Coronavirus: la Uilm non si ferma

Consapevolezza, determinazione, sentirsi parte di una comunità forte che ha voglia di essere unita nonostante le difficoltà e la distanza, dare solidarietà a chi è colpito più direttamente da questa emergenza epocale, con perdita di cari e colleghi. Questi i sentimenti e le sensazioni che si possono notare sui visi e nelle parole dei tanti lavoratori, delegati e coordinatori, che hanno partecipato agli incontri svolti tramite videoconferenza nelle ultime settimane.
Dieci riunioni nel mese di aprile che saranno anche occasione di confronto e conoscenza delle specificità territoriali o aziendali per avere un quadro generale della situazione italiana per prendere le migliori decisioni per il bene dei lavoratori. Dall’aerospazio e difesa alla cantieristica e crocieristica, fino all’automotive sono stati gli incontri finora svolti. E la prossima settimana si concluderanno quelli settoriali con la siderurgia, per poi passare a quelli regionali.

ESECUTIVO NAZIONALE
Il 2 aprile si è riunito l’Esecutivo Nazionale della Uilm per coordinare l’intensa attività sindacale che si sta svolgendo in questa fase di emergenza.

Prima di iniziare la riunione, è stato rivolto un pensiero a tutte le vittime, ai drammi familiari, ai tantissimi lavoratori metalmeccanici e nostri attivisti sindacali colpiti da Coronavirus.
La Uilm, viene scritto nel documento finale approvato all’unanimità, “è impegnata a ogni livello a garantire non solo la doverosa copertura salariale durante il periodo di blocco delle attività produttive, ma sta già avviando i confronti necessari a riprendere il lavoro in sicurezza quando il Governo lo prevederà, coniugando la tutela della salute e della sicurezza con il lavoro”.
Si fa riferimento anche alla proposta sulla cassa integrazione, con la richiesta al Governo di “unificare il massimale della cassa integrazione al livello più alto e di semplificare le procedure burocratiche per chiederne l’anticipo in banca”.
Un impegno dei metalmeccanici della Uil che si estende anche alla sanità e alla previdenza integrativa, per dare un sostegno in termini di assistenza sanitaria ed erogazioni economiche ai lavoratori risultati positivi al Covid-19.
L’Esecutivo Nazionale ha programmato una serie di incontri in video sempre svolti in videoconferenza “al fine di garantire dialogo e coesione fra le strutture territoriali anche nell’impossibilità di spostarsi fisicamente”. Si partirà dai principali settori industriali per poi passare a incontri con rappresentanti regionali.

FINCANTIERI
Il Coordinamento Fincantieri del 6 aprile, svolto in videoconferenza che ha visto la partecipazione del Segretario generale Rocco Palombella e il Coordinatore della cantieristica, Michele Paliani, si è riunito “per una valutazione sulle misure adottate e per un’analisi del settore”.
In merito alle scelte aziendali, “il fermo delle attività dal 13 marzo delle sedi e dei cantieri con strumenti contrattuali, fortemente voluto dalla Uilm, ha permesso da subito la messa in sicurezza di tutti i dipendenti e delle loro famiglie”. Una richiesta della Uilm che va nella direzione di un coinvolgimento di “tutte le Rls e le Rsu per una valutazione attenta su iniziative come lo scaglionamento delle pause, la limitazione dell’utilizzo degli spogliatoi, la dotazione di dispositivi di sicurezza individuali come guanti e occhiali”.
Inoltre si richiedono “la riorganizzazione degli spazi comuni, la ricerca di soluzioni adatte per evitare l’incrocio del personale in uscita e in entrata, l’individuazione delle soluzioni appropriate a lavoratori con specifiche fragilità”.
Nel corso dell’incontro si è svolta anche un’attenta valutazione sullo scenario industriale futuro. In particolare il coordinamento ha espresso preoccupazione per il settore cruise, considerando il fermo totale delle flotte di navi da crociera di tutte le compagnie, mentre una considerazione diversa è stata fatta in merito al comparto militare dove continuano trattative per l’acquisizione di nuove commesse.
Si è, inoltre, discusso del sostegno al progetto di acquisizione dei Chantier de l’Atlantique, perché “fermo restando il pronunciamento dell’Antitrust europeo, tale alleanza va favorita con decisione, al fine di permettere la creazione di un gruppo capace di competere a livello mondiale, dove la concorrenza in futuro sarà più spietata del solito”.
Dai rappresentanti della Uilm è arrivata una proposta sull’aumento dei limiti di spesa “da 258,23 a 500 euro per l’uso del welfare di buoni acquisto carburanti e generi alimentari, al fine di rendere più fruibile lo strumento, in questo particolare momento”.
Infine, “il coordinamento invita Fincantieri a considerare la possibilità di intervenire con iniziative a supporto della CIG, al fine di limitare l’impatto economico dei propri dipendenti, auspicando una ripresa graduale delle attività con la massima sicurezza per i lavoratori”.

