L’Editoriale

Cari lavoratori, 

in questo numero di Fabbrica società ritorniamo a stabilire una comunicazione puntuale sui più importanti appuntamenti e avvenimenti sindacali che ci riguardano. Riteniamo questo nostro strumento consolidato visto che ormai da diversi anni siamo presenti nelle vostre realtà territoriali e aziendali. 

Abbiamo anche provveduto più volte a tenere in considerazione i vostri suggerimenti migliorando la veste grafica e facendo approfondimenti su tematiche di attualità. Questo numero assume una grande rilevanza poiché si colloca in un periodo molto delicato e con prospettive incerte per il nostro Paese, non solo dal punto di vista industriale.

La pandemia si è diffusa in modo violento e noi italiani abbiamo dovuto affrontare questo dramma tra i primi. La ripresa autunnale, a differenza degli anni precedenti, desta quindi ancor più grandi preoccupazioni.

Nel momento in cui scriviamo le scuole sono ancora chiuse, dopo la brusca interruzione delle lezioni a marzo, e questa è una ulteriore dimostrazione di come gli effetti del virus non sono ancora alle nostre spalle. Infatti, ogni giorno continuiamo purtroppo a registrare oltre mille casi di nuovi positivi e un numero considerevole di decessi.

Noi siamo stati tra i primi a reagire: abbiamo individuato tutte le misure necessarie per cercare di evitare che l’infezione potesse allargarsi all’interno delle fabbriche. Questo obiettivo è stato raggiunto, ma purtroppo ancora oggi abbiamo aziende chiuse, un numero considerevole di lavoratori in cassa integrazione, i consumi ancora in caduta libera e la ripresa economica lenta con una decrescita del Pil molto preoccupante.

L’epidemia ha colpito al cuore l’Europa, per questo motivo l’Unione europea ha deciso di intervenire con fondi destinati a supportare quelle strutture, quei progetti, in grado di evitare il ripetersi di infezione e in modo particolare tutto il sistema sanitario. Una parte dei fondi è stata inoltre pensata per sostenere la ripresa economica e produttiva vincolando i Paesi a progetti, anche di innovazione tecnologica, che salvaguardino l’ambiente e i territori.

Tuttavia, nonostante gli annunci, non siamo ancora in grado di conoscere i piani che il governo realmente intende presentare alla Commissione europea entro il mese di ottobre.
Noi della Uilm il 7 agosto abbiamo illustrato al ministro Patuanelli i nostri progetti relativi a quattro settori specifici: siderurgia, automotive, aerospazio e telecomunicazioni; tre macrosistemi che il governo dovrà tenere in considerazione per rilanciare settori produttivi strategici a garantire la ripresa della nostra economia. 

Lo avevo annunciato: settembre è un mese caldo e uno dei temi più imminenti è quello relativo ai rinnovi contrattuali. Rinnovi che vedono in testa il negoziato per il contratto Federmeccanica Assistal e a seguire Unionmeccanica Confapi, cooperative, orafi, Confimi e artigianato.

Senza voler sminuire gli altri, l’appuntamento con Federmeccanica Assistal è molto importante. Abbiamo già fissato un calendario serrato di due incontri a settimana: i primi si terranno la prossima settimana, il 16 e 17 settembre, presso la sede confindustriale romana, e daranno il via a una serie di appuntamenti che si terranno su tutto il territorio nazionale. 

Il 23 e 24 settembre, infatti, saremo in Emilia Romagna. Vogliamo dare la possibilità alle delegazioni sindacali e aziendali di poter vivere la trattativa. Considerando le restrizioni a causa del Covid, però, chi non potrà partecipare di persona avrà la possibilità di seguire da remoto.
Siamo convinti che Federmeccanica si assumerà una grande responsabilità: decidere se mettere in discussione il modello concordato, sperimentale, di rinnovamento contrattuale oppure se consolidarlo.

L’incontro tra Confindustria e Cgil Cisl Uil dei giorni scorsi non ha certamente sciolto tutti i nodi, ma quantomeno è emersa la volontà di lasciare libere le categorie e non porre veti. Del resto ci sono oltre 10 milioni di lavoratori che attendono da anni il rinnovo contrattuale ormai indispensabile.

La piattaforma dei metalmeccanici Federmeccanica Assistal è stata presentata il 5 novembre dell’anno scorso, sono passati 11 mesi e questo è un problema. È pur vero che bisogna considerare la pandemia, ma ora non ci sono più alibi: bisogna sedersi e dire con schiettezza quali sono le volontà delle parti con lealtà e serietà. Non possiamo perdere tempo: dobbiamo entrare subito nel merito. Ovviamente non rinunceremo ai contenuti della nostra piattaforma che riteniamo – mai come oggi – attuali. È fondamentale avere al più presto un quadro chiaro in cui muoversi.

Cgil Cisl e Uil nonostante l’incontro con Confindustria sono ancora in attesa di essere convocati dal governo e hanno ritenuto di dare seguito alla manifestazione che abbiamo fatto a Roma il 29 luglio “Una notte per il Lavoro”. Il prossimo appuntamento è quindi per il 18 settembre con una giornata di mobilitazione nazionale caratterizzata da iniziative regionali sotto lo slogan “Ripartire dal Lavoro”. Io sarò presente alla manifestazione che si terrà a Trento per ribadire che il Paese ha bisogno di ricomporre un tessuto sociale che il Covid ha messo a dura prova. Dobbiamo ripartire da un buon lavoro, in sicurezza, con contratti rinnovati per ridare dignità alle persone. 

Il primo ottobre abbiamo inoltre convocato il nostro Esecutivo nazionale, sarà un’occasione importante per fare il bilancio delle crisi e della situazione che vivono i principali settori della metalmeccanica. Ma soprattutto, sarà l’occasione per fare il bilancio dei primi incontri con Federmeccanica Assistal sul contratto. Abbiamo di fronte a noi un periodo che ci richiederà grande impegno, per questo chiedo a voi tutti la massima collaborazione che sono certo non mancherà, come del resto è stato fino a questo momento.

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