di Chiara Romanazzi
Il primo luglio si è svolta la riunione del Comitato esecutivo del sindacato industriale europeo IndustriAll Europe, per la prima volta in modalità di videoconferenza a causa della pandemia da Covid-19.
Durante questo Esecutivo abbiamo votato ufficialmente per la nuova data in cui si svolgerà il Congresso di IndustriAll Europe. Difatti, lo stesso si sarebbe dovuto svolgere a maggio di quest’anno a Salonicco, ma a causa della pandemia, insieme a tutte le affiliate di IndustriAll, abbiamo ritenuto opportuno rinviarlo all’anno prossimo. Il luogo dove si svolgerà è sempre Salonicco, ma le date saranno dall’1 al 3 giugno 2021.
LA NUOVA SQUADRA
Inoltre, abbiamo votato i nuovi Segretari generali aggiunti poiché quelli in carica, fino al giorno prima dello svolgimento della riunione del Comitato esecutivo, hanno rassegnato le proprie dimissioni. La carica dei nuovi Segretari sarà valida fino allo svolgimento del Congresso prossimo: occasione in cui voteremo in presenza fisica a Salonicco, tutta la nuova squadra dirigente.
Per la prima volta nella storia di IndustriAll Europe, entrambi i Segretari generali aggiunti sono donne: Isabelle Barthès e Judith Kirton Darling. Soltanto durante il congresso di fondazione di IndustriAll Europe, avvenuto nel 2012, si era votato per una donna come Vice Presidente: l’italiana Valeria Fideli, a fronte di altri due Vice Presidenti uomini. L’elezione al Comitato Esecutivo di quest’anno e la raccomandazione di votare al Congresso per questi due Segretari generali aggiunti donne, testimonia l’impegno concreto del sindacato industriale europeo di inserire le donne tra i vertici del sindacato.
Entrambe hanno da sempre lavorato per il sindacato industriale europeo: Isabelle Barthès lavora dal 2000 nella FEM (il sindacato metalmeccanico europeo, poi diventato IndustriAll Europe includendo anche i tessili e i chimici) nella formazione, nel comitato di politica aziendale, nel settore siderurgico e nel comitato di contrattazione collettiva.
Judith Kirton Darling, invece, ha lavorato sia nella Fem, come funzionario per il settore siderurgico, che nella Ces, come Segretario confederale, per poi lavorare come componente del Parlamento europeo fino a gennaio 2020 nel partito britannico dei Labouristi.
La Uilm ha dichiarato il proprio sostegno totale ai due Segretari generali aggiunti neo eletti, mostrando loro apprezzamento per il lavoro svolto in passato e augurando loro buon lavoro nella nuova carica ricca di responsabilità.
DOCUMENTI ANALIZZATI
Fra i documenti analizzati e approvati durante questa riunione c’erano la dichiarazione ufficiale di IndustriAll Europe a proposito del Covid e la presa di posizione del sindacato industriale europeo in merito alla seconda fase di consultazione per il salario minimo europeo.
Nel documento sul Covid, IndustriAll Europe ha dichiarato il proprio impegno, insieme alle sue affiliate, di lottare insieme per la salute dei lavoratori, i posti di lavoro, i salari e l’industria sostenibile. Tutti questi obiettivi devono essere raggiunti con il pieno coinvolgimento dei sindacati.
Siamo stati tutti d’accordo nel ribadire che ora più che mai ci deve essere una risposta unitaria e solidale da parte del sindacato industriale europeo nella gestione di questa emergenza, ma anche da parte della Commissione europea.
L’INTERVENTO DI PALOMBELLA
Nel suo intervento su questo punto, il Segretario generale della Uilm, Rocco Palombella, oltre a illustrare le ricadute economiche e occupazionali nel settore metalmeccanico in Italia, ha sottolineato come la Commissione continui a non assumere provvedimenti a favore del nostro Paese, duramente colpito dal Covid-19. Inizialmente si era parlato del Mes, degli Eurobond e del Recovery Fund con 750 miliardi di euro di investimenti (scesi poi a 600 miliardi), ma purtroppo non si è ancora trovato un accordo tra i Paesi europei.