LEONARDO
Il Coordinamento nazionale dei delegati Leonardo della Uilm e dei segretari territoriali interessati si è svolto in video il 7 aprile alla presenza del Segretario generale Rocco Palombella, del Coordinatore nazionale del settore Bruno Cantonetti e il funzionario della Uilm Nazionale Guglielmo Gambardella.
Al centro della discussione una valutazione più ampia sulle misure adottate dalla Leonardo a tutela della salute dei lavoratori nei vari siti sul territorio nazionale e per fare un’analisi dei possibili scenari utili a traguardare un orizzonte temporale sufficiente per decidere come proseguire le attività essenziali, strategiche e quelle collegate a settori di Pubblica Utilità e Sicurezza.
In merito alle scelte aziendali, si legge nel documento finale, “si è ribadita la validità delle iniziative condivise con le organizzazioni sindacali che hanno inizialmente portato al fermo delle attività nelle giornate del 16 e 17 marzo e successivamente ad una gestione modulare che ha visto rallentamenti e progressive riattivazioni di attività”. Tutto questo dovrà essere “combinato con una efficace implementazione dello smartworking che si sta rivelando complemento importante per garantire a tutti i lavoratori, che invece non sono remotizzabili, il rispetto dei requisiti di distanziamento sociale che unitamente ai dispositivi di prevenzione costituiscono la struttura portante della formula che ha consentito al gruppo Leonardo di continuare ad operare nel rispetto dei vari DPCM emanati e dei protocolli concordati fra governo e parti sociali e del Protocollo aziendale del 14 marzo sottoscritto da Fim Fiom Uilm”.
Il Coordinamento consideranotevoli i risultati raggiunti” ma “ora chiediamo con forza che ci sia un contributo aziendale per creare soluzioni aggiuntive, necessarie, per coprire tutti quelli che avendo utilizzato gli strumenti disponibili non devono subire penalizzazioni salariali e possibilmente, se ce ne saranno le condizioni, proseguire con questo modello finora utilizzato”.
Nel rispetto prioritario della tutela della salute dei lavoratori e delle loro famiglie, “occorre garantire una adeguata gestione della fase di breve periodo ma al tempo stesso assicurare una prospettiva di lungo periodo al gruppo Leonardo, anche per salvaguardare tutti i lavoratori della filiera di fornitura maggiormente esposti ai rischi di questa crisi”.
Al management di Leonardo “chiederemo un indirizzo chiaro per preservare il patrimonio di competenze e professionalità presenti in azienda che costituiscono la “vera strategicità” per il nostro Paese” e per ribadire che “salute e lavoro si possono coniugare”.

AUTOMOTIVE
La riunione in videoconferenza del Coordinamento nazionale dell’automotive del 7 aprile è stato preceduto da quello riguardante Fca del 1 aprile, nel quale si è voluto dichiarare la necessità fin d’ora di “preparare le condizioni di sicurezza per quando verrà meno il blocco produttivo deciso dal Governo e sostenere l’industria dell’auto per salvaguardare l’occupazione”. Il Coordinamento nazionale Uilm di Fca si è svolto il giorno successivo alla call tenutasi con i vertici aziendali. Ai due incontri hanno partecipato e sono intervenuti Rocco Palombella, Segretario Generale Uilm, e Gianluca Ficco, Coordinatore nazionale del settore. 
Nell’incontro del 6 aprile si è discusso della ripresa produttiva “graduale” e “dovremo attraversare una fase intermedia più o meno lunga in cui sarà necessario garantire fabbriche e uffici sicuri, continuando a mettere la sicurezza dei lavoratori al primo posto e predisponendo sin d’ora il rigoroso rispetto delle misure in parte già intraprese prima del blocco e in parte nuove”.
Nello specifico si parla di “modifiche alla organizzazione del lavoro per assicurare le distanze fra i lavoratori, la sanificazione degli ambienti, la messa a disposizione di disinfettanti, la dotazione di dispositivi di protezione individuale, a iniziare dalle mascherine, la gestione scaglionata delle pause, la rilevazione della temperatura in ingresso, la limitazione momentanea dell’utilizzo degli spogliatoi ai soli lavoratori che ne hanno effettivo bisogno, la possibilità di scadenzare la fruizione della mensa o di sostituirla momentaneamente con la consegna di un cestino con collocazione della relativa pausa a fine turno, la definizione di modalità rigorose di accesso di fornitori e visitatori, la modifica dei turni e la creazione di percorsi e procedure interni che evitino assembramenti anche nelle delicate fasi di entrata e di uscita”.
Il Coordinamento Uilm ha espresso “apprezzamento per la decisione di FCA di produrre direttamente mascherine e di aiutare Siare Engineering a raddoppiare la produzione di respiratori” e ha auspicato una maggiore “ sinergia fra pubblico e privato” che “consenta di affrontare, in modo più previdente di quanto fino ad ora accaduto, l’emergenza sia sanitaria sia economica che si prevede di non breve durata”. Inoltre si è discusso della richiesta al Governo e al Sindacato europeo di “intervenire affinché l’Unione europea rinvii di un anno l’entrata in vigore dei regolamenti draconiani sulle emissioni medie delle nuove auto vendute, giacché sarà di fatto impossibile in queste condizioni incrementare il parco di auto elettrico”.
Il 9 aprile è stato firmato un importante accordo tra Fca e le organizzazioni sindacali Fim Fiom Uilm Fismic UglM AqcfR riguardante le linee guida da attuare per una graduale ripresa produttiva in sicurezza negli stabilimenti italiani.
Il 7 aprile il Coordinamento nazionale dell’automotive, che comprende i lavoratori e delegati di FCA, CNHI, Marelli e Ferrari, ha voluto puntualizzare “le questioni da porre alle Direzioni aziendali” con l’obiettivo di
non solo implementare le misure già intraprese prima del blocco, quali la riorganizzazione del lavoro per garantire le distanze fra le postazioni o la concessione del lavoro agile per chi può lavorare da remoto”.
In particolare si chiede l’adozione di ulteriori misure “come la dotazione a tutto il personale di mascherine, il rilievo della temperatura, la momentanea riorganizzazione della mensa con la possibile collocazione della relativa pausa a fine turno, la formazione dei lavoratori, la adozione di particolari cautele per evitare assembramenti in entrata e uscita, la suddivisione con separatori mobili degli uffici dove sono presenti più persone, lo svolgimento di sanificazioni riconducibili con certezza a ditte idonee, la sostituzione dei filtri dell’area condizionata, la definizione di protocolli anche per la merce in arrivo e per le ditte esterne, un focus particolare per il così detto personale viaggiante, la tutela specifica di chi ha maggiori fragilità di salute e in prospettiva la effettuazione di test virologici”.

