Whirlpool: Napoli non deve chiudere

I lavoratori della Whirlpool di Napoli non mollano. Quotidianamente, con mobilitazioni, sit in e incontri con rappresentanti delle istituzioni locali provano a non far spegnere i riflettori sulla loro vertenza che, riprendendo le parole di Rocco Palombella, Segretario generale Uilm, è “emblematica della situazione industriale del Sud Italia”.

PETIZIONE POPOLARE
Poco meno di 50mila firme sono state raccolte in poche settimane su Change.org e decine di esponenti della cultura, delle istituzioni, dell’associazionismo hanno espresso vicinanza e solidarietà ai 350 lavoratori del sito di Napoli di Whirlpool. Nella petizione si chiede una risposta dal Governo, perché “la perdita del posto di lavoro mette a rischio persone e famiglie in un territorio già martoriato e con un’alta illegalità”.
Una situazione ulteriormente peggiorata “con l’uscita dalla pandemia che si prospetta ancora lunga e la ripresa dell’economia difficile, le conseguenze dell’inerzia dei decisori sarebbero ancora più catastrofiche per tutti”.

VISITA DEL PREFETTO
L’11 giugno decine di lavoratori del sito Whirlpool si sono ritrovati in Piazza Plebiscito a Napoli per consegnare le firme della petizione al Prefetto di Napoli e per ribadire la loro contrarietà alla chiusura dello stabilimento previsto per il prossimo 31 ottobre.
Durante la mobilitazione, si è proposta la protesta fatta dalle donne cilene perché “come loro hanno voluto rimarcare l’uguaglianza tra uomo e donna, noi intendiamo far presente che anche restare senza un impegno equivale a uno stupro” hanno dichiarato i lavoratori presenti, che hanno aggiunto che “nello stesso modo i lavoratori vengono sfruttati, ingannati e poi messi in strada, questo è inaccettabile e continueremo a ripeterlo con tutte le nostre forze”.
Il 15 giugno il Prefetto di Napoli, Marco Valentini, ha accolto l’invito dei lavoratori a visitare la fabbrica di via Argine. Al termine Valentini ha dichiarato il suo massimo impegno per tutelare “in ogni modo” l’occupazione e il sito produttivo, esprimendo la sua volontà di essere presente fisicamente ai prossimi incontri che si svolgeranno.
Una vertenza lunga un anno, che ha visto fin dall’inizio i lavoratori di Napoli non smettere mai di credere alla continuità produttiva e alla salvaguardia dei propri posti di lavoro.
Napoli non deve chiudere!

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