L’Editoriale

Cari lavoratori,

come se non bastassero gli innumerevoli problemi e preoccupazioni che investono il nostro Paese, si è aggiunta un’inaspettata e dirompente criticità, ovvero l’impatto del Coronavirus. Da quando il fenomeno è stato portato alla ribalta da tutti i media del mondo, sta mettendo sotto scacco una delle più grandi potenze, la Cina. Si vivono ore di apprensione per i rischi di una estensione del virus in molti Paesi e anche la nostra nazione è stata, in modo marginale, colpita dall’infezione. Questa è la dimostrazione che basta poco per poter piegare il mondo intero. Nessuno è in grado di prevedere i tempi e i danni che il Coronavirus provocherà sulle popolazioni, non possiamo escludere scenari apocalittici, con intere città vuote e settori produttivi bloccati.

Il governo italiano ha adottato dei provvedimenti cautelari bloccando i voli da e per la Cina e questo ha creato un clima di serenità tra i cittadini ma non sappiamo, al momento, quali saranno le conseguenze che questo comporterà sull’approvvigionamento di beni di consumo e industriali per la nostra economia.

Questo non ci voleva, non solo per gli effetti drammatici che creerà sulle persone, ma anche perché il nostro sistema economico è tra i più deboli nell’area Euro e si sta ulteriormente indebolendo la tenuta delle nostre imprese manifatturiere. Nonostante gli annunci da parte dell’Esecutivo, non conosciamo al momento quali azioni si intendono adottare per cercare di far fronte a questo drammatico problema.

In questi giorni sono continuati gli incontri informali con Federmeccanica e Assistal in previsione della riunione prevista per il 19 febbraio. Sarà un importante appuntamento e vedrà la partecipazione delle delegazioni provenienti da tutti i territori. Abbiamo ottenuto la disponibilità di Federmeccanica, ribadita dopo l’incontro con i presidenti, che esiste la disponibilità a discutere di tutti i punti che costituiscono la nostra piattaforma e che, pure in presenza di una situazione difficile del settore industriale, il rinnovo avrà dei costi aggiuntivi. Non sarà un contratto a costo zero.

Queste affermazioni le verificheremo la prossima settimana. Una cosa è certa: non possiamo continuare con incontri che non affrontano i contenuti della piattaforma. Dalla presentazione del documento unitario sono passati oltre tre mesi e ora bisogna intensificare il confronto.

Anche la vertenza dell’Ilva rimane ferma al palo. Il 7 febbraio il Tribunale di Milano non ha discusso il ricorso presentato da ArcelorMittal e impugnato dai commissari poiché le due parti si sono presentate con una richiesta di rinvio. Hanno deciso di spostare ancora una volta le lancette in avanti di un ulteriore mese.

Se ne parlerà quindi a febbraio per una soluzione spero definitiva entro il 6 di marzo. È inutile ribadire ancora una volta la situazione drammatica che vivono i lavoratori e gli stabilimenti dislocati nel territorio italiano. Si susseguono incontri segreti e audizioni presso le Commissioni della Camera dei Deputati, ma nei fatti non ci sono schiarite né punti fermi per conoscere realmente a che punto è giunto il confronto tra ArcelorMittal e i commissari stessi.

Noi continueremo a denunciare questa condizione di sofferenza e a richiedere ancora una volta un incontro per poter conoscere ufficialmente quali sono le intenzioni che hanno il governo e ArcelorMittal.

Per quanto riguarda Whirlpool, dopo l’incontro del 29 gennaio al Mise, con momenti di tensione dei lavoratori provenienti da Napoli nei nostri confronti, nulla è cambiato e non si vedono schiarite all’orizzonte. È stato concluso il programma di assemblee e scioperi in tutti gli stabilimenti Whirlpool d’Italia che hanno visto una grandissima partecipazione dei lavoratori. Abbiamo coinvolto, scrivendo una missiva, l’amministratore delegato, Marc Bitzer, per avere una risposta sul futuro dei siti italiani e per trovare una soluzione alla continuità produttiva dello stabilimento di Napoli. Continueremo ad appoggiare e a farci promotori di iniziative di lotta per poter difendere il sito campano.

Consideriamo positivamente invece l’incontro avuto con l’Ad di Leonardo, Alessandro Profumo. Il Gruppo in questi anni è stato in grado di riprendere una sua strategicità e valutiamo le iniziative intraprese importanti per il rilancio di Leonardo, pensiamo ci siano dei punti non ancora affrontati dall’Ad, in particolare le società partecipate. Continuano a esserci incognite nel settore delle aerostrutture per i noti problemi sull’Atr, riguardo al calo di richieste delle fusoliere legate al 787 e sui reali investimenti che si intendono fare per rilanciare questa importante Divisione.

Ci aspettiamo ancora una volta segnali importanti per tutte le Divisioni. Una nota di positività è certamente l’essere in una fase avanzata della discussione sul rinnovo del contratto integrativo. Abbiamo accolto in termini positivi l’azione di Leonardo per quanto riguarda il salario e le relazioni industriali.

Il 25 febbraio parteciperemo alla cerimonia inaugurale di Fca, nello stabilimento di Pomigliano, con il lancio di due importanti modelli: Panda ibrida e Tonale Alfa Romeo. Con questi investimenti si dovrebbe dare una risposta conclusiva al sito campano, che in questi anni è riuscito a resistere con un solo modello e un numero considerevole di lavoratori in cassa integrazione. Nonostante la crisi che investe il settore auto e il processo di fusione in corso con Psa, questa notizia è da valutare positivamente.

Seguiremo con attenzione tutti gli eventi senza trascurare gli altri stabilimenti del Gruppo – come quello di Cassino – che hanno bisogno di ulteriori investimenti in tempi rapidi.

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