“Quattrocento lavoratori, quattrocento famiglie appese a un filo e a un futuro incerto, segnato da quella data, 31 ottobre, comunicata dalla multinazionale statunitense come ultimo giorno di vita dello stabilimento di via Argine a Napoli, senza nessun motivo, senza aver mai criticato l’organizzazione, la qualità o il costo del lavoro, ma al contrario ha sempre elogiato il sito campano definendolo un gioiello del suo Gruppo”. Così il Segretario generale della Uilm, Rocco Palombella, commenta la tragica situazione che vivono i lavoratori della Whirlpool di Napoli.
UN ANNO DOPO
A pochi mesi dalla presentazione del nuovo piano industriale, che prevedeva per Napoli 17 milioni di euro di investimenti per il periodo 2019-2021, il 31 maggio 2019 l’Ad Whirlpool Italia Luigi La Morgia ha comunicato in un incontro pubblico la decisione della multinazionale di chiudere il sito napoletano.
Da quel momento ci sono state manifestazioni, forti reazioni dei lavoratori e delle organizzazioni sindacali per chiedere conto a Whirlpool del mancato rispetto degli accordi stipulati pochi mesi prima.
Per ricordare l’ultimo anno di lotta e speranza, le Rsu di Napoli hanno organizzato un evento in diretta Facebook, al quale hanno partecipato i Segretari generali di Cgil Cisl e Uil della Campania e di Napoli, i Segretari di Fim Fiom e Uilm sia regionali che nazionali, il sindaco di Napoli De Magistris, il Presidente della Regione De Luca, lo scrittore e giornalista Roberto Saviano e tantissimi altri personaggi pubblici e istituzionali per riaccendere i riflettori su questa vertenza e cercare una soluzione occupazionale ai 400 lavoratori di via Argine.
INCONTRO URGENTE
Palombella ha dato la sua disponibilità fin dall’inizio. Una “vertenza del cuore” l’ha definita più volte quella dei lavoratori di Napoli per mantenere aperta la loro “casa” come la chiamano loro.
Il leader della Uilm ha iniziato il suo intervento ringraziando le donne e gli uomini che hanno organizzato l’evento Facebook per non far dimenticare questa vertenza e che ha avuto oltre 30mila visualizzazioni. Poi ha proseguito chiedendo “urgentemente che si convochi un incontro in presenza per discutere del futuro dei 400 lavoratori di Napoli”, aggiungendo che “non c’è tempo da perdere”.
L’ultimo incontro si è svolto il 29 gennaio, con la decisione dell’azienda di chiudere il sito napoletano il 31 ottobre. Da quel giorno “dal Governo non c’è stata nessuna iniziativa e nessuna convocazione” ha sottolineato ancora Palombella che ha aggiunto come “dobbiamo essere consapevoli che la multinazionale non ha cambiato idea, anzi nel giorno di Pasquetta l’Ad Emea ha confermato, senza alcun rispetto per i lavoratori di Napoli, la chiusura del sito il prossimo 31 ottobre”. Ma questo “ci spinge a mettere in campo da subito ogni iniziativa per riaprire il tavolo e trovare ogni soluzione per garantire futuro e occupazione per ogni lavoratore di Napoli”.
Per riaccendere realmente la luce sulla vertenza Napoli e trovare una soluzione positiva, secondo il Segretario del metalmeccanici Uil, “bisogna mettere in campo una strategia comune, un coordinamento che coinvolga direttamente le organizzazioni sindacali nazionali e confederali, le istituzioni locali e il Governo, per verificare tutte le condizioni possibili per rilanciare Napoli ed evitare una polveriera sociale”.
Il futuro del sito di via Argine è “legato fortemente a quello degli altri cinque stabilimenti italiani di Whirlpool e alle prospettive occupazionali dei 5 mila lavoratori italiani” ha aggiunto Palombella, che ha concluso ricordando che “c’è il forte rischio che la dismissione di Napoli rappresenti l’inizio della fuga di Whirlpool dall’Italia”.