di Chiara Romanazzi
Il 14 gennaio la Commissione europea ha avviato la prima fase di consultazione con i partner sociali sulla sua proposta di un’iniziativa comunitaria sui salari minimi equi in Europa. Si tratta di una iniziativa che mira a definire uno strumento europeo per rafforzare ed estendere a tutti i lavoratori la copertura contrattuale ed assicurare livelli salariali equi in tutti i paesi membri. La Commissione ha quindi presentato un documento alla Ces (Confederazione europea dei sindacati) in merito a questa iniziativa e dal 14 gennaio ci saranno 6 settimane di tempo per la risposta del sindacato confederale europeo, in cui i sindacati affiliati alla Ces potranno contribuire al documento di risposta.
PRIMA BOZZA
Martedì 21 gennaio la Ces ha inviato una prima bozza di risposta a tutti noi affiliati ed entro martedì 28 gennaio abbiamo inviato osservazioni e raccomandazioni per le modifiche a questa prima risposta.
Per quanto riguarda invece il documento della Commissione, non vengono spiegate le intenzioni né definiti gli obiettivi concreti, ma è appunto aperto alle modifiche da parte del sindacato europeo. In base alle modifiche proposte entro la fine di questo mese, la Commissione può decidere di lanciare una seconda fase di consultazione. Infatti, il 31 gennaio il Comitato sulla Contrattazione Collettiva della Ces ed il coordinamento salariale discuterà la prima bozza di risposta della Ces, più gli emendamenti ricevuti insieme ai contributi del Comitato esecutivo sulla contrattazione collettiva.
ELEMENTI POSITIVI
Riguardo il documento della Commissione, ci sono alcuni elementi positivi, come la menzione alla necessità di avere salari adeguati e dignitosi, il ruolo positivo svolto dai partner sociali per il miglioramento dei salari minimi per legge visto come uno strumento di buona governance che porta a miglioramenti economici, il ruolo dei salari minimi per proteggere i lavoratori a basso salario e per prevenire la povertà lavorativa, o l’importanza della contrattazione collettiva come ingrediente chiave per il mercato sociale europeo.
ASPETTI DA MIGLIORARE
Ci sono alcuni aspetti invece che vanno rivisti: non vengono definiti i miglioramenti necessari per aumentare il salario minimo per legge in modo che siano giusti salari minimi; non viene definita una convergenza verso l’alto; fa brevi cenni alle negoziazioni contrattuali, ma senza fare proposte su come l’Ue possa assicurare che gli Stati Membri rispettino i loro obblighi per garantire che i lavoratori possano negoziare collettivamente con l’aiuto dei sindacati e in tal modo assicurarsi giusti salari. Infine, non viene spiegato come la Commissione intenda prevedere delle eccezioni in alcuni paesi, assicurando che i sistemi di contrattazione vengano salvaguardati.
La Commissione non è ancora quindi chiara su quali azioni intende intraprendere ma, come veniva detto, il documento è aperto a modifiche da parte della Ces.
COINVOLGIMENTO DELLE PARTI SOCIALI
Nel documento della Ces che verrà presentato si è evidenziata l’importanza del coinvolgimento delle parti sociali nella fissazione dei salari minimi legali; è stata inoltre sottolineata l’importanza di dover stabilire un salario minimo legale che deve raggiungere rapidamente un livello pari almeno il 60% del salario mediano nazionale a tempo pieno, tramite l’utilizzo di appropriate metodologie di bilancio di riferimento stabilite in consultazione con le parti sociali (come ad esempio panieri di beni e servizi). Inoltre, la Ces ha evidenziato che le detrazioni dal salario minimo legale dovranno essere proibite, e che le mance e altre corresponsioni extra, come gli straordinari, dovranno essere escluse dal salario minimo legale.
Infine, tra le altre cose che ha evidenziato la Ces nella sua bozza di documento, c’è il fatto che l’Ue deve comunque garantire la contrattazione collettiva in tutti i settori dell’economia e per tutti i lavoratori e che nessuno Stato Membro dovrà essere obbligato a introdurre un sistema di salario minimo laddove non esista.
Questa proposta di risposta, dopo i contributi e le modifiche degli affiliati, verrà discussa il 6 febbraio durante il Comitato esecutivo della Ces, mentre il giorno dopo verrà inviata al Comitato esecutivo con schede di voto, la cui approvazione avverrà tramite procedura scritta.
Il 21 febbraio scadrà il termine per la risposta, il cui voto richiederà una maggioranza di 2/3. Infine, il 24 febbraio scadranno le 6 settimane di consultazione e la Ces invierà la risposta alla Commissione.
Sarà nostra cura tenervi aggiornati sull’evoluzione di questo interessante iter.