Jabil: da azienda atteggiamento arrogante e unilaterale

Il 18 novembre si è conclusa, presso la sede della Regione Campania, la procedura di licenziamento collettivo avviata lo scorso 24 giugno per 350 lavoratori dalla Jabil, multinazionale dell’elettronica con stabilimento a Marcianise, nel Casertano.

SENZA ACCORDO
La vertenza si è chiusa senza un accordo tra l’azienda e i sindacati. Il termine ultimo per licenziamenti è fissato per il 23 marzo 2020. La procedura di licenziamento riguarda 350 addetti su 700 del sito casertano. Ora l’azienda ha 120 giorni di tempo per inviare le lettere di licenziamento.
Fino a marzo, l’azienda “cercherà di convincere i lavoratori ad accettare l’esodo incentivato, ma con meno risorse rispetto al passato, o la ricollocazione in altre aziende del territorio” spiegano le organizzazioni sindacali. Una condivisione solamente di una parte del percorso industriale, ovvero prima indicare la cassa integrazione fino al marzo prossimo e poi decidere di licenziare la metà dei lavoratori attualmente occupati, oppure in alternativa dare loro la possibilità di strumenti alternativi incentivati. Una scelta unilaterale che i sindacati reputano “arrogante” e invitano l’azienda ha tornare sui propri passi e a gestire diversamente una situazione complessa che riguarda un territorio già martoriato da problemi sociali ed economici.

RIUNIONE SINDACATI
Il 26 novembre si è riunito il coordinamento sindacale della Rsu con le segreterie territoriali e nazionali e si è “condannato l’atteggiamento aziendale e di Confindustria che ha portato al mancato accordo del 18 novembre presso la Regione Campania, comportamento arrogante e irresponsabile, che non considera la drammatica situazione che stanno vivendo i 704 lavoratori con le loro famiglie” si legge nella nota.
Il coordinamento, continua il documento, “ribadisce con forza la necessità di un cambiamento radicale da parte dell’azienda che permetta una nuova fase di ripresa del dialogo”. Quindi si chiede “una convocazione in tempi brevi presso il MiSe sul piano industriale e sulla ricollocazione, non escludendo ulteriori iniziative sindacali a sostegno della vertenza”.
Infine, le parti sindacali ribadiscono “la centralità della Rsu e dei lavoratori e l’impegno di tutte le organizzazioni sindacali a mantenere la massima attenzione sulla complicata vertenza, sia dal punto di vista sociale che politico, con l’obiettivo di scongiurare i licenziamenti”.

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