Conferma del piano industriale da 5 miliardi annunciato nel luglio scorso, preparazione delle condizioni per una ripresa produttiva in sicurezza e richiesta all’Unione europea un rinvio del percorso di elettrificazione.
Tutto da effettuarsi attraverso un aggiornamento costante tra l’azienda e le organizzazioni sindacali.
Questi in sintesi i temi principali della videoconference tra Fca e organizzazioni sindacali azionali svoltasi lo scorso 31 marzo e dell’accordo riguardo le linee guida per una ripresa produttiva graduale del 9 aprile.
RIPARTIRE IN SICUREZZA
Un accordo “importante, lungimirante e che deve rappresentare un esempio per superare questa grave crisi” lo ha definito il Segretario Generale Uilm Rocco Palombella. Il 9 aprile sono state definite le linee guida per la regolamentazione condivisa per consentire una progressiva ripresa delle attività del Gruppo FCA in Italia, nei tempi e nei limiti che saranno fissati dal Governo. Le misure individuate dall’azienda insieme alle organizzazioni sindacali, si legge nel documento ” intendono conseguire il massimo grado possibile di sicurezza per tutte le persone, dipendenti ed esterni, che riprenderanno l’attività lavorativa nel corso dell’attuale fase di emergenza sanitaria”. In particolare queste linee guida si basano “sulle disposizioni dei vari DPCM, sull’esperienza maturata dalle Parti fino ad oggi nella gestione della crisi, nonché sulle migliori pratiche sperimentate dal Gruppo FCA nelle altre aree dove è presente”. Inoltre ” la loro completezza ed efficacia viene inoltre validata e confermata da virologi, esperti nell’analisi e nella valutazione delle misure di prevenzione e profilassi nella presente situazione pandemica”.
Le misure previste dall’accordo rappresentano ” il riferimento analitico per la verifica della sussistenza delle condizioni di sicurezza sanitaria necessarie per consentire la ripresa dell’attività lavorativa, alle quali le Parti, nelle loro articolazioni, faranno riferimento presso ogni unità produttiva del Gruppo in
Italia”. Viene previsto un confronto e monitoraggio costante tra le Parti, anche in ragione delle diverse specificità delle singole unità produttive, con appositi incontri, con la necessaria fattiva partecipazione di Rspp e Rls per verificare e coadiuvare l’efficace applicazione del complesso delle misure previste in relazione alle diverse caratteristiche degli specifici ambienti di lavoro.
Oltre all’implementazione delle azioni già previste prima che fosse decretato il lock down, come il mantenimento delle distanze e la concessione del lavoro agile, si sono previste nuove misure, tra cui di particolare rilievo sono l’obbligo di dotazione di mascherine all’intero personale e la rilevazione delle temperature prima dell’ingresso in azienda.
CONFERMA PIANO INDUSTRIALE
Durante la videoconferenza del 31 marzo, ha spiegato Palombella, “i vertici di Fca ci hanno inoltre puntualizzato che anche all’estero la situazione è simile all’Italia e che in pratica le uniche attività aperte, anche se a ritmo ridotto, sono quelle di assistenza”. I responsabili della casa automobilistica, confermando il piano industriale annunciato nel luglio scorso, hanno sottolineato come “in futuro le prime attività a riaprire potrebbero essere la produzione del Ducato in Sevel, della Compass a Melfi e della Fiat 500 elettrica a Mirafiori”. Non ci sarà nessuna revisione del piano industriale “ anche se naturalmente quantomeno i tempi dei lanci saranno da valutare alla fine della fase acuta della emergenza” commenta Palombella.