Ccnl Federmeccanica: trattativa subito nel merito, i tempi sono maturi

Riprende la trattativa per il rinnovo del Contratto nazionale di lavoro dei metalmeccanici, come era stato stabilito nella riunione del 30 luglio presso il Cnel avvenuto in una ristrettissima tra le delegazioni delle segreterie nazionali di Fim Fiom Uilm e Federmeccanica Assistal.
I primi due appuntamenti si terranno a Roma e sono stati fissati per il 16 e il 17 settembre, seguiranno due incontri, il 23 e il 24 settembre, rispettivamente a Bologna e Reggio Emilia.
“Abbiamo scelto di rendere la trattativa ‘itinerante’ proprio per recuperare le difficoltà e il blocco dei mesi precedenti a causa della pandemia”, sottolinea il segretario generale Uilm, Rocco Palombella. “Vogliamo riprenderci la possibilità di guardarci negli occhi, naturalmente rispettando tutte le misure necessarie previste, ed entrare nel merito delle questioni che abbiamo messo nero su bianco nella nostra piattaforma. Gli incontri – continua – saranno serrati, due a settimana fino alla fine di ottobre”.

CONFRONTO SERIO E DI SOSTANZA
La volontà, insomma, è quella di non perdere altro tempo e mettere in azione un serio confronto per riuscire a trovare un accordo entro la fine dell’anno.
“I tempi sono maturi per avviare una discussione di sostanza che parta da salute, sicurezza, ambiente, formazione, relazioni industriali, politiche attive e naturalmente il salario”, aggiunge. “La pandemia non può essere l’alibi dietro il quale nascondersi, anzi, al contrario deve darci nuovo slancio per riaffermare la centralità del contratto e del lavoratore con i suoi diritti e le sue tutele”.
Secondo il leader dei metalmeccanici della Uil, infatti, occorre ridare fiducia ai lavoratori, aumentare loro le retribuzioni attraverso il rinnovo del contratto affinché si inverta la rotta negativa segnata dalle crisi del passato e dal coronavirus.
“La storia ci insegna che il rinnovo del contratto dei metalmeccanici può fare da spartiacque e aprire la strada a cambiamenti che possono segnare in positivo la situazione economica difficile che stiamo attraversando”, dice ancora Palombella.

SALVAGUARDARE IL CONTRATTO
“Lo abbiamo dimostrato già nel 2016 quando abbiamo innovato le regole dei rinnovi precedenti puntando a rafforzare il welfare aziendale con l’estensione della sanità integrativa gratuita a tutti i lavoratori e ai loro familiari, in una fase in cui la sanità pubblica aveva smesso di garantire l’assistenza adeguata”, spiega il leader della Uilm, e alla luce di quello che è successo negli ultimi mesi non possiamo che ribadirne l’efficacia.
E’ stata una esperienza positiva che però si contestualizzava in dato momento storico. “Oggi, invece – ribadisce – abbiamo puntato da una parte a consolidare i temi della sicurezza, le relazioni industriali, l’inquadramento, ma dall’altra abbiamo deciso di puntare molto sul recupero salariale con l’implementazione dei minimi contrattuali”. Tutto questo dopo un triennio in cui la crescita è stata molto modesta a fronte di una bassissima inflazione.
La necessità di far crescere i salari non è – e non deve essere – una prerogativa esclusivamente sindacale, piuttosto è indispensabile per far ripartire l’economia del Paese.
“Proprio mentre ci troviamo nel pieno degli effetti della pandemia la trattativa deve entrare subito in una fase avanzata dando un segnale di incoraggiamento ai mercati e soprattutto ai lavoratori”, aggiunge Palombella.
La Uilm ha preso atto con moderato ottimismo del senso di responsabilità dimostrato da Confindustria nel non aver voluto porre veti sul rinnovo dei contratti già scaduti e in modo particolare su quello dei metalmeccanici. La trattativa può dunque riprendere senza tentennamenti, con coraggio e determinazione.
“Chiediamo inoltre al governo di intervenire concretamente, una volta per tutte, con una de-tassazione sul lavoro, sarebbe un segnale molto importante. Abbiamo provato nei lunghi anni senza successo. E’ arrivato il momento di adottare provvedimenti che incoraggino i rinnovi contrattuali e soprattutto che ci sia più disponibilità economica per far ripartire i consumi”, conclude.

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