICA DEL PIANO
Il Responsabile Uilm chiede un “monitoraggio costante in sede di tavolo tecnico fra MiSE, Invitalia, Regione Sardegna e Sider Alloys per verificare lo stato di avanzamento del piano rispetto agli investimenti previsti e ai fondi pubblici già erogati”.
Gambardella esprime delle perplessità in riferimento al general contractor Gms a cui è stata affidata la realizzazione del piano e della filiera di sub appalto perché “a fronte di un ruolo così importante, occorre avere certezze nelle capacità tecniche per la missione assegnata”.
Dalla sottosegretaria Todde le organizzazioni sindacali hanno ricevuto conferma del quadro normativo in vigore per le agevolazioni previste per le industrie energivore di cui Sider Alloys dovrebbe continuare a beneficiare al pari degli altri soggetti industriali interessati.
“A questo punto – conclude Gambardella – occorre una mappatura delle professionalità presenti nel bacino dei lavoratori ex Alcoa per produrre un piano di formazione per adeguarle in prospettiva del riassorbimento in Sider Alloys in funzione delle innovazioni tecnologiche delle linee di produzione del futuro stabilimento”.