764 licenziamenti: è la richiesta di Sirti alle organizzazioni sindacali dopo l’apertura della procedura di mobilità avviata unilaterlamente dall’azienda il 2 marzo. Una scelta che ha preoccupato e sorpreso i responsabili Fim, Fiom e Uilm.
SITUAZIONE GRAVE
Nel corso dell’incontro del 4 marzo con Fim, Fiom e Uilm, i rappresentanti aziendali hanno confermato la decisione di voler licenziare 764 lavoratori dopo aver rappresentato una situazione estremamente grave a causa della bocciatura del piano industriale presentato e la messa in discussione della continuità aziendale.
L’azienda ha ribadito, dichiarano Fim, Fiom e Uilm in una nota congiunta, “come si possa garantire la continuità aziendale solo attraverso la presentazione di un nuovo piano industriale e sociale sottoposto ad un’ulteriore approvazione da parte di un ente terzo”.
“Nonostante la disponibilità dichiarata dall’azienda a sostituire i licenziamenti con lo strumento dell’ammortizzatore sociale”, dichiarano le tre sigle metalmeccaniche, “a oggi la procedura di licenziamento collettivo non è stata ritirata”.
SCIOPERO E MOBILITAZIONI
Dopo il grave atto unilaterale dell’azienda le tre organizzazioni sindacali, insieme al coordinamento nazionale, dichiarano di “ritenere indispensabile aprire la discussione al Mise” perché “per noi non è sostenibile scaricare un ulteriore costo sulle spalle dei lavoratori”.
I sindacati richiedono un nuovo piano strategico e industriale di Sirti, che “deve diventare il piano di rilancio e di sviluppo dell’azienda dentro una logica di settore sempre più innovativo e digitale, in grado di riqualificare e salvaguardare l’occupazione e la professionalità dei lavoratori”.
Fim Fiom e Uilm hanno proclamato in tutti i siti Sirti un pacchetto di sciopero di quattro ore che saranno articolate territorialmente.