Ge Avio Aero: tutte le incognite dopo il Covid-19

di Guglielmo Gambardella

Il trasporto aereo sta affrontando una crisi senza precedenti a seguito della diffusione del Coronavirus che, partito dalla Cina e poi diffuso nel resto del mondo, ha quasi azzerato il traffico aereo.
Dalla constatazione di questa realtà è scaturito il confronto nell’ambito della riunione di coordinamento nazionale Uilm Ge Avio Aero, tenutasi nella giornata del 23 aprile, presieduta dal Segretario generale, Rocco Palombella, e con la partecipazione delle strutture territoriali, Rsu ed esperti.

EFFETTI DEL COVID-19
Nel corso della riunione è stato analizzato il contesto di mercato di riferimento di Ge Avio Aero.
In Europa dall’inizio del secondo trimestre di quest’anno il traffico aereo si è ridotto del 70%, con punte del 90%.
I dati del settore sono drammatici: l’impatto del Coronavirus sulle compagnie aeree nel 2020 potrebbe causare una perdita di ricavi pari a 90 miliardi di dollari.
Le stime dei danni sono ancora incalcolabili: potrebbero servire centinaia di miliardi di dollari per salvare il più possibile il settore del trasporto con oltre 800 vettori nel mondo a rischio; molti di questi potrebbero sparire ed altri potranno salvarsi con aggregazioni.
Secondo una prima stima, potrebbero essere a rischio 25 milioni di posti di lavoro per l’intero settore aereo, di cui circa 7 in Europa. Uno scenario drammatico soprattutto per l’incertezza sulla durata della crisi.

PREVISIONI PER IL FUTURO
Purtroppo anche i costruttori di aeromobili non usciranno indenni dalla crisi. Alcune previsioni riportano che nei prossimi 5 anni ci sarà una riduzione della domanda di nuovi aerei del 50%. Prima del Covid-19 il fabbisogno di nuovi apparecchi era stimato intorno agli 8.000 fino al 2024.
Boeing e Airbus sono stati impattati fortemente dalla crisi e hanno chiesto aiuto ai governi.
E’ di qualche giorno fa l’annuncio di Boeing che ha dichiarato di riprendere gradualmente la produzione di aerei commerciali negli Usa ponendo termine a settimane di inattività per le restrizioni anti-coronavirus.
Il titolo si avvantaggia anche della raccomandazione del Credit Suisse. Boeing ha annunciato che riprenderà la produzione gradualmente nello Stato di Washington. La ripresa dell’attività riguarderà inizialmente 27mila dei suoi 70mila dipendenti.
In questo scenario complicato si inserisce Ge Avio Aero appartenente alla divisione Aviation di Genrel Electric, multinazionale statunitense che stava già attraversando una difficile situazione finanziaria con conseguente riorganizzazione dei molteplici business.

RIFLETTORI ACCESI
La Uilm in più occasioni aveva acceso i riflettori per seguire l’evoluzione della vicenda GE. Adesso, con la crisi Covid-19, l’attenzione sulle future scelte del gruppo americano dovrà essere ancora più alta per evitare eventuali ripercussioni su Ge Avio aero.
Precedentemente a questo momento storico, Ge Avio Aero stava già affrontando una precedente difficoltà a seguito della crisi del suo principale cliente, Boeing, a seguito dei recenti incidenti aerei con B737.
A fronte dell’incertezza sulle prospettive industriali e occupazionali di questa azienda italiana leader nella progettazione, produzione e manutenzione di componenti e sistemi per l’aeronautica civile e militare, il coordinamento nazionale Uilm Ge Avio Aero ha assunto l’impegno di mettere in campo, nelle prossime settimane una serie di iniziative che consentano di ottenere una visibilità di più ampio respiro.
L’obiettivo è ambizioso, date le attuali condizioni di contesto, ma è una nuova sfida che la Uilm ha deciso di raccogliere e vincere.

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