Whirlpool: Governo trovi soluzione credibile per Napoli

“Un incontro insoddisfacente” così Rocco Palombella, Segretario Generale Uilm, al termine del tavolo che si è svolto il 29 gennaio al Mise sul futuro dei lavoratori dello stabilimento Whirlpool di Napoli.

VIGILIA DELL’INCONTRO
Alla vigilia del confronto al Ministero dello Sviluppo economico, Palombella ha dichiarato di aspettarsi dal Governo “soluzioni concrete che garantiscano futuro occupazionale di tutti i lavoratori” e di averle a breve, “visto il poco tempo che ci separa dal 31 marzo”, data comunicata dall’azienda come fine della produzione e chiusura del sito napoletano. Progetti industriali “credibili che assicurano il lavoro a tutti e non gli ammortizzatori sociali”.
Il Segretario Generale dei metalmeccanici Uil ha anche auspicato “un segnale distensivo da parte dell’azienda che vada nella direzione della continuità produttiva oltre il termine del 31 marzo prossimo”.

INSODDISFAZIONE E FUTURO INCERTO
Sono state cinque ore di duro confronto quelle tra le organizzazioni sindacali, con rappresentanti nazionali e locali, l’amministratore delegato di Whirlpool Italia La Morgia, gli assessori del lavoro della Regione Campania e del Comune di Napoli, il ministro dello Sviluppo economico Patuanelli e direttore generale di Invitalia Arcuri. Un incontro che si è concluso con la proroga della produzione nel sito di Napoli fino al 31 ottobre e l’impegno di Invitalia, su mandato del Mise, a valutare e analizzare la sostenibilità economica dell’attività industriale per arrivare, entro il prossimo mese di luglio, alla selezione finale di un soggetto che possa sostituire Whirlpool.
“Non siamo soddisfatti perché abbiamo avuto solo una mera proroga della produzione nel sito di Napoli fino al 31 ottobre” ha dichiarato Palombella al termine del confronto al Mise. Il leader Uilm ha aggiunto che “il Governo finora non è stato capace né di garantire il rispetto dell’accordo del 2018 né di costringere l’azienda a continuare a produrre a Napoli. Da domani assemblee negli stabilimenti del Gruppo in vista di uno sciopero in tutti i siti italiani”. “I prossimi mesi – continua – saranno decisivi per il futuro di 400 lavoratori e noi metteremo in campo ogni azione unitariamente, insieme a Fim e Fiom, in tutti gli stabilimenti italiani del Gruppo per chiedere garanzie sul futuro occupazionale di tutti i 5mila dipendenti italiani”. “Siamo contrari – prosegue – a ogni progetto di reindustrializzazione del sito napoletano perché già conosciamo quello che stanno vivendo da anni i lavoratori di Teverola, Embraco, Alcoa e tanti altri. Vogliamo una soluzione che garantisca occupazione e lavoro, non ammortizzatori sociali”. “Continueremo a stare al fianco dei lavoratori – conclude – e chiederemo quotidianamente al Governo di non perdere più tempo e di trovare una soluzione risolutiva che possa garantire nel breve e lungo periodo la produzione e l’occupazione per tutti i lavoratori napoletani”.

MOBILITAZIONI DI GRUPPO
Dopo l’incontro al Mise, Fim Fiom e Uilm nazionali hanno dichiarato in un comunicato unitario di ritenere “gravissima e inaccettabile la iniziale conferma di Whirlpool di voler chiudere Napoli il 31 marzo prossimo e insufficiente la mediazione del Governo che è riuscita solo a spostare il termine al 31 ottobre”.
Una posizione fortemente critica che ha portato le organizzazioni metalmeccaniche a proclamare “sedici ore di sciopero per tutto il Gruppo, ovvero le prime otto ore con articolazione territoriale con presidi davanti agli stabilimenti, le altre otto in occasione della mobilitazione nazionale che verrà definita nelle prossime settimane”.

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