Ferriera: ora investimenti e garanzie occupazionali

277 a favore, 192 contrari, 1 scheda bianca e 3 nulle. Questo è il risultato del referendum tra i lavoratori dello stabilimento di Trieste della Ferriera di Servola che si sono espressi a favore dell’accordo sindacale firmato al Ministero dello Sviluppo economico lo scorso 23 dicembre.

Dopo le assemblee in fabbrica, il 13 gennaio, dopo tre giorni di votazioni, la maggioranza degli operai ha votato a favore della posizione di Uilm, Fim, Usb e Failms contro quella della Fiom, in una consultazione che ha visto circa il 90% dell’affluenza. Un passaggio fondamentale per il futuro occupazionale, industriale e produttivo per lo stabilimento siderurgico triestino, che ora vedrà la firma di un nuovo accordo di programma che prevede la chiusura dell’area a caldo, 417 lavoratori impiegati con i 180 milioni di euro investiti per il potenziamento dell’area a freddo da parte dell’azienda.

INVESTIMENTI E GARANZIE OCCUPAZIONALI
“La maggioranza dei lavoratori approva l’ipotesi di accordo sindacale, adesso le Istituzioni definiscano il nuovo Accordo di Programma” hanno dichiarato Guglielmo Gambardella, responsabile nazionale Uilm del settore siderurgico, e Antonio Rodà, segretario Uilm Trieste-Gorizia.

“I lavoratori della Ferriera di Servola hanno approvato l’ipotesi di accordo di sindacale definito il 23 dicembre scorso al Mise e questo risultato è un segnale chiaro che i lavoratori vogliono lanciarsi in un nuovo futuro con una fabbrica moderna e lo sviluppo delle attività logistiche” hanno aggiunto i due esponenti Uilm.

Secondo Gambardella e Rodà ora occorre “vigilare sulla realizzazione dei 180 milioni di euro di investimenti previsti dal nuovo piano industriale di Arvedi, ma è necessario che le Istituzioni definiscano in tempi strettissimi il nuovo Accordo di Programma con le ulteriori garanzie occupazionali, aggiuntive al piano industriale, già richieste dalle organizzazioni sindacali firmatarie”.

“Crediamo che i lavoratori – concludono – con questo voto abbiano voluto voltare pagina anche ad una fase referendaria inquinata da disinformazione e strumentalizzazioni arrivate da fronti diversi. Ma adesso guardiamo al futuro”.

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