di Bruno Cantonetti
Eravamo arrivati a un passo dalla conclusione e siamo stati costretti a gestire una battaglia diversa da quelle che immaginavamo fino a qualche tempo fa. Oggi non siamo ancora nella condizione dello scampato pericolo e l’impatto della pandemia ha prodotto degli effetti oggettivi sull’andamento del business.
In una fase di grande difficoltà come quella che è stata affrontata noi della Uilm abbiamo resistito con tenacia evitando che si fermassero le attività e, mettendo in campo tutte le misure di salvaguardia dei lavoratori, continuato a lavorare con la consapevolezza che i luoghi di lavoro possono essere sicuri.
A distanza di qualche mese e magari essendo riusciti a ricaricare le batterie con qualche giorno di riposo ci accingiamo a riprendere il confronto sul Contratto Integrativo che avevamo dovuto sospendere.
BASE SOLIDA
La base su cui poggia il riavvio del confronto è solida ed è convinzione delle parti che riuscire a chiudere il contratto di 2° livello consentirà alla Leonardo tutta di concentrarsi ancora di più sull’obiettivo importante, che per il 2020 è quello di mitigare il più possibile gli effetti negativi prodotti dal Covid, soprattutto nel settore civile.
Il contesto dell’Aerospazio, Difesa e Sicurezza nel quale Leonardo opera, e di cui è l’indiscusso driver italiano, rappresenta un settore che dal Paese attende doverose scelte di investimento strategiche per sviluppare le attività di ricerca, la formazione di personale qualificato, un legame più stretto tra Università e impresa e un’attenzione costante alle tecnologie innovative. Anche per questo l’aerospazio è un asset centrale per una Italia industriale competitiva nel mondo. Leonardo incarna appieno questi valori e ha anche la responsabilità di continuare a promuovere la coesione industriale di una filiera produttiva che quasi nessuno al mondo può vantare. Tutte queste condizioni vanno salvaguardate e alimentate promuovendo il rinnovo del CCNL e la prosecuzione della contrattazione di 2° livello.
PATRIMONIO COMUNE
In Leonardo questi valori sono patrimonio comune delle parti e ci eravamo lasciati prima della pausa estiva con un atto importante: la sottoscrizione dell’accordo di “proroga” del Premio di Risultato e la contestuale decisione di sbloccare l’aumento del superminimo collettivo stabilito in precedenza. Un segnale tangibile già nella busta paga di settembre che riafferma la volontà di concludere in tempi ragionevolmente brevi questo percorso di rinnovo.
Il prossimo 17 di Settembre ci sarà un incontro che sancirà un ulteriore passo in avanti verso la nuova normalità. Si terrà infatti in modalità mista, presenza e videoconferenza, per ribadire che anche sul versante delle relazioni c’è la volontà di riguadagnare quel terreno perso.
TEMI DA AFFRONTARE
I capitoli ancora da affrontare non sono solo economici e alcuni che erano stati chiusi – come lo smart working – saranno riaperti per essere aggiornati alla luce della mutazione avvenuta, avendo bene a mente il valore aggiunto rappresentato dallo scambio e dalla interlocuzione diretta, ma con la consapevolezza che lo strumento favorisce una migliore gestione della nuova modalità di vita e lavoro “al tempo delle mascherine”.
L’obiettivo è quello di chiudere entro la fine di ottobre, obiettivo ambizioso ma condiviso, poiché e non lo dimentichiamo, dovremo anche ragionare su come sostenere qualche attività ancora in sofferenza a causa della crisi. Non siamo ancora vaccinati, ma aver affrontato la Pandemia ha reso i 30mila lavoratori italiani di Leonardo un po’ più forti.