di Rocco Palombella
Si è svolto il 9 settembre in videoconferenza la riunione dell’Esecutivo nazionale della Uil. All’ordine del giorno l’incontro del 7 settembre tra Cgil Cisl Uil e il neo gruppo dirigente di Confindustria.
Il vertice, molto atteso, nei giorni precedenti si era caricato di grande significato politico, alla luce anche delle dichiarazioni contrastanti che entrambe le parti avevano rilasciato a mezzo stampa.
A quattro mesi dall’elezione di Carlo Bonomi e la sua nuova squadra, infatti, non vi era stata alcuna possibilità di dialogo. Inoltre, non vi sarà sfuggito il fatto che nel corso dell’elezione del nuovo Segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, avvenuto il 4 luglio scorso, erano presenti il Presidente del Consiglio e tre ministri mentre mancava del tutto la presenza confindustriale.
L’immagine che si era creata, di una Confindustria isolata e contro tutti, non si era mai verificata in passato. Contro il Governo, e questo si può giustificare, ma contro le organizzazioni sindacali decisamente meno.
Ma la cosa più preoccupante è che lo scontro sia avvenuto su temi che normalmente hanno sempre visto convergere Confindustria e parti sociali. Persino la vigilia dell’incontro è stata caratterizzata da dichiarazioni preoccupanti sui rinnovi contrattuali, sull’orario di lavoro, sullo sblocco dei licenziamenti: temi che in verità ci facevano presagire una rottura reale e non più solo mediatica.
PAROLA D’ORDINE RESPONSABILITÀ
Il primo incontro, dunque, durato oltre tre ore si è tenuto in un clima di grande responsabilità. Non c’è stata la sottoscrizione di alcun documento o protocollo, è stata invece ribadita la volontà di rispettare il “Patto della Fabbrica” stipulato nel 2018 e adattato al contesto che stiamo vivendo. Nonostante da quel giorno siano cambiati quasi tutti i Segretari generali, compreso il vertice di Confindustria, il Patto continua a rimanere uno strumento valido per andare avanti. Nel merito sono stati discussi diversi argomenti di vitale importanza per il mondo del lavoro e le parti si sono dichiarate disponibili a calendarizzare incontri ad hoc già dalle prossime settimane che vedranno il coinvolgimento anche di Governo e ministri competenti.
Cgil Cisl e Uil hanno molto apprezzato la disponibilità di Bonomi a togliere il veto sul rinnovo del contratto della sanità privata, fermo da ben 14 anni, sui rinnovi di oltre 10 milioni di lavoratori solo nel settore privato e sul tanto discusso contratto degli alimentaristi, un po’ a metà del guado.
Come potete immaginare anche noi avevamo qualche preoccupazione per il nostro contratto, la cui trattativa va avanti da circa un anno, ma abbiamo già predisposto un fitto programma di appuntamenti per tutti i settori riguardanti il comparto metalmeccanico. E’ importante che, in questo contesto così sfaccettato, ci sia il coinvolgimento dell’Esecutivo per quanto riguarda interventi da mettere in campo per detassare gli incrementi salariali per effetto dell’alto peso fiscale che i lavoratori devono sopportare. Tema su cui vi è una convergenza con Confindustria.
TROVA LE DIFFERENZE
Ma non è tutto rose e fiori. Siamo consapevoli del fatto che ci sono anche punti di vista differenti e uno di questi è quello che riguarda la riduzione dell’orario di lavoro e l’utilizzo dello smart working. Noi continueremo a batterci affinché Confindustria modifichi questa impostazione. La produttività è sicuramente un tema molto sentito, non solo dalle aziende ma anche dalle organizzazioni sindacali. Produttività significa miglioramento delle condizioni economiche e sociali dei lavoratori. Continuare a ribadire la stessa posizione degli ultimi 50 anni – e cioè che più ore si tengono i lavoratori nella fabbrica e più si ottengono risultati sul piano economico – è un’affermazione a cui ormai crede soltanto una parte dell’imprenditoria.
Noi invece siamo convinti che il tema della riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario sarà una delle leve fondamentali per poter recuperare produttività ed efficienza, ma anche e soprattutto per evitare licenziamenti con conseguenti disastri sociali. Così come l’utilizzo di tutti gli strumenti a nostra disposizione, compreso il ricorso razionale agli ammortizzatori sociali, ci consentirà di superare le difficoltà.
I benefici che si ottengono da un lavoratore legato alla propria entità produttiva o da un lavoratore in cassa integrazione sono completamente diversi: c’è tutto un tema legato al tempo libero, alla socialità di cui in Italia siamo molto indietro rispetto agli altri Paesi europei.
LA UIL VA AVANTI COMPATTA
Il lungo dibattito dell’Esecutivo Uil, anche se da remoto, dopo la relazione introduttiva di Bombardieri ha fatto emergere la piena condivisione e compattezza della nostra Organizzazione sui temi trattati.
Il risultato dell’incontro con Confindustria è anche il frutto della determinazione che ha avuto la Uil che non si è piegata ad alcun tipo di riverenza. Un primo passo importante al quale ora non resta che far seguire puntuali verifiche sul rispetto effettivo degli impegni assunti.
Nel frattempo è stato deciso di confermare le iniziative messe in campo da Cgil Cisl Uil nei prossimi giorni: il 18 settembre la Giornata di mobilitazione nazionale caratterizzata da iniziative regionali sotto lo slogan “Ripartire dal Lavoro” e il 26 settembre lo sciopero del settore della scuola.
Sulla base di quello che succederà da qui in avanti la Confederazione deciderà se intensificare o attenuare le azioni di lotta. E noi metalmeccanici siamo pronti a fare la nostra parte.