Per quanto riguarda il salario minimo europeo, il 3 giugno la Commissione europea ha avviato la seconda fase di consultazione delle parti sociali europee su una possibile azione volta ad affrontare le sfide legate a un salario minimo europeo.
Nel proprio documento, la Commissione sottolinea l’importanza di un salario minimo equo per combattere il fenomeno dei lavoratori poveri e delle disuguaglianze e per sostenere la stimolazione della domanda interna. Durante la discussione, abbiamo tutti convenuto sull’importanza, tra l’altro ribadita anche dalla Ces e da IndustriAll Europe, che la Commissione debba garantire che gli Stati Membri che garantiscono i salari minimi tramite accordi collettivi, debbano essere messi nelle condizioni di continuare a farlo e tutti ci siamo dichiarati favorevoli a opporci a qualsiasi iniziativa che può danneggiare i sistemi di contrattazione collettiva. Anche su questo punto è intervenuto il segretario generale della Uilm, dichiarando che il dumping contrattuale, salariale e sugli orari di lavoro rappresentano un serio problema. Ha inoltre affermato che riuscire a dotarsi di un salario sotto il quale non si può retribuire un lavoratore deve essere considerata una battaglia di civiltà e che bisogna chiedere alla Commissione europea di adottare dei provvedimenti che fissino un limite salariale, al di sotto del quale i lavoratori non possono essere retribuiti. Nel suo intervento, inoltre, ha sottolineato che la fissazione del salario minimo deve avvenire garantendo i minimi contrattuali.
PIANO D’AZIONE SIDERURGICO EUROPEO
Durante questo Comitato si è inoltre discusso del piano d’azione siderurgico europeo (già approvato tramite consultazione scritta all’inizio del mese di giugno). In questo documento viene ribadita l’importanza della produzione di acciaio per garantire la sopravvivenza economica dell’Europa stessa, garantendo il mantenimento dei posti di lavoro dei lavoratori siderurgici europei, nonostante l’“aggressione” di alcuni paesi extra Ue (come la Cina).
Inoltre, nel documento viene ribadito che la crisi da Covid-19 non deve essere usata come pretesto dalle multinazionali per chiudere o per spostare la produzione altrove.
Questo documento è stato condiviso da parte di IndustriAll Europe con le istituzioni europee, e anche con alcune aziende siderurgiche tra cui, con nostro grande stupore, anche Arcelor Mittal e ThyssenKrupp.
A tal proposito, il Segretario generale della Uilm è intervenuto nuovamente per far notare che chi ha condiviso formalmente questo documento deve poi garantirsi concretamente nel rispettare i contenuti del piano d’azione e che il comportamento di queste due multinazionali in Italia vanno nella direzione opposta rispetto agli obiettivi fissati nel documento europeo. Come sappiamo, ArcelorMittal ha sospeso gli investimenti ambientali e tecnologici previsti nell’accordo del 2018 e ha dichiarato 5mila esuberi, mentre Thyssenkrupp, dopo aver realizzato una drastica riorganizzazione, con la riduzione dei salari e dei posti di lavoro dello stabilimento di Terni, ha deciso di vendere il sito umbro.
“Anche in questo caso consideriamo il comportamento sbagliato e incoerente tra quello che si firma e poi quello che si mette in pratica”, ha concluso Palombella.
Abbiamo finito la riunione virtuale di questo Comitato esecutivo dandoci appuntamento a novembre prossimo, sperando, questa volta, di incontrarci fisicamente a Bruxelles e augurandoci, quindi, che la pandemia da Covid-19 sia nel frattempo terminata non solo in Europa, ma in tutto il mondo.