ELETTRODOMESTICI
L’ultimo in ordine cronologico è stato l’incontro in videoconferenza del Coordinamento nazionale Uilm del settore degli elettrodomestici dell’8 aprile “per discutere della situazione venutasi a creare nel comparto in seguito alla emergenza Covid-19”. All’incontro hanno partecipato e sono intervenuti Rocco Palombella, Segretario Generale Uilm, e Gianluca Ficco, Coordinatore nazionale del settore. 
La Uilm, si legge nel testo finale, “reputa necessario innanzitutto riprendere quel lavoro sindacale che era stato intrapreso nelle unità produttive sia di Electrolux sia di Whirlpool prima del blocco generale delle attività, al fine di garantire la massima sicurezza possibile nel momento in cui, secondo quanto deciso dal Governo, ci sarà la ripresa della produzione”. In particolare “le misure già adottate devono essere mantenute, migliorate e ampliate”, quindi “la dotazione di mascherine deve diventare generalizzata e adeguata alla durata delle stesse, il mantenimento delle distanze deve essere mantenuto rigorosamente anche a costo di rallentare la normale attività produttiva, la rilevazione delle temperature e i test virologici possono costituire un utile strumento specie se coordinati, il ricorso al lavoro agile deve essere ampliato a tutti i casi in cui è possibile, una tutela specifica va offerta poi ai soggetti vulnerabili a causa di particolari condizioni di salute” .
Contestualmente, continua il documento, “occorre tenere alta la guardia sui rischi occupazionali che l’emergenza oggettivamente aggrava”. Stiamo parlando della vertenza Whirlpool ancora aperta “a difesa della fabbrica di Napoli e di tutte le altre realtà italiane, a cominciare da Siena e Ascoli in cui si attende il rilancio della produzione e da Carinaro in cui ancora si attendono le promesse reindustrializzazioni”.
Il cambiamento del quadro di riferimento “si spera possa indurre la multinazionale a ripensare la decisione di chiusura di Napoli”. Quindi “il confronto con le Direzioni aziendali non deve in alcun modo interrompersi e appena possibile deve riprendere anche sulle trattative che sono state sospese a causa dell’emergenza”. Contestualmente viene rivolta una richiesta al Governo per “un intervento straordinario su questo delicato settore volto alle esportazioni ma fortemente esposto alla concorrenza sleale dei paesi a basso costo”.
La priorità della Uilm “sarà coniugare la tutela della salute e del lavoro, poiché l’uscita dall’epidemia Covid-19 sarà prevedibilmente lunga e graduale”.
Durante le prossime settimane di aprile ci saranno ulteriori incontri che racconteremo nel prossimo numero di Fabbrica società, con tutti i particolari e le richieste specifiche di ogni settore e contesto territoriale.